Creato da enricomonzatti il 23/04/2011
Chi lotta può perdere chi non lotta ha già perso

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Ultime visite al Blog

enricomonzattistefano_petrosillopeppinodalessandroStolen_wordsIltuocognatinoa_solitary_manoscardellestellelacky.procinopezzidicuorecile54paperinopa_1974paneghessaSky_Eaglesilvia_mazzuccoslavkoradic
 

Ultimi commenti

Grazie mille per la notizia. Si puo' avere il nome...
Inviato da: enricomonzatti
il 03/05/2015 alle 01:10
 
Qui in Brasile, a San Paolo existe la libreria italiana.
Inviato da: brasilianissima
il 28/04/2015 alle 17:30
 
Buona domenica, auguri
Inviato da: giramondo595
il 02/02/2014 alle 16:20
 
Bellisima
Inviato da: Asialunaotr
il 13/06/2013 alle 11:26
 
I dati OCSE voglione essere un occasione di...
Inviato da: enricomonzatti
il 19/05/2013 alle 11:07
 
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« LA BELLEZZA PUO' SALVAR...SOVRAFFOLLAMENTO CARCERI... »

IL PROF. MARINO NIOLA SULLA CAPACITA' EVOCATIVA DEL CIBO

Post n°185 pubblicato il 09 Giugno 2013 da enricomonzatti
Foto di enricomonzatti

Il cibo è la materia prima della nostra storia. E il registro della nostra memoria. Perché se è vero che noi siamo ciò che mangiamo è ancora più vero che le esperienze alimentari dell' infanzia sono quelle che ci segnano per la vita. La nostra stessa venuta al mondo è un battesimo del sapore, un' esplorazione sensoriale dell' universo materno. Il latte prima di tutto. Poi arriva la cucina. E ci dà l' imprinting incancellabile della tradizione che ci accompagna per sempre. Trasferimenti, migrazioni, viaggi non riescono a rimpiazzare quel richiamo dell' origine, quel gusto inconfondibile che ci ricorda la meglio età. Come succede agli Italiani all' estero che, oltre all' ostacolo della lingua straniera, si trovano di fronte a una gastronomia altrettanto straniera. E per non sentirsi spaesati due volte restano tenacemente attaccati alle tradizioni culinarie della loro terra: "la ricetta di mammà".// E per la stessa ragione gli arancini di Montalbano diventano un emblema identitario che ha il sapore dolceamaro della giovinezza. Una passione che per il commissario più famoso d' Italia è più forte perfino dell' amore.// Perché un cibo riesca ad avere questa capacità evocativa deve però avere dalla sua la forza della tradizione. // Ecco perché il ragù della domenica, l' uovo battuto della nonna, il pane con olio e sale continuano a parlarci di noi. Mentre è molto difficile che un carpaccio di polpo, una tartare di tonno, un piatto di taboulé, un crudo di crostacei possano ricordarci qualcosa. Perché sono piatti da eterno presente. Nati globish. Apolidi, più che cosmopoliti. Sono dei non-luoghi della memoria. ( Sintesi dell' articolo di Marino Niola pubblicato su La Repubblica del 16/03/2013).

Nota aggiuntiva:

Marino Niola è attualmente professore di Antropoligia dei simboli, Antropologia delle arti e della performance, Miti e riti della gastronomia contemporanea presso l'Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa ed è anche coordiantore del Laboratorio di Antropologia Sociale.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963