Creato da motruggiero il 14/05/2011
CURIOSITA', CONSIGLI PER TUTTI GLI AMANTI DELLA NAUTICA
 

 

AVVISO A TUTTI I " NAVIGANTI "

Post n°1 pubblicato il 23 Maggio 2011 da motruggiero

 

 

 

UN SALUTO A VOI TUTTI CHE CON ME CONDIVIDETE E ,
SPERIAMO, CONDIVIDERETE TUTTO CIO' CHE 
APPARTIENE ALL'AFFASCINANTE MONDODELLA
NAUTICA.
DA OGGI CON UMILTA' CERCHERO' DI DARE
INFORMAZIONI UTILI PER FAR SI CHE LA PASSIONE
CHE CI LEGA POSSA ESSERE CONDIVISA CON SERENITA'
E DIVERTIMENTO.
INOLTRE PER QUANTO POSSIBILE CERCHERO' DI DARE
INDICAZIONI TECNICHE E CONSIGLI UTILI.

MOTRUGGIERO

 
 
 

NAUTICA: LA STORIA DELLA NAVIGAZIONE

Post n°2 pubblicato il 09 Febbraio 2012 da motruggiero
 

 

Dal latino nauta (marinaio), il termine “nautica”
ha assunto oggi un significato generico con il
quale si individuano tutte quelle attività, siano
esse manuali o intellettuali, pratiche o
scientifiche che hanno comunque attinenza con
il mare, con la costruzione di navi e con la
navigazione.
La nave, oggi come ieri e come domani,
costituisce oltre che un mezzo per affermare la
supremazia dell’uomo sull’ambiente che lo
circonda, anche un veicolo d’esplorazione e di
scoperta, uno strumento per trasportare uomini
e merci e aprire nuove vie commerciali ma
soprattutto una manifestazione di fede e d’amore
per il mare.
Il viaggiare per mare, con un mezzo costruito
dall’uomo, è un’attività che risale agli albori della
civiltà, quando gli esseri umani impararono ad
utilizzare manufatti galleggianti, sospinti dal vento,
per trasportare merci e iniziare i loro commerci.
Per primi furono gli egizi, nel quarto millennio
a.C., a costruire grosse navi fluviali con fasci di
papiri legati strettamente, per utilizzare il Nilo come
mezzo di comunicazione che rendesse possibili
spostamenti veloci di uomini e merci dal Nord al
Sud del Paese.
Seguirono i Fenici ai quali si deve la costruzione
delle prime navi d’altura per i collegamenti tra le
varie regioni mediterranee.
In seguito furono Greci, Cartaginesi e Romani che
compresero le potenzialità della navigazione
marittima e le sfruttarono per i loro commerci, ma
anche per le loro continue guerre di espansione.
Caduto l’Impero Romano, l’arte del navigare riprese
nuovo vigore nel Medio Evo per opera dei Veneziani,
dei Normanni, dei Genovesi, dei Pisani e degli
Amalfitani, nell’Evo Moderno da parte degli Olandesi,
dei Portoghesi e degli Spagnoli e, nei tempi più
recenti, per merito degli Inglesi, degli Americani e
degli Italiani.
Tappe fondamentali nello sviluppo della navigazione,
furono l’introduzione della bussola nel 13° secolo e
l’invenzione del motore a vapore nel 19° secolo.
Il mondo della navigazione fa parte della vita
dell’uomo, della sua evoluzione, della sua civiltà e fino
al secolo XX la navigazione è soltanto nautica;
poi, con l’invenzione delle radiocomunicazioni dovute
a Guglielmo Marconi e agli ulteriori sviluppi della
radiotecnica e dei radar, la scienza nautica, oggi ha
raggiunto livelli di sviluppo tali che è possibile
determinare la posizione di una nave dirigendone il
corso sia che la navigazione sia costiera, oppure stimata
(mediante l’utilizzo di strumenti di bordo), o ancora
astronomica (mediante i procedimenti atti a determinare
la posizione di una nave esclusivamente per mezzo
dell’osservazione degli astri).
Nel XX secolo si ha un progresso nelle costruzioni
navali con un ritmo mai conosciuto in passato, si
registra una continua evoluzione della tecnica che ha
portato alla costruzione di motori sempre più sofisticati
e potenti, di navi sempre più grandi e veloci e alla
realizzazione di navi sottomarine impensabili fino ad
un secolo fa.
L’affinamento delle tecniche costruttive, poi, ha
consentito anche l’introduzione di apparati ausiliari della
navigazione, (radioassistenza, sistemi radar di
avvistamento, automazione dei servizi di bordo, ecc.) e
la sperimentazione della propulsione nucleare, mediante
turbine alimentate da vapore prodotto da una centrale
nucleare istallata a bordo.
Correre nel verde non ha ne la presunzione ne il compito
di affrontare un tema così vasto in maniera dotta,
completa, esauriente ed esaustiva, ma vuole dare il suo
contributo, affinché ogni volta che il nostro gruppo dia,
riporti o sia promotore di notizie sulla nautica, l'utente
abbia a disposizione alcuni utili strumenti per "entrare
meglio nella notizia" e il "marinaio" sia esso un ingegnere
navale, un pescatore, un addetto alla cantieristica, un
sindacalista del settore, un industriale nautico, eccetera
possa decidere di intervenire per correggerci e/o
supportarci allo scopo di far conoscere e diffondere
sempre più l'idea della "nautica".

FONTE: CORRERE NEL VERDE

 
 
 

ITALIA - SOCIETA' DI NAVIGAZIONE

Post n°3 pubblicato il 10 Febbraio 2012 da motruggiero
 

 

La Italia - Società di Navigazione, conosciuta anche
più semplicemente come Italia di Navigazione o
Società Italia, affermata nel mondo dello shipping
internazionale con il nome di Italian Line, è stata la
compagnia di navigazione di bandiera italiana leader
nel trasporto di passeggeri e di merci via mare.

Italia Flotte Riunite

Fondata durante il Fascismo, nel 1932, con il nome
di Italia Flotte Riunite, riunì sotto un'unica bandiera le
tre principali compagnie di navigazione italiane
dell'epoca: la Navigazione Generale Italiana di Genova,
la Lloyd Sabaudo di Torino e la Cosulich di Trieste.
La sede della compagnia era situata in Piazza de Ferrari
a Genova, ma erano presenti filiali della compagnia
anche nelle principali destinazioni, per esempio a New
York.
La società fu fondata oltre che per varie motivazioni
politiche anche per una questione di prestigio
internazionale: in effetti Francia, Gran Bretagna e
Germania avevano già da tempo un'unica compagnia
per le rotte transatlantiche.
Nell'ottobre del 1931 il capo del governo Benito
Mussolini, dopo aver preso visione del panorama
marittimo internazionale, presiedette un vertice tra i
maggiori rappresentanti della navigazione italiana e il
direttore della Banca Commerciale Italiana, spiegando
l'intenzione del governo di assumere il controllo di
varie compagnie attraverso un organo amministrativo
centrale, denominato "Società Finanziaria e Industriale
Italiana" ed una riorganizzazione delle compagnie
armatoriali accentrate sotto un'unica società "Italia -
Flotte Riunite" che nacque ufficialmente il 2 gennaio
1932 con un atto del notaio genovese Paolo Cassanello,
con un capitale sociale di 720 milioni di lire.
La carica di presidente della società venne affidata al
Duca degli Abruzzi.

Italia - Società di Navigazione

Nel 1936, in ambito IRI, all'interno di un progetto statale
di riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi marittimi
di linea, venne costituita la Finmare Società Finanziaria
Marittima con il compito di coordinare, indirizzare ed
assicurare con i mezzi finanziari più idonei l'attività delle
società pubbliche di navigazione Italia di Navigazione,
Lloyd Triestino di Navigazione, Adriatica di Navigazione e
Tirrenia di Navigazione.
La Finmare che controllava la maggioranza azionaria di
queste società, acquisì, nel 1937, anche La società Libera
Triestina di Navigazione della quale, flotta e servizi furono
indirizzati alla Italia di Navigazione ed al Lloyd Triestino.
La riorganizzazione venne sancita con R.D.L. n° 2082 7
dicembre 1936 e la gestione delle attività ebbe inizio il
1º gennaio 1937.
Le quattro Società in quella data avevano la seguente
consistenza:
La Società "Italia di Navigazione" di Genova con 48 unità
navali per 463.741 Tonnellate di Stazza Lorda di Naviglio;
Società "Lloyd Triestino" di Trieste, con 97 unità navali
per 615.461 Tonnellate di Stazza Lorda di Naviglio;
Società "Adriatica" di Venezia, con 41 unità navali per
138.458 Tonnellate di Stazza Lorda di Naviglio;
Società "Tirrenia" Napoli, con 58 unità navali per 159.014
Tonnellate di Stazza Lorda di Naviglio.
Della grande flotta la proprietà era dell'azionista unico
"Ministero del Tesoro" che amministrava i propri interessi
attraverso la finanziaria marittima "FINMARE".
Con la nuova riorganizzazione alla società "Adriatica di
Navigazione" con sede a Venezia furono assegnati i servizi
di linea tra i principali porti italiani, i porti del mediterraneo
orientale, del medio oriente Mar Rosso, Africa orientale e
Mar Nero.
Alla "Tirrenia di Navigazione" furono assegnati i servizi di
linea tra i principali porti italiani, i porti del mediterraneo
occidentale, Tunisia, Spagna, Portogallo, la linea per il nord
Europa ed i collegamenti con le isole maggiori italiane
Sicilia e Sardegna.
Alla "Italia di Navigazione" furono assegnati i servizi
transoceanici di linea tra i porti del mediterraneo e quelli del
nord, centro e sud america.
Al "Lloyd Triestino di Navigazione " furono assegnati i
servizi transoceanici di linea tra i porti del mediterraneo,
dell'Africa, dell'India, dell'estremo oriente, di Australia e
di Nuova Zelanda.
Le navi precedenti alla fondazione della società vennero
quasi tutte ristrutturate con i colori distintivi della nuova
compagnia.
Sotto i colori della Italia di Navigazione furono varate navi
splendide e leggendarie, tutte gestite sotto l'insegna
dell'eleganza e del cosiddetto Italian Style: all'interno
arredamenti sontuosi, eleganti saloni, dipinti, quadri,
murales di grandi artisti, oggetti di design, cabine lussuose e
confortevoli.
All'esterno ampi spazi aperti, verande, bar, immensi ponti di
passeggiata e piscine.
Per entrare nel Mediterraneo infatti le navi italiane dovevano
seguire una rotta molto meridionale: perciò le piscine
potevano essere usate tutto l'anno anche in pieno Atlantico
(a differenza delle navi delle altre compagnie), come pure i
ponti aperti.
Le navi della Società Italia godevano poi della fama di un
equipaggio ben addestrato e capace, in tutte le attività.
Dal punto di vista dell'architettura navale, i transatlantici
italiani furono tra i più belli al mondo: le navi erano
riconoscibili dal tricolore sugli eleganti fumaioli.
Inoltre la compagnia introdusse su larga scala anche novità
tecniche, dagli stabilizzatori anti-rollio di tipo dinamico ai
provvedimenti per la sicurezza, dall'aria condizionata in tutte
le classi ai fumaioli progettati contro il deposito di sostanze
inquinanti sui ponti aperti.
Le navi italiane godettero sempre di grande fama anche
all'estero (in particolare negli Stati Uniti), dove erano
sinonimo di raffinatezza, eleganza, stile e professionalità.
Le navi italiane furono molto spesso frequentate da
personaggi famosi quali attori, scrittori, cantanti e capi di
stato.
Le prime navi costruite per la Italia Navigazione furono il
Rex, che, al comando del Com.te Sup. Francesco Tarabotto,
vinse l'ambito premio del Nastro Azzurro, e il Conte di
Savoia, che al comando del Com.te Sup. Antonio Lena, per
l'eleganza e la raffinatezza del servizio, si affermò tra le più
rinomate ed eleganti navi della propria epoca.
Il Conte di Savoia fu particolarmente famosa per essere stata
una delle prime navi al mondo dotate di un impianto
anti-rollio.
"REX" e "Conte di Savoia" entrambe in servizio sulla rotta
Genova-New York a partire dal 1932, conquistarono la
simpatia della più raffinata clientela italiana ed internazionale,
guadagnandosi l'appellativo di "Dame del mare".
Dopo la seconda guerra mondiale, tale complesso marittimo,
veniva anche indicato con la definizione di "Flotta di PIN"
ovvero "Flotta di preminente interesse nazionale" e il soggetto
che rappresentava in forma associativa e sindacale le quattro
grandi società era la "Federazione Italiana dell'Armamento di
Linea" ovvero la FEDARLINEA con sede a Roma.
Al termine del conflitto l'Italia Navigazione si trovò con una
flotta dimezzata: alcune navi (come il Rex e il Conte di Savoia)
erano andate perdute nel conflitto, altre erano danneggiate o
requisite da altri paesi.
Grazie anche agli aiuti del Piano Marshall, la Società Italia poté
realizzare piccole navi per il trasporto di emigranti nel Sud
America, poi le gemelle Giulio Cesare e Augustus nel 1951 e
infine, nel 1952, l'Andrea Doria, vero e proprio simbolo della
rinascita italiana del dopoguerra.
Grazie alla nuova ammiraglia infatti, l'Italia Navigazione poté
tornare a navigare sulla prestigiosa rotta per New York,
riaffermandosi una delle principali compagnie marittime al
mondo.
L'anno successivo entrò in servizio la Cristoforo Colombo,
gemella della Doria e destinata alla stessa rotta.
La perdita dell'Andrea Doria nel 1956 fu un duro colpo per
l'Italia: dovette infatti spostare alcune navi dalle rotte per
l'America del Sud a quelle per New York per compensare la
perdita dell'ammiraglia in attesa di un nuovo transatlantico.
Agli inizi del mese di giugno del 1960 entrò in servizio, al
Comando del Comandante Superiore Armando Pinelli,
l'imponente Leonardo da Vinci, il cui affiancamento alla già
esistente Cristoforo Colombo riequilibrò il traffico dei
passeggeri su quella rotta.
Nel 1965 furono varate la Michelangelo e la Raffaello e con
l'entrata in servizio delle due grandi ammiraglie, tutte le navi
della compagnia furono pitturate in bianco.
Negli anni sessanta la Società Italia serviva sulla prestigiosa
linea per New York, su quella per il Sud America Brasile e
Rio de la Plata e quelle per il Nord e Sud Pacifico.
L'entrata in servizio delle splendide Michelangelo e Raffaello
fu forse un po' azzardato in un'epoca in cui gli aerei avevano
superato di molto le navi nel trasporto dei passeggeri attraverso
l'Atlantico e il periodo di emigrazione verso le Americhe era
terminato da anni. In questo modo le due gemelle viaggiarono
con sempre meno passeggeri: neanche alternare il servizio di
linea a quello di crociera servì a salvare la compagnia, che nel
1977 fu costretta a ripiegare su un servizio crociere in
"Joint Venture" con alcuni armatori privati denominato
"Italia Crociere Internazionali", riuscendo comunque anche ad
affermarsi fortemente nell'ormai sistema intermodale di
trasporto di contenitori.

Italia Crociere Internazionali

Le navi che navigarono sotto i colori della nuova costituita
società mista " ICI " furono: la Leonardo da Vinci, la Guglielmo
 Marconi, la Galileo Galilei, e l'Ausonia.
La Leonardo da Vinci bruciò mentre, in disarmo in attesa di
essere venduta, era ancorata nella rada di La Spezia.
A seguito dei gravi danni subiti per l'incendio, fu demolita
nei cantieri navali di Muggiano.
Il tentativo " I.C.I.", ebbe termine agli inizi del 1981.
Le navi furono lasciate nelle mani dei partners della Società
Italia che avevano partecipato alla "Joint Venture" "I.C.I."
continuando a navigare per molti anni ancora.
La Marconi sotto i colori di Costa Crociere con il nome di
Costa Riviera, la Galilei con la Società greca Celebrity Cruises
con il nome di Meridian e l'Ausonia con la italiana Gruppo
Grimaldi mantenendo il proprio nome sino al 1997, anno nel
quale fu venduta ad una società maltese.
La società Italia continuò ad essere un'azienda leader nel
trasporto intermodale di contenitori con una flotta di tutto
rispetto sino al 1998, anno nel quale fu privatizzata in
osservanza alle direttive europee in materia di trasporto
marittimo.
Le ultime gloriose navi portacontenitori che portarono in giro
per il mondo la gloriosa bandiera della storica società di
navigazione furono: Da Mosto, Pancaldo , D'Albertis,
Americana, Italica, Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci,
S.Caboto, California, Orinoco e Aquitania.
I privati mantennero in vita denominazione e marchio a tutto
il 30 novembre 2002, data nel corso della quale, a seguito di un
atto datato 26 novembre 2002, la gloriosa azienda genovese fu,
per fusione, annessa ad una società privata nazionale.
Dopo varie ristrutturazioni, nel corso del 2011, anche la Tirrenia
di Navigazione SpA, appartenente alla grande flotta italiana di
linea, è inesorabilmente giunta al suo inevitabile epilogo.
Dopo un periodo trascorso sotto il controllo della FINTECNA,
una società finanziaria controllata al 100% dal Ministero
dell'Economia, la storica società napoletana, è stata ceduta al un
gruppo privato.

FONTE:WIKIPEDIA

 
 
 

OGGI PARLIAMO DI VENTI

Post n°4 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da motruggiero
 
Tag: MARI

 

CLASSIFICAZIONE DEI VENTI

La classificazione del vento, movimento
di masse d’aria che spirano in modo più
o meno regolare e con intensità variabile,
è basata sull’intensità con la quale esso
spira, (leggero, forte, teso, ecc.), sul suo
comportamento nel tempo (regolare,
periodico) e sulla direzione da cui spira.
L’intensità del vento è misurata dalla sua
velocità che è espressa in m/sec (o anche
in km/ora o in nodi) ed è misurata da uno
strumento (l’anemometro).
In base alla velocità, i venti sono classificati
in dodici gradi d’intensità (o anche di forza
per usare un termine abbastanza conosciuto)
secondo una scala di misura conosciuta come
scala di Beaufort.
Essa fu proposta nel 1806 da Sir Francis
Beaufort, adottata dal Comitato Meteorologico
Internazionale nel 1874 e riveduta dallo stesso
Comitato nel 1926.
Recentemente, grazie alla tecnologia che
consente di misurare velocità del vento anche
superiori ai 200 km/orari, sono stati introdotti
altri cinque numeri per cui la scala di Beaufort
è composta di 17 gradi.
Riguardo al loro comportamento nel tempo, i
venti possono essere regolari e irregolari;
i venti regolari a loro volta possono essere
costanti, quali gli alisei e i controalisei e periodici,
quali i monsoni e le varie brezze (di mare, di terra,
di monte e di valle);
i venti irregolari sono invece quelli che sfuggono a
codificazioni e derivano da particolari situazioni
atmosferiche che possono verificarsi in determinate
zone, come ad esempio i cicloni, i tornados (Antille),
i tifoni (Oceano Indiano) i pamperos (America
meridionale), ecc.
La direzione del vento è invece individuata dal punto
cardinale dal quale proviene: così da nord spira la
Tramontana o Borea, da nord-est il Greco o Grecale,
da est il Levante, da sud-est lo Scirocco, da sud
l’Austro od Ostro, da sud-ovest il Libeccio, da ovest
il Ponente e da nord-ovest il Maestro o Maestrale (la
direzione del vento è indicata da appositi strumenti
detti anemoscopi).
FONTE:WEB

 
 
 

MITI E LEGGENDE DEL MARE

Post n°5 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da motruggiero
 

 

SIRENE

Nella cultura occidentale con il termine “sirena”
viene rappresentato un essere mitologico con il
corpo metà da pesce (quella dalla vita in giù) e
metà da donna.
Il mito delle sirene non è di esclusiva inventiva
del bacino mediterraneo: queste creature sono
presenti nelle mitologie scandinave, irlandesi e
inglesi, tedesche e russe.
Nella tradizione orientale, invece, la sirena è metà
uccello e metà donna.
In questa leggenda le sirene sembrano somigliare
molto alle arpie della cultura greco-romana.
La prima opera in cui troviamo menzione delle
Sirene è l’Odissea di Omero.
Le sirene con il loro canto ammaliavano i marinai
che perdevano ogni percezione trovandosi loro
malgrado costretti a schiantarsi sugli scogli
dell'isola dove le mitiche sirene vivevano e
divenendo così il loro pasto.
In tutte le saghe mitologiche solo due navi
scamparono all’attacco ammaliatore delle sirene,
salvandosi così da un terribile destino: sono
l’imbarcazione di Ulisse, di ritorno dalla guerra di
Troia, e quella degli Argonauti.
L'eroe dell’Odissea, dietro suggerimento della maga
Circe, creò con la cera dei tappi per le orecchie dei
suoi compagni, mentre per se stesso ingegnò di farsi
legare all’albero della nave per poter ascoltare il
canto delle sirene senza causare danni.
La nave degli Argonauti, invece, si salvò grazie a
Orfeo che riuscì a battere le sirene nel canto.
A causa di questa sconfitta le sirene si buttarono in
mare e furono trasformate in sassi.
È stato ipotizzato che la leggenda delle sirene fosse
collegata ad una specie di mammifero marino, il
dugongo.
Questo animale nell’antichità era diffuso anche nel
Mar Mediterraneo: questo essere ha le ghiandole
mammarie sul torace e solitamente tendono ad
allattare i propri cuccioli reggendoli con le pinne
anteriori, in maniera del tutto simile alle donne.
In antitesi con questa ipotesi è la parte di leggenda
sulla loro voce melodiosa e sulla loro bellezza, due
qualifiche che sono in netto contrasto con le
caratteristiche del Dugongo.
Sono molte fiabe che raccontano di sirene che
sognano di diventare umane a tutti gli effetti, con due
gambe al posto della coda e delle pinne.
La favola di Andersen, interpretata da Disney in un
cartone animato del 1989 con il titolo “La Sirenetta”
ha fatto di Ariel l’icona più famosa di tutte le sirene.
FONTE:WEB

 
 
 

SIRENA CON VELIERO



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