GRANDE CERVELLO

Mi sfogo scrivendo, quindi non aspettatevi niente da questo blog, se non di trovarci i miei pensieri (che spesso non hanno nè capo nè coda), stati d'animo e tutto quello che mi capita nell'arco della giornata! Sono molto impulsiva e tendo a tenermi per me le cose romantiche e belle, e a scrivere quelle che, invece, mi fanno piangere e arrabbiare. Quindi, sì, qui mi troverete più incazzata che felice...

Creato da nica2106 il 17/03/2008
         

 

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« FAME E NONTENSIONI »

DOMENICA DA DIMENTICARE

Post n°240 pubblicato il 09 Agosto 2010 da nica2106

Questa volta ce l’hanno fatta: dopo mesi di “calma”, in cui l’unica mia preoccupazione era la salute della mia bimba (e scusate se è poco!), alla fine sono riusciti a farmi imbufalire come non facevo da quando ho lasciato l’ufficio quel lontano sabato di marzo.
Devo partire da venerdì per arrivare a spiegare bene tutto, quindi temo che ‘sto post esca un po’ lunghino.
Dunque, dopo aver girato inutilmente mezza Lombardia in cerca del famigerato TRIO verde, venerdì pomeriggio, nervosa come pochi, vado a riprendermi i 50 Euro di caparra che avevo lasciato in quel negozio: almeno non si sono inventati storie di alcun genere e me li hanno ridati nel giro di 30 secondi. Poi, dato che il viaggio (un paio d’ore tra andata e ritorno) non aveva contribuito a calmarmi, decido di fare un giro per Lecco…e scopro che, dove prima c’era un supermercato, adesso hanno aperto il TOYS CENTER. Non so cosa mi abbia spinto ad entrare, comunque l’ho fatto e…cacchio! Pensavo vendessero solo giocattoli, invece hanno anche un sacco di prodotti per la prima infanzia come, appunto, i TRIO. Quello della Peg Perego è lì che mi guarda e io guardo “lui”, me lo studio per bene, guardo che non presenti i difetti del trio usato della Brevi che mia cognata ha preso per mia nipote…e concludo che, sì, mi piace proprio. Allora ci provo: chiamo la commessa e chiedo se per caso in magazzino ne è rimasto uno verde; lei va a controllare sul pc e…sì che c’è!! Non ci posso credere: come sempre trovi le cose nel posto più vicino a casa tua e più impensabile. Le dico di bloccarmelo, che sarei passata a ritirarlo il giorno dopo (si capisce che non volevo lasciarmelo scappare??) e lei mi fa firmare il foglio d’ordine e non vuole niente di caparra. Esco tutta contenta e chiamo il maritino per dargli la bella notizia.
Alla sera, dopo cena, facciamo una tappa dai suoceri, perché dovevamo lasciare una cosa per la sorella del maritino, e il maritino chiede a mio suocero se il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, vuole fare un giro alla mega Sagra che c’è fino al 16 agosto e che avrebbero aperto sabato mattina. Lui risponde: “Domani pomeriggio no, ma se mi ci porti domenica mattina ti ringrazio. Però prima mi porteresti al cimitero dai miei genitori (provincia di Bergamo, circa 2 ore tra andata e ritorno, traffico incluso)?” Il maritino ovviamente dice di sì e io non ho niente in contrario, anche perché succede proprio di rado che mio suocero ci chieda di andare là. Ecco che si intromette la suocera e si rivolge al marito: “Però andate presto perché io ho qui la nipote fin dal mattino (strano!), così poi quando torni la porti un po’ in giro col passeggino…e voi (rivolto a noi) già che siete in giro potete star qui a pranzo”. Va beh, da voi ci stiamo già tutte le domeniche pomeriggio e sere se è per questo, e ultimamente, forse distratta dai miei pensieri o da mia nipote, la cosa non mi pesava più come in passato (o forse, diciamola tutta, c’ho fatto il callo) ma per questa volta…vada anche per il pranzo.
Inizio a smadonnare quando ci chiedono se riusciamo ad essere lì per le 08.30, ma, ancora, mi dico che per una volta si può fare e rimaniamo d’accordo così.

Sabato: al mattino il maritino lavora, quindi ho fatto qualche mestiere in casa e ho messo un po’ d’ordine; poi lui torna, mangiamo e andiamo a ritirare ‘sto TRIO: missione compiuta!! Va montato, ma l’abbiamo messo in cameretta e ogni tanto vado a guardarmelo,  manco se ci dovessi entrare io! Ancora non ci credo che tra qualche mese ci spingerò la nostra bimba…
Comunque, il resto del pomeriggio l’abbiamo passato dai suoceri dove, tanto per cambiare, c’era mia nipote, e poi finalmente siamo tornati nel nostro nido.

Ieri, domenica: suona la sveglia alle 07.40, a malavoglia usciamo dal letto, ci prepariamo e alle 08.15 arriviamo al paese dei suoceri dove, come sempre a luglio e agosto, bisognerebbe avere la macchina pieghevole, per evitare di bestemmiare in turco in cerca di un parcheggio. Alla fine lo troviamo in culo ai lupi e alle 8.35 entriamo nella loro casa dove c’è già mia nipote in vena di danni e capricci. Ci giochiamo un attimo, in attesa che mio suocero sia pronto per andare, poi alla fine lui scende le scale, manco ci saluta e dice: “Vi dispiace se non andiamo o se facciamo un’altra volta? Perché è da prima delle 7.00 che sono sveglio e ho già avuto 2 attacchi di dissenteria, non me la sento di muovermi”. Io guardo (e incenerisco) mia suocera e lei per tutta risposta: “Non lo sapevo, l’ha detto solo adesso…va beh dai, ormai siete qui, fate un po’ gli zii” e se ne va in cucina piantandoci lì con la nipote. Non ce la faccio a tacere e dico: “ Eh certo perché nell’unico giorno in cui, non tanto io che sono a casa a marcire, quanto suo figlio, può alzarsi con calma senza il rumore della sveglia, non vedevamo l’ora di fare i baby sitter a tempo pieno mentre gli altri (rivolto ai genitori della bambina) sono in giro a farsi gli affari loro e divertirsi!” E lei, guardandomi col faccino triste: “Eh ma povero Roby (il papà della bimba, nonché fratello del maritino), anche lui cosa deve fare, lavora tutta settimana, almeno la domenica lasciategli lo svago della cavalla, se no si impicca poverino!”. E io: “Poverino LUI, mentre E. (il maritino) invece si alza tutti i giorni alle 6 per andare a giocare, mica per fare il muratore!”. Non avevo mai provato ad essere così incazzata con loro e a rispondere in quel modo e il maritino deve aver temuto il peggio perché mi ha fatto uscire con la scusa di “andare a fare un giro ai mercatini in piazza”. Io appena fuori sono scoppiata a piangere e non c’ho visto più. “Tu sei troppo buono!!!!” gli ho gridato. Cioè, avvisare no, eh? Hai presente il telefono? Quel coso rettangolare dotato di tasti che vanno da 0 a 9? O quello viene buono solo quando fa comodo a loro? O il fatto che siano anziani vuol dire automaticamente che a loro tutto è dovuto e permesso (un giorno ci farò un post sulla maleducazione degli anziani, che in questi mesi ne ho viste di cotte e di crude)? Ti alzi alle 7.00, vedi che non stai bene, per l’amor di Dio capita, e che fai? Te ne freghi altamente e non ti sogni nemmeno di avvisare chi sta venendo lì apposta per portarti dove gli hai chiesto? E non fai nemmeno finta di chiedere scusa? No, non esiste, m’avessero fatto una cosa così i miei avrei messo in piedi un putiferio. Questa è una questione di RISPETTO, RISPETTO e ancora RISPETTO.
Sta di fatto che io alla fine sono rimasta acida e incazzosa per tutto il giorno, anche col maritino che c’entrava sì e no: no perché non è stata colpa sua, sì perché non si è incazzato come avrebbe dovuto, così secondo me si sentono liberi di fare il bello e cattivo tempo ogni volta che vogliono. Senza contare che a metà mattina lo spirito dello squaraus ha abbandonato mio suocero e lui ha tirato l'ora di pranzo e passato tutto il pomeriggio al circolo con i suoi amici...e noi come dei coglioni bloccati lì da nostra nipote e dal fatto che col casino che c'era in giro, tra la Sagra e i turisti, non conveniva spostare la macchina e andare da qualche parte (infatti io me ne sarei stata volentieri a casa NOSTRA). Io non lo so se veramente nessuno capisce che il tempo che passo col maritino non mi basta mai, anche perché la sera quando torna è veramente distrutto e non fa in tempo a digerire la cena che già gli si chiudono gli occhi, (l’unica speranza di godermelo un po’ è la domenica, appunto), o se lo capiscono e se ne fregano…tanto loro sono i genitori e per questo si sentono intoccabili, cosa pretendo io che sono solo sua moglie?
Io mi ritrovo solo a svegliarmi alle 03.50 del lunedì e a guardarlo mentre dorme e a prendergli la mano piano piano per non svegliarlo e a piangere perché so che sta per iniziare una nuova settimana durante la quale non ci sto insieme quanto e come vorrei.
Ma alla fine sono riusciti a far incazzare anche lui: all’alba delle 20.00, dopo 12 ore e mezza di latitanza fisica e telefonica, arrivano i miei cognati…a riprendersi la figlia? Ma no, solo a restare a cena senza preavviso, perché ormai è tardi e sulla via di casa c’è traffico per 'sta Sagra. Il maritino ha preso in disparte sua mamma e gli ha detto: “Tu digli sempre di sì, tanto siamo tutti a sua disposizione, vedrai che non mi vedi più fin tanto che le cose non cambiano!” E lei guarda me. E io le dico: “Stia tranquilla, fino a domenica prossima, poi se chiamate correrà come sempre!”. E finalmente usciamo di lì per andare a vedere la gara di tiro alla fune in piazza.

Fino a quel momento è stata la seconda domenica più brutta e lunga di questi ultimi mesi (la prima ad aprile, quando abbiamo rischiato di perdere la bambina) e chi ci ha rimesso più di tutti è stata la mia piccola, che non so di quanta rabbia l’ho nutrita.
Dico “fino a quel momento” perché non abbiamo fatto in tempo ad arrivare in piazza che vedo un ragazzo avvicinarsi al maritino e rapirlo con la scusa che nella sua ex contrada servivano 2 braccia in più per il tiro alla fune. Lui si rende disponibile ma prima gli dice: “Finalmente, è un po’ che non ci vediamo! Ti presento mia moglie.” Questo si gira per darmi la mano e ("Oddio l'ho già visto, io questo l'ho già visto ma non so dove...")…è FRANZ!! Quello che a Zelig sta seduto sulla panchina con Ale! Non lo sapevo che venisse in vacanza qui in valle e non pensavo conoscesse così bene il maritino. Comunque è rimasto tutto il tempo da parte a me con la sua fidanzata a vedere la gara e a raccontarmi di tutte le partite di calcio che faceva col maritino. Non se la tira per niente ed è disponibilissimo: non so in quanti gli avranno rotto le scatole per farsi fare l’autografo e la dedica e le foto…e lui sempre pronto ad accontentare, mai una volta che l’ho sentito lamentarsi.
In 3 ore, perché tira e tira alla fine è durata fino a mezzanotte, ho quasi recuperato la calma. Alla fine bastava così poco…ma se ripenso al loro menefreghismo mi viene ancora il nervoso. O che le cose funzionano così e sono solo io che mi faccio sempre 3.000 scrupoli, boh.

 
 
 
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