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Creato da: Qphenomena il 29/02/2008
Una interpretazione dell'esistenza

 

 
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Filosofia neurocosmica

Post n°33 pubblicato il 11 Maggio 2008 da Qphenomena
 

Ognuno di noi è a conoscenza della legge globale perchè è la legge di se stesso. Non conoscere la propria legge esistenziale equivarrebbe a dire non avere cognizione di se stesso, che è impossibile dato che elaboriamo costantemente. La sorpresa Mother sta proprio nell’averci assentato (resi inconscivi, addormentati) di questa realtà ovvia. Non c’è nulla da scoprire, dato che sappiamo già tutto ad un livello più o meno inconscivo. C’è solo da trovare il modo più ordinato possibile per enunciarsi, per descrivere il meccanismo proprio e globale (che sono identici). E’ un percorso, un sentiero di introspezione all’interno del se stessi, richiede tempo e volontà. Non si può giungere a capire il perchè di sè dall’oggi al domani, è un infinito cammino di consapevolezza sempre più marcata. Se invece si potesse esaurire la comprensione di se stessi allora saremmo destinati ad annoiarci, il sapere tutto ci incupirebbe. Per questi motivi un qualunque ragionamento è sempre corretto, è sufficiente porre una base di partenza e sviluppare le logiche conseguenze. Ma... mentre un ragionamento è sempre corretto perchè rappresentativo dell’esistenzialità, una rappresentazione del meccanismo può diventare errata se si va fuori logica, se ci si osserva in modo illogico; che è il difficile della stesura simbolica enunciatrice. Per questo occorre procedere a piccoli passi, facendo molta attenzione al se stessi in elaborazione, ai movimenti che la "testa" effettua. E poi, una volta osservatisi, non resta che scrivere, riportare ciò che si è osservato (che è osservare un ragionamento); trovare una forma enunciatrice valida non è facile, perchè ci si smarrisce nell’infinità di stesure possibili. Se dovessi sempre esprimermi allo stesso modo per enunciare la legge neurocosmica vorrebbe dire che vivremmo in un sistema vincolato, che non permette l’infinita libertà espressiva. Il meccanismo di funzionamento è univoco, sancito ed assoluto ma i modi di rappresentarlo sono infiniti perchè, esistendo, il meccanismo è infinitamente replicato (lo si trova ovunque, lo si vede ed apprezza in qualunque circostanza); partendo da una base meccanica non ci si può dimenticare della base originale, motivo per cui la base di funzionamento la si ritrova ovunque, replicata (e quindi ha senso il sillogismo).

 
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