Creato da MANDIBA il 12/02/2008

VIVA LA DEMOCRAZIA

FENOMENALE!

 

 

02 GIUGNO 2008 !

Post n°45 pubblicato il 02 Giugno 2008 da MANDIBA

Come ogni anno, da quando mi trovo in Italia, ho sempre seguito con ammirazione la sfilata della Festa della Repubblica. E’ un momento particolare che mi porta ad apprezzare ancora di più questo paese. Malgrado tutte le sue contraddizioni, come succede in ogni paese del mondo, la sfilata rappresenta per me un forte momento di orgogliosa appartenenza a questo paese. Se dipendesse da me, neanche una virgola della Costituzione sarebbe cambiata. Bisogna leggerla, studiarla, capirla per amarla. Sarebbe assurdo cambiare una Costituzione che dà maggiore protezione ad un popolo nelle sue diversità regionali. D’altronde, è l’unione che fa la forza! Oggi però, ho avuto una strana sensazione seguendo la sfilata. Sul palco delle autorità, mancavano personalità di spicco del Governo. E’ mai possibile in una democrazia che il giorno della Repubblica, qualcuno venga a mancare al proprio dovere istituzionale?  Ho provato una coltellata al cuore, uno schiaffo che sicuramente avrà notato per primo, il Presidente Napoletano. A voi il compito di cercare chi mancava! Io però, malgrado tutte le mie critiche alla politica dell’immigrazione, sono molto fiero di questo Paese.

 

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"Oggi è una magnifica giornata,

Il vento mi tira da una parte e i miei colori risaltano sotto i raggi del sole.

Sono in terrazza e si respira una buona aria.

Molti sono i passanti che, alzando lo sguardo, mi vedono felice.

E’ sempre così quando soffia il vento ed il perché è presto detto: sono una bandiera.

In particolare sono, come dice l’art.12 della nostra Costituzione, il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di uguale dimensione. Mi raccomando la successione dei colori: non può essere che questa.

Pioggia, vento, freddo e caldo mi passano sopra da sempre ma io non perdo la mia valenza, ecc…"

 

La Bandiera Italiana

 
 
 

23 Maggio 1992 - 23 Maggio 2008!

Post n°44 pubblicato il 24 Maggio 2008 da MANDIBA

LE PERSONNE MUOIONO

              MA LE LORO IDEE RESTANO 

.Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere", GIOVANNI FALCONE.

LE TUE IDEE CAMMINANO CON ALTRE GAMBE ! SEI STATO UN GRANDE!

 
 
 

BUONA DOMENICA A TUTTI !

Post n°42 pubblicato il 18 Maggio 2008 da MANDIBA

Mi sono perso sulle montagne nuvolose…cercando di decifrare i tasti giusti che portano alla nuova politica dell’immigrazione…tra quella necessaria da tollerare…e quella inutile  da buttare nel mediterraneo... in nome della sicurezza…quel bisogno di sicurezza che chiude un occhio sulle tragedie inarrestabili di inermi lavoratori…i quali, invece del pane, trovano la morte…su quello che dovrebbe essere il fondamento della Repubblica Italiana...

 

                                IL LAVORO !!!

 
 
 

...DELLA LIBERTA'

Post n°41 pubblicato il 11 Maggio 2008 da MANDIBA

“Quando sono uscito di prigione, questa era la mia missione, liberare sia gli oppressi che l’oppressore. Qualcuno dice che lo scopo è stato raggiunto. Ma io so che non è questo il caso. La verità è che noi non siamo ancora liberi; abbiamo soltanto conquistato la libertà di essere liberi, il diritto a non essere oppressi. Non abbiamo ancora l’ultimo passo del nostro viaggio, ma il primo di un lungo e anche più difficile cammino. Per essere liberi non basta rompere le catene, ma vivere in un modo che rispetti e accresca la libertà degli altri"

Nelson Mandela

 
 
 

AI LORO SIGNORI...

Post n°40 pubblicato il 07 Maggio 2008 da MANDIBA

LA RICETTA PER L'IMMIGRAZIONE

...E LA COOPERAZIONE

Le migrazioni africane possono essere risolte orientandosi verso un nuovo approccio che consiste nell’instaurazione di un rapporto organico tra la cooperazione allo sviluppo e la gestione dell’immigrazione. Questo concetto può essere preso in considerazione per un effettivo rilancio della cooperazione basata sul realismo politico, l’equilibrio economico e la sensibilità morale per tutte le ingiustizie perpetrate  nei confronti dell’Africa. L’elemento centrale di questa nuova visione è l’impiego, nell’ambito dei rapporti bilaterali, multilaterali, nelle organizzazioni non governative occidentali degli immigrati africani formatisi in occidente. Da una parte, i laureati non riescono ad inserirsi adeguatamente nelle strutture dei Paesi ospitanti; dall’altra, i loro Paesi d’origine hanno un impellente bisogno di personale qualificato. Ecco dunque la necessità della gestione combinata tra immigrazione e cooperazione. L’interesse manifestato da più parti per le sorti del continente nero, non deve essere soltanto una mera intenzione, ma deve essere surrogato da fatti concreti. Lo sviluppo del continente non deve limitarsi soltanto a nuove quote di immigrati da accogliere in Europa. Urge una politica reale che concretizzi gli aspetti positivi di un effettivo rapporto organico tra la cooperazione allo sviluppo e la gestione dell’immigrazione. L’Unione Europea dovrebbe dare un impulso considerevole nell’attuazione di questo progetto, concedendo buona parte dei finanziamenti soltanto alle organizzazioni non governative che aderiranno. Così facendo, i paesi occidentali avrebbero gli strumenti adeguati per monitorare i cosiddetti  trasferimenti  di risorse finalizzate ai progetti di sviluppo. L’inserimento di immigrati africani “di ritorno” favorirebbe il controllo dell’adeguatezza di ogni singolo progetto alle realtà locali.

La realizzazione di una politica progettuale di questo genere richiede però un ampio consenso per favorirne l’attuazione. Ed è qui che nascono gli ostacoli alla realizzazione di ogni sforzo concreto contro la fame, la miseria e la conseguente migrazione. La vecchia cooperazione internazionale, legata al dominio della grande finanza internazionale, alla geopolitica-economica rappresenta un muro invalicabile. Si preferisce il mantenimento dello status quo attraverso una politica di cooperazione di facciata, dipendente del circolo vizioso: aiuti, assistenza, debiti, e così dicendo. Bisogna rompere con l’immobilismo creando nuove prospettive nella politica dell’immigrazione.

 

 
 
 

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