Creato da I.am.Gatsby il 11/04/2013

NEW YORK '30

Anni 30

 

« LOTTATROUGH THE NIGHT »

ASCOLTARE

Post n°9 pubblicato il 24 Aprile 2013 da I.am.Gatsby

Quando uno dice di non voler parlare di qualcosa, di solito vuol dire che non può pensare ad altro.

John Ernst Steinbeck

Ormai un tramonto sempre più tenue lasciava spazio alle tenebre, alcuni stallieri passando nel giardino portavano al trotto puledri docili, Marta si osserva, in piedi, davanti allo specchio, in un bicchiere sul davanzale c'è la rosa bianca, indosso un vestito color panna, è quello che vorrebbe usare per le serate che ha in programma a casa Finley. Il contorno del suo viso è ben delineato, il naso piccolo e proporzionato, gli zigomi alti e delicati. Il bagno caldo è stato un toccasana, sicuramente di lì a poco qualcuno l'avrebbe chiamata per la cena, Cloude è nel piccolo parco davanti alla sua finestra, con lei c'è un'altra ragazza di qualche anno più grande, si somigliano molto. Ha aperto la finestra si siede a cavalcioni fuori dal davanzale, in lontananza si accorge di Frank l'uomo di colore è con due bimbi, ha un'armonica e suona mentre cammina, s'arresta vicino agli alberi e si siede. Le case della servitù sono poco lontane, ne scorge le luci tra i fitti rami e gli alti fusti, l'atmosfera è meravigliosa. Marta si guarda le mani, da quando è tornata da Vienna dieci anni prima ha solamente suonato il pianoforte in concerti e in case private, tutto quello che ha imparato da ragazzina è passato attraverso la prima guerra mondiale, se l'è vista davanti agli occhi lontana da New York, dai suoi genitori, mentre suo padre in Egitto si occupava di diplomazia, sua madre era impegnata con delle recite a Broadway, poco tempo per lei, tanto tempo per quegli spartiti che aveva imparato così bene a leggere. Si tocca il braccio, una scheggia di granata esplosa mentre si recava a Salisburgo gli aveva quasi impedito tutto quello in cui ha sempre creduto.

Marta si lascia scivolare e posa i piedi nell'erba, è vicino alle due ragazze che giocano, Cloude la osserva, "Lei è mia cugina Marie" fa un cenno con il capo e sorride, poco più in la Frank sembra vigilare su quello che succede, si incammina verso il recinto, quando il cavallo che vi si trova rinchiuso s'accorge dell'avvicinarsi di un'estranea si avvicina al bordo e china la testa, ha gli occhi grandi e tristi, ora sono vicini, il contatto con il manto scuro la fa sussultare, il calore è sotto le sue dita, sembra che i sensi siano affinati ad intercettare emozioni. Quando ritrae la mano pensa a quella sensazione, ha cavalcato parecchie volte, ha governato il suo cavallo anni prima, in quella realtà ancora così poco familiare si sente a disagio. Quando sposta gli occhi verso la casa vede arrivare Gabriel che chiama tutti a raccolta per la cena, Marta osserva la boscaglia, vorrebbe abbandonare tutto e fuggire, ogni tanto chiude gli occhi e s'immagina su di una nave salpata da un porto immaginario destinata a perdersi nel mondo.

Foto di I.am.Gatsby

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

I.am.GatsbyShahriya.rLess.is.moredaincognitabastapasta1I.am.LaylaPrivate.LettersSilver.Knightronnydenticechubby.diclassesettestracciAlbaMutevoledeteriora_sequorlarosanigra
 
 

site stats

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963