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Creato da: TomcatUSA il 15/08/2006
Fatti e situazioni di un Italiano in Cina

 

 
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La produttivita' innanzitutto...

Post n°48 pubblicato il 04 Giugno 2007 da TomcatUSA
Foto di TomcatUSA

Prima di esporre cosa mi e’ successo venerdi’ scorso, devo spiegare brevemente in cosa consista un test che viene eseguito sugli eletroutensili a filo prima di inserirli nella confezione.

Il test in questione si chiama “High Potential Test” e viene eseguito per verificare che il doppio isolamento della macchina sia stato fatto a dovere in modo da garantire che l’utilizzatore non rimanga fulminato mentre lavora. Il test consiste nel collegare la macchina alla presa di corrente e con una sorta di spillone che ha una tensione di 4,000 Volts, si tocca in diversi punti la macchina mentre lo strumento verifica che non ci sia passaggio di corrente. Se il passaggio avviene, lo strumento incomincia a suonare avvertendo che c’e’ qualcosa che non va’.

Questo l’antefatto.

Venerdi’ sono in fabbrica a controllare degli assemblaggi e noto in fondo alla linea un ragazzetto che sta eseguendo il succitato test. Sono un po’ lontano da lui per cui non riesco a distinguere bene I dettagli di quello che sta’ facendo. Noto pero’ l’inconsueta velocita’ con cui il test viene eseguito. Incuriosito mi avvicino per capire meglio cosa il ragazzetto stia facendo.

Quando sono a pochi metri capisco il perche’ di tanta velocita’, sbianco in volto e chiamo il supervisor. Il ragazzetto infatti eseguiva l’operazione roteando con la mano destra lo spillone da 4,000 Volts punzecchiando opportunamente la macchina sotto test la quale, invece di essere su un piano isolante, era tenuta saldamente dalla mano sinistra…

Nel frattempo arriva il supervisor. Io, indicando l’aspirante suicida, chiedo:

 

-         “Quello li’ che numero e’???”

-         “Cosa vuoi dire???”

-         “No… dico… quanti ce ne sono inceneriti oggi???”

-         “Non capisco….”

-         “Probabilmente non hai I dati aggiornati… ma ne abbiamo almeno per finire il turno???”

-         “Non saprei…”

-         “Beh, e’ meglio che verifichi… non vorrei che ci trovassimo senza aspiranti suicidi con meta’ della produzione ancora da controllare… approposito, e’ un po che volevo chiedertelo… tu hai per caso dei parenti nello Zejiang???”

-         “Si, perche’??”

-         “Ne ero sicuro…  l’altro giorno devo aver incontrato tuo cugino… ha detto di salutarti… adesso non ha tempo di chiamarti perche’ ha un problema con un cavo da sostituire ma quando ha risolto ti chiama sicuramente (leggi post precedente N.D.R.).”

Il Supervisor mi guarda con sguardo perplesso senza capire il perche’ del mio sarcasmo.

Io intanto decido di salvare il ragazzetto da morte certa per cui mi avvicino ulteriormente e dopo avergli intimato di spegnere lo spillone e riporre tutto sul tavolo gli chiedo:

 

-         “Giusto per capire… hai una vaga idea di cosa stai facendo qui??”

-         “Certo, sto’ testando le macchine!!!”

-         “E in cosa consiste il test??”

-         “E’ molto semplice… devo taccare le macchine in diversi punti con questo spillone.”

-         “Tutto qui??? Direi che e’ molto semplice….”

-         “Si, infatti. Ho gia’ controllato tutte quelle macchine…”

-         “Ma toglimi una curiosita’…. Come fai a distinguere se una macchina e’ ok da una che non lo e’???”

-         “Non saprei… a me hanno solo detto di usare lo spillone… io tocco le macchine tre o quattro volte poi passo alla successiva…”

Io rifletto sulla risposta e mi rendo conto che in effetti quello che mi sta dicendo ha senso… finche’ lui e’ in grado di usare lo spillone vuol dire che va’ tutto bene. Qualora ci fosse qualche problema, il ragazzetto rimarrebbe fulminato per cui non sarebbe in grado di fare altro. Di fatto il ragazzetto era allo stesso tempo operatore del test e campione di controllo. Il decesso del malcapitato segnalerebbe infatti senza ombra di dubbio che il doppio isolamento della macchina sotto test non era fatto in maniera corretta. A quel punto si tratterebbe solo di rimuovere I resti fumanti del ragazzetto e sostituirlo con un collega piu’ fresco che riprenderebbe le operazioni da dove erano state interrotte.

Siccome pero’ il supervisor non mi aveva dato precise assicurazioni su quanti di questi temerari operatori avessimo ancora disponibili, decido di istruire il ragazzetto in modo tale che avesse qualche possibilita’ di durare almeno fino a fine turno…

 

-         “Vedi, ragazzetto, credo sarebbe meglio che tu lasciassi la macchina da testare sul tavolo di legno che hai davanti quando la tocchi con lo spillone…”

-         “Ho provato ma e’ piuttosto scomodo… tenendola in mano faccio molto piu’ veloce…”

-         “Encomiabile la tua voglia di velocizzare le operazioni ma il problema e’ che sembra sia rimasto solo tu… I tuoi predecessori sono ormai cenere e” – indicando un operaio che sta trasportando una cassa di plastica su un trans-pallet – “vedi li abbiamo raccolti li dentro… adesso li stanno portando sullo Yangtze dove I poveri resti verranno gettati con la consueta scarna cerimonia…”

-         “Non capisco…. Cosa vuoi dire??”

-         “Voglio dire che a quanto so, il prossimo carico di storditi come te arriva solo lunedi’… e siccome probabilmente dobbiamo lavorare anche sabato, sarebbe utile che tu tenessi duro fino a Lunedi’…”

-         “Ma perche’??”

-         “Guarda… “ – Accendo lo spillone, trovo un pezzo di metallo e con gesti plateali alla David Coperfield creo dei simpatici archi voltaici da 4,000V –

-         “Ohooooo…”

-         “Lo so, e’ un effetto molto bello ma se non stai attento ti fai bubu’… ma tanta bubu’…. E come ti spiegavo prima non arriva nessuno a rimpiazzarti fino a Lunedi’… cerca di capirmi… I pezzi che stai controllando sono molto urgenti… se tu mi prendi fuoco rischiamo di spedire in ritardo…”

-         “Capito, pero’ mettendo gli utensili sul tavolo ci metto di piu’ a controllarli…”

-         “Lo so, ma visto la situazione contingente, credimi e’ meglio che facciamo cosi’… Da lunedi’ che abbiamo piu’ disponibilita’ di storditi, magari puoi riprendere a giocare alla roulette russa… Tu l’hai visto il film Il Cacciatore???”

-         “No.”

-         “Meglio cosi’… che magari ti impressionavi…”

 

Il giorno dopo, ripensando a quello che era successo, mi e’ venuto il dubbio che il ragazzetto non avesse colto l’ironia delle mie parole e che magari il lunedi’ avesse effettivamente ripreso a fare quello che faceva prima… andro’ a controllare…

 
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