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Creato da: TomcatUSA il 15/08/2006
Fatti e situazioni di un Italiano in Cina

 

 
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L'Esperimento del Meta-Linguaggio

Post n°168 pubblicato il 07 Novembre 2009 da TomcatUSA

Da qualche settimana ho qui con me due ragazzi italiani mandati dal quartier generale a darmi una mano in produzione. Uno di loro è ormai di casa qui essendo venuto già diverse volte; l’altro invece è la prima volta che viene in Cina ed è quindi ancora nella fase di incredulo stupore e necessita quindi di alcune delucidazioni sui problemi che ci si puo’ trovare ad affrontare qui. Uno di questi è sicuramente la comunicazione con i collaboratori cinesi il cui inglese, alle volte, è un po’ approssimativo… D’altra parte, parlando proprio di questo problema, il ragazzo italiano mi faceva notare di aver osservato con sorpresa che stranamente alle volte io mi rivolgo ad alcuni collaboratori in italiano o addirittura in dialetto e la cosa lo incuriosiva molto.
-«Come puoi pretendere che ti capiscano se parli in Italiano??»
-«L’Italiano?? L’Italiano è come un meta-linguaggio… Qui lo capiscono tutti perfettamente!!! Facciamo subito un esperimento…»
In quel momento passa nelle vicinanze il responsabile (si fa per dire) della produzione a cui chiedo di avvicinarsi…
-«Ecco… proviamo con lui…
Chiedigli qualcosa in inglese… qualsiasi cosa…»
-«Vediamo… where is the guy that was working here last week?? He was very good but I was not able to find him since Monday…»
Il responsabile (si fa per dire) di produzione elabora un po’, si fa ripetere un paio di volte la domanda poi finalmente risponde:
-«Ah… that guy… I know… he’s in vacation…»
A quel punto continuo io… in Italiano…
-«In vacanza?? Con tutto quello che abbiamo da fare??»
-«Yes… vacation… got married…»
-«Si è sposato?? Senza dirmi niente??»
-«Yes… Yes… vacation…»
-«Ma non potevamo fare sposare qualcun altro??»
-«Yes… Yes..»
-«Ah… allora potevamo fare sposare qualcun altro!!! Quello lì per esempio… quello fa solo danni… non potevamo mandare in vacanza e a sposarsi quello??»
-«Yes…»
-«Come Yes??»
-«Ah… no, no…»
-«Quindi non si poteva mandare un altro…»
-«No… no way… no»
-«Capisco… però potevamo fare la cerimonia qui… in mezzo all’officina…»
-«No… No…»
-«Come no??»
-«Yes… Yes…»
-«A quel punto potevamo organizzare che celebravo io la cerimonia…»
-«Yes…»
-«D’altro canto un General Manager è come un capitano di una nave…»
-«Yes…»
-«Se lo fanno i capitani della nave perché non lo posso fare io??»
-«Yes… Yes…»
-«E poi, alla fine, mettevamo tutti gli invitati a saldare tubi… che abbiamo tanto bisogno di saldare tubi…»
-«Yes… I think so…»
-«Che siamo in ritardo…»
-«Yes…»
-«Come?? siamo in ritardo??»
-«No… no…»
-«E invece si caro amico… siamo proprio in ritardo…»
-«Ah… yes…»
-«Appunto… per cui è meglio che ci diamo da fare…»
-«Yes… of course»
-«Ok… thank you very much… everything clear now»
-«Yes… everything clear… now»
-«Mi raccomando la saldatura…»
-«Yes… Thank you very much»
-«Di niente… figurati…»
A quel punto il personaggio se ne va lasciando, come si può immaginare, un vuoto incolmabile…
-«Secondo me non ha capito niente di quello che hai detto…» - dice il ragazzo italiano.
-«Ah di questo sono sicuro…»- rispondo io con aria da saccente- «Ma il punto non è tanto questo… il problema è che formalmente abbiamo avuto una conversazione di cinque minuti per certi versi decisamente interessante tale per cui, se non sapessi per certo che il mio interlocutore non capisce una parola d’Italiano, potrei andare a casa dicendo che a breve celebrerò un matrimonio in officina e gli invitati, a fine cerimonia, mi daranno una mano a saldare i circuiti frigo delle mie macchine…»
-«Piuttosto interessante…»
-«Certo, piuttosto interessante… ma anche estremamente pericoloso… perché il fatto è che se io, dopo questa discussione, veramente mi aspetto che gli invitati mi diano una mano a saldare i tubi, alla fine rischio di rimanere deluso… e soprattutto con i tubi ancora da saldare… e dopo si va in ritardo con la produzione… tutto perché nessuno mi ha detto che in realtà non ci sarà nessun matrimonio in officina e che quindi gli invitati, che ovviamente non ci saranno, non potranno mai darmi una mano a produrre le macchine più in fretta… tutte cose che magari ho già comunicato gioiosamente in Italia rassicurandoli sul fatto che tutto procede come previsto e che tutti gli ordini verranno evasi in tempo…»
-«Ma che spiegazione dai a questa strana conversazione appena avvenuta??»
-«Ci sono due fattori correlati che causano questo problema: il primo è che il personaggio in questione (e tanti altri come lui) non parlano benissimo inglese… per cui il piu’ delle volte loro stessi partono già con l’idea preconcetta che gran parte di quello che dici non lo capiranno… questo è anche il motivo per cui, anche se parli cinese perfettamente, molto spesso il cinese con cui stai cercando di comunicare non ti capirà in quanto è come se si rifiutasse di accettare che ci possa essere qualche LaoWai che parli cinese. Nello specifico, nonostante io abbia parlato intenzionalmente in italiano, lui invece è tuttora pienamente convinto che io abbia parlato in inglese e che quindi è in qualche modo colpa sua che non ha capito cosa dicevo… Succedesse la stessa cosa a te sono sicuro interromperesti la conversazione facendo capire al tuo interlocutore che non stai capendo niente di quello che dice… “Ting Bu Dong” in cinese… purtroppo per un cinese, nella maggior parte dei casi, questo non è possibile perché, secondo la loro mentalità, rischierebbe di perdere la faccia… Se stanno poi parlando con il LaoBan (il capo) l’ammettere di non capire cosa sta dicendo è ancora più sconveniente… per cui si millanta di capire e si va avanti rispondendo si o no cercando di interpretare la risposta corretta guardando l’espressione dell’interlocutore…Allo stesso tempo però, se ad esempio si aspettano che la persona che hanno chiamato al telefono sia un cinese, andranno avanti nella conversazione anche se dall’altra parte qualcuno sta parlando un’altra lingua. Un caso classico è quando qualcuno chiama per errore il mio numero… A quel punto dopo il classico “Ueeeei, NiHao” a cui io di solito rispondo correttamente in cinese, si inizia una conversazione abberrante in cui lui mi fa delle domande in Cinese a cui io rispondo in perfetto Italiano ma con un tono di voce serio e circostanziato tale per cui sembra effettivamente che io capisca cosa mi viene detto e rispondo a tono. Questo è sufficiente per far continuare per diversi minuti  l’inutile conversazione che di solito sono io ad interrompere… non la persona che ha sbagliato numero la quale continuerà imperterrita a cercare di interpretare cosa stia effettivamente dicendogli quello che lui crede essere suo cugino. »
-«Interessante…»
-«Molto… ma, come dicevo, spesso piuttosto pericoloso… motivo per cui bisogna sempre fare controlli incrociati in ogni momento per cercare di avere, per quanto possibile, un quadro della situazione… quadro che non sarà deterministico ma piuttosto probabilistico…»
-«Probabilistico??»
-«Probabilistico… nel senso che devi riuscire ad incrociare opportunamente le informazioni in modo tale per cui, alla fine, hai una probabilità sufficentemente alta che quello che hai capito della situazione in cui ti trovi approssima abbastanza bene la realtà delle cose…»
-«Piuttosto complesso…»
-«Infatti… se non hai adeguate basi di statistica qui si fa molta fatica»
-«Ma ancora non ho capito perché alle volte parli in Italiano… »
-«E’ molto semplice… Si tratta di un modo estremamente semplice ed accurato per dividere le persone con cui ho a che fare in due categorie: la categoria di quelli che cercano realmente di capire cosa dico e quelli che in realtà non gliene frega assolutamente niente… e tu non ci crederai ma, per quanto strano possa sembrare, la seconda categoria ho scoperto essere affollatissima…»

 
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