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Fatti e situazioni di un Italiano in Cina

 

 
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Il ritorno della Tigre e il Gioco dei Tre Bus(solotti)

Post n°153 pubblicato il 13 Giugno 2009 da TomcatUSA

La settimana scorsa la Tigre del Guatemala con i tigrotti sono venuti qui a ZhuHai per cercare casa. Con loro è arrivata anche mia madre (… mia Matre…) ufficialmente come supporto logistico per tenere a bada i bambini durante la ricerca della casa ma in realtà il suo scopo principale credo fosse quello di controllare dove diamine stavo portando la mia famiglia questa volta…  
La data della visita  è stata opportunamente scelta in modo da coincidere con un Farewell  Party organizzato a Nanjing da quattro carissimi amici che tra qualche settimana torneranno in Europa dopo diversi anni di permanenza in Cina.  Per noi era l’occasione di ritornare dopo diversi mesi a Nanjing e poter salutare come si deve i tantissimi amici che abbiamo trovato lì e che pensavamo non avremmo mai più rivisto. Per cui il piano prevedeva tre giorni di ricerca casa poi, il giovedì della stessa settimana, moglie bimbi e mia madre (… Mia Matre…) avrebbero preso un volo da GuangZhou a  Nanjing seguiti il giorno dopo da me. E così facciamo…
Il giovedì infatti, dopo alcune incomprensioni con i miei autisti che volevano a tutti i costi riuscire a fare entrare mia moglie, due bambini, mia madre (… Mia Matre…), 3 valige sansonite e 3 zaini in una Fiat Palio, tutto il gruppo parte su un più adeguato mini Van e arrivano a GuangZhou da dove prendono l’aereo e arrivano finalmente a Nanjing. Lì avevo organizzato un altro minivan con autista che avrebbe portato tutti dall’aeroporto all’albergo. Una volta entrati in macchina, la Tigre del Guatemala si deve purtroppo distrarre un attimo dovendo contare delle banconote. L’autista che evidentemente non era stato avvisato di chi aveva in macchina e probabilmente pensava di trasposrtare la solita sprovveduta LaoWai totalmente ignara di dove si trovasse, come spesso accade qui in Cina,  invece di seguire con buona approssimazione una linea retta congiungente l’aeroporto con l’albergo, decide di percorre il giro panoramico dei quattro passi allungando paurosamente il percorso. Ora, devi sapere caro lettore che tra le innumerevoli cose che fanno andare fuori di testa la Tigre del Guatemala tra i primi posti c’è sicuramente non percorre il percorso più breve per andare da un punto A ad un punto B… Ed infatti, una volta finito di contare le banconote e alzato gli occhi par guardare fuori, la Tigre si accorge che qualcosa non quadra e inizia subito a chiedere spiegazioni all’autista il quale risponde in maniera evasiva alle precise domande che gli venivano poste creando i presupposti per una tragedia annunciata… Il tutto infatti precipita quando, da lì a poco,  la Tigre intravede in lontananza  l’Ikea e a quel punto non ci sono più dubbi… si è completamente fuori strada… La reazione della Tigre è ovviamente esplosiva e dopo aver espresso tutto il suo disappunto con paurosi ruggiti all’indirizzo dell’autista, visto che lo stesso non dava segni di pentimento, prima incomincia a percuoterlo con le banconote sulla testa e poi gli intima di fermarsi e lo caccia fuori dalla macchina. A quel punto si mette lei stessa ai comandi dell’autoveicolo e si dirige (seguendo una precisissima linea retta) verso l’albergo dove finalmente arrivano tutti sani e salvi dopo pochi minuti. Poche ore dopo ricevo un messaggio dalla compagnia di autonoleggio che mi informa che la domenica successiva sarà un altro autista a portarci all’aeroporto di Shanghai… Nel messaggio non viene specificato se questa decisione fosse dovuta al fatto che il vecchio autista era ancora troppo traumatizzato dalla recente forte esperienza per avere entro domenica i requisiti psico-attitudinali minimi che gli consentissero di  guidare in sicurezza un’automobile o se, visto che era stato abbandonato in un punto imprecisato di Nanjing,  di fatto non era ancora stato ritrovato…

Il giorno dopo sono io che da GuangZhou volo a Nanjing dove la stessa sera ci sarà una festa di compleanno a casa dell’amico AlbertoneBlaBla che, ispirato dal mio Blog, ha recentemente aperto anche lui  un Blog sulla Cina che vi segnalo…
Tutto procede bene fintanto che non si cerca di atterrare… purtroppo il consueto temporale che appare ogni volta che da GuangZhou cerco di arrivare a Nanjing si materializza puntuale impedendo anche questa volta l’atterraggio. Anche in questo caso il pilota opta per ChangZhou ad un centinaio di chilometri da Nanjing e questa volta però, diversamente da come avevo raccontato molto tempo fa , l’atterraggio a ChangZhou  (seppur molto violento) riesce. Una volta a terra, dopo una decina di minuti di incertezza, il pilota comunica che quella sera proprio non se la sente di atterrare a Nanjing per cui ci informa che verranno organizzati dei Bus che ci porteranno a Nanjing. Scendiamo quindi tutti dall’aereo e andiamo sul piazzale dell’aeroporto per aspettare i bus. Mentre aspetto, faccio amicizia con un ragazzo Russo con il quale ci facciamo vicendevolmente coraggio entrambi preoccupati di cosa potrà accadere da lì a poco. Il fatto è che a ChangZhou nessuno parla inglese… nemmeno la professoressa di inglese del locale liceo probabilmente parla in realtà inglese per cui tutto attorno a noi diventa quanto mai confuso e il chiedere a chiunque informazioni è del tutto infruttuoso. Dopo un po’ arrivano tre bus messi a disposizione dalla compagnia aerea e incomincia l’assalto… Il problema è che i cinesi, probabilmente perché provati da generazioni di privazioni, una volta che possono usufruire di qualcosa cercano di farlo in maniera estrema… Nel caso specifico molti cinesi vorrebbero utilizzare tutti i tre bus contemporaneamente per cui incominciano a salire e scendere dai bus in maniera frenetica il tutto complicato da una caratteristica che chi è stato in Cina sa bene: i cinesi quando si muovono girano sempre con enormi ed ingombranti borse di plastica e scatole di cartone contenenti non si sa bene cosa. Sotto queste condizioni, salire e scendere in continuazione da un bus è decisamente complicato e la scena che ne risulta è per certi versi agghiacciante. Io e il ragazzo russo decidiamo di aspettare che la situazione si normalizzi e ci guardiamo attorno per capire cosa sia meglio fare. Nel frattempo si avvicina un signore dai tratti somatici orientali il quale mi chiede:
-«Sorry, where these bus go??»
-«Buon Uomo, se non lo sai tu che sei cinese come faccio a saperlo io??»
Il signore, molto risentito, ribatte:
-«Me no Chinese… I don’t speak chinese»
-«Mi deve scusare… ma la somiglianza avrebbe tratto in inganno chiunque… comunque sembrerebbe che questi Bus vadano a Nanjing ma al momento non c’è nessuna conferma ufficiale…»
Ad un certo punto arriva una ragazza in divisa che ferma l’assalto ai bus e richiede a tutti di stare sul piazzale per importanti comunicazioni… Grazie ad uno studente di Nanjing che parlava un po’ di inglese ci facciamo spiegare i termini della comunicazione che alla fine risulta essere più o meno questa:
-«Allora, come vedete qui di fronte a voi ci sono 3 bus messi a disposizione dalla compagnia aerea. Un primo bus andrà all’aeroporto di Nanjing, un altro andrà alla stazione ferroviaria di Nanjing mentre un terzo bus andrà in un non ben identificato posto che per ora chiameremo Down Towm Nanjing… una sorta di pacco X che al momento opportuno potremmo chiedervi di cambiare con il vostro pacco… Ovviamente al momento non possiamo dirvi la destinazione finale di ogni bus essendo questa la parte interessante del gioco… sarà la dea bendata a determinare la vostra destinazione… Buona Fortuna»
Io e il ragazzo Russo ci guardiamo e studiamo la strategia da adottare… Bisognerebbe infatti evitare di prendere il Bus che va all’aeroporto che essendo estremamente lontano dal centro richiederebbe, un volta arrivati, un’altra ora di taxi per arrivare in Città… La cosa migliore sarebbe arrivare in Stazione o puntare sul pacco X che però potrebbe essere un tranello. Alla fine decidiamo per il Bus numero due sperando che la scelta sia quella giusta. Una volta entrati nel Bus ritrovo lo studente che ci aveva tradotto la comunicazione e che si era subito dopo allontanato sperando che nel frattempo avesse avuto qualche soffiata dall’autista…
-«Sei riuscito a capire dove va questo bus??»
-«Sembra che vada a ChangZhou…»
-«A Changzhou?? Ma se siamo già a Changzhou??»
-«Io ho sentito così…»
-«Ma scusa… Tu dove devi andare??»
-«A Nanjing…»
-«Esatto… anch’io… ma se questo Bus va veramente a ChangZhou perché te ne stai qui tranquillo??»
-«Non so… a me hanno detto che si va a ChangZhou…»
-«Speriamo di no… che io a ChangZhou non conosco nessuno…  Io voglio andare in stazione a Nanjing… Posso sapere dove va questo Bus?? C’è qualcuno che sa dirmi dove va questo Bus??»
In quel momento entra la ragazza in divisa che sembra mi voglia proporre un cambio… Mi indica infatti il terzo bus invitandomi a salire in fretta… Io, dopo essermi consultato con il ragazzo Russo, con molta freddezza rispondo sicuro:
-«Ringrazio il Dottore, rifiuto l’offerta e vado avanti!!!»
E a dire la verità ho fatto bene perché nel mio pacco c’era effettivamente la stazione di Nanjing dove sono arrivato circa a mezzanotte molto stanco ma felice di poter rivedere una città in cui, per quanto strano possa sembrare, mi sento a casa…

 
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TomcatUSA
TomcatUSA il 22/06/09 alle 01:13 via WEB
Ecco... bisognerebbe fare dei gagliardetti... questa e' una buona idea... :)
 
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