Il Pasquino

Arriva la scontata condanna di tutta la classe dirigente all’aggressione, dei dipendenti dell’ Air France, ai tagliatori di teste, pagati fior di quattrini.

2900 licenziamenti da prendere in allegria, ci dicono i politici nostrani e non…arrabbiarci fa male alla nostra salute e saremo perseguiti anche penalmente, non avremo buonuscite da 60 milioni di euro, né promozioni in altre aziende pubbliche o private che siano, facciamo parte di quelli che debbono subire in silenzio senza i fatidici ma e se.

Questo è il mondo del capitale, dove chi inquina e truffa viene “allontanato” con una barca di soldi, sia in Italia che in Germania, dove i politici, la politica, non è in grado di dare risposte serie al degrado dell’ambiente e non è capace, attraverso i suoi “strumenti”, neanche di avvisarci se stiamo per essere travolti da un’ alluvione, sia in Italia che in Francia, dove il lavoro è l’elemosina concessa a chi abbassa la testa e non protesta, dove la violenza è di chi subisce non di chi cancella diritti e vite, futuro e dignità.

Il coro unanime, che ha coinvolto anche il “rivoluzionario” Landini, contro l’aggressione ai dirigenti dell’ Air France segna, con nettezza, una linea di demarcazione tra chi guadagna sul sacrificio e sulle lacrime altrui, a tutti i livelli, e chi è costretto, ogni mattina, ad alzarsi dal letto, ad accettare ogni condizione di lavoro, pur di poter mangiare, pur di poter dare ai propri figli, alla propria famiglia, a se stesso, un senso, il senso del suo lavoro e della sua vita.

L’aggressione sarebbe vile, non è vile, invece, togliere ogni speranza, buttare sul lastrico migliaia di famiglie, costringere al suicidio migliaia di persone…non è vile inquinare, né uccidere per i propri interessi, non è vile ergere fili spinati contro chi scappa dalla fame e dalla guerra, non è vile rubare ai popoli per arricchire i banchieri, non è vile aver creato un mondo dove i “ricchi” fanno ciò che gli pare ed ai poveri non è concesso neanche arrabbiarsi.

La violenza agghiacciante di questo sistema, pronto a giustificare le bombe su di un ospedale, a tacere sul massacro della Palestina, a “distribuire” la povertà e la fame, a prevedere la cancellazione del diritto alla salute, ad immaginare un mondo di poveri costretti ad accettare il suo ricatto, a “legalizzare” l’inquinamento sistematico del pianeta e delle nostre terre, ha paura, teme, la nostra rabbia, quella di chi la testa non l’abbassa.

In un mondo dove l’ingiustizia ed il sopruso, l’omicidio e la prevaricazione sono i caratteri fondanti di tutta la classe dirigente economica e politica, la rabbia di chi subisce è l’unica ventata di aria buona che attraversa il nostro pianeta.