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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

 

 

L’accorato appello di Renzi

Post n°949 pubblicato il 22 Giugno 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Dopo la batosta elettorale italiana Renzi diventa inglese ed interviene, dalle pagine del Guardian, per dare il suo “alto” contributo ai fautori dell’ attuale Europa dei burocrati e dell’ impoverimento di intere popolazioni.

Chi sostiene la necessità di questa Unione non riesce ad elencare un solo motivo valido, attuale, a suo favore, muove solo minacce di ulteriori impoverimenti ed ulteriori difficoltà per la gente, non c’è un solo accenno a quali sarebbero, invece, al momento, i vantaggi che le genti dovrebbero mettere sulla bilancia a favore del mantenimento di un sistema sempre più arroccato a difesa delle banche e di un sistema finanziario marcio, corrotto ed omicida.

Renzi, com’è nel suo stile, non si discosta di un millimetro dal dettato e minaccia “ne paghereste il prezzo” …di una scelta libera e del popolo.

Non c’è più nulla da meravigliarsi, questo signore, premier per caso e per volontà di un presidente della repubblica che si è distinto per i privilegi assegnati a lui ed alla sua famiglia e per il silenzio sull’avvelenamento della terra campana, è il personaggio più a destra che l’Italia abbia avuto nell’ultimo suo ventennio, dalla fine della DC ad oggi.

Non c’è un atto né una sola dichiarazione, di questo individuo, che vada incontro ai bisogni reali delle persone, al contrario lo si vede sempre prono a sostenere prima l’affossamento della Grecia, poi la cancellazione dei diritti dei più deboli, l’impoverimento di intere aree del continente europeo, il mantenimento di una politica serva degli interessi dei più forti, tutti atti e fatti che servono a sottolinearne non solo l’inadeguatezza e la poca credibilità, ma anche la sua vera natura, il suo reale pensiero.

Esca o meno la Gran Bretagna da questa Unione Europea, che puzza di fascismo più dei suoi oppositori, la questione di base rimane sempre e solamente una: a cosa serve questa sovrastruttura di megapagati alla gente, quali sarebbero i vantaggi reali che derivano da questa unione ?

Si ripete, a cantilena, che staremmo tutti peggio…eppure la disoccupazione e la povertà, nell’intero continente, non hanno fatto che aumentare, soprattutto in certe aree, non c’è alcuno sviluppo né alcun reale progetto di risoluzione dei problemi reali, è tutto un divagare sui bilanci e sulla salvezza di quelle banche che hanno rubato i soldi ai cittadini per riempire le tasche dei loro dirigenti, in ogni dove, non c’è un monito a quei paesi dove la corruzione della politica incide pesantemente sulla qualità della vita dei loro popoli, non c’è uno straccio di intervento contro chi, violando gli accordi, impedisce la libera circolazione delle persone, non c’è un minimo di attenzione alla povertà dilagante, alla sanità, all’istruzione, alla vita.

Renzi ha voluto dire la sua, come sempre, senza essere riuscito a toccare, con serietà, nessuno di questi temi…del resto fa parte del personaggio abituato a fare della sua politica una propaganda perenne da venditore di pentole usate. Ci auguriamo che il risultato sia lo stesso che ha ottenuto in Italia, in modo che questi burocrati da quattro soldi si rendano conto che la gente ha cominciato a capire e che se la musica non cambia…il Big Beng suonerà anche per loro.

 
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Rivoluzione napoletana

Post n°948 pubblicato il 20 Giugno 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Ci vuole l’analisi, analisi, analisi, analisi…del voto.

Bisogna entrare nei vicoli oscuri del nulla per trovare il minimo appiglio, per parlare di Milano, dove la campagna elettorale “è stata di esempio per tutto il paese”, difatti presentava, alla tenzone, chi nell’ Expo ha causato un buco milionario, ed ha pure vinto, e chi raggruppava tutto quel centro destra che per anni ha governato l’ Italia con i risultati che ben conosciamo.

Indiscusso il successo del Movimento 5 stelle, lo dice pure Renzi, tra un selfie ed un incontro con Massimo Bottura, gestore del ristorante più importante del mondo, chiara e lampante la tranvata beccata dal PD in ogni dove, non solo in perdita di voti, ma di sindaci e di potere…poche, scarne parole su quanto è accaduto a Napoli.

Non è mai un caso il silenzio della disinformazione italiana sui fatti che destabilizzano il potere nelle sue fondamenta. Il compito principale, a loro assegnato, è quello di riportare tutto all’interno degli schemi, del “sistema”, ergo a Roma ed a Torino vince la protesta con l’appoggio della destra ai candidati anti-renzi, a Milano, capitale economica del nostro stivale, si conferma il “duopolio” dei due assi portanti, e portati dai giornali, della nostra politica, quella destra e quella sinistra, per modo di dire, che convergono su ogni decisione anti-operaia, anti-pensionati, anti-disabili, invece a Napoli…già a Napoli…vince De Magistris…punto !

Eppure a Napoli, proprio a Napoli, era sceso di persona il presidente del consiglio, lo stesso, sempre di persona, aveva mosso un vero e proprio attacco politico al sindaco ancora in carica. A Napoli, dopo il primo turno, vinto a mani basse dall’ex-magistrato, il Movimento 5 stelle aveva invitato i propri elettori, dimezzatisi in questa tornata, ad andare al mare, i quotidiani locali, come il Mattino, buttavano fango sul sindaco ancora in carica, un giorno si e l’altro pure, il PD, ridotto ad elemosinare i voti, invitava i suoi iscritti a votare per la destra, a conferma di un accordo che va ben oltre le parole di prammatica scambiate davanti ai video.

Eppure la vittoria è stata travolgente, più che doppiato l’avversario, una festa piena di quella parte della città, impegnata nel sociale, a combattere le ingiustizie, a dimostrare la vitalità e la forza di una metropoli, che i governi nazionali hanno solo e sempre penalizzato, ha riempito l’androne del Comune, unendosi a quella figura di sindaco che rappresenta, oggi più di ieri, quel riscatto cercato e voluto, con caparbietà ed onestà, dalla parte migliore di questa vituperata città.

Qui non ha vinto né il web né l’apparato di partito, non hanno vinto i brogli e nemmeno la camorra, qui ha vinto la gente, con il proprio impegno e la propria dedizione e lo ha urlato forte cantando “Bella ciao” a pugno alzato…e lo urlerà ancora più forte se questo sindaco riuscirà, aiutato da tutti noi, a fare di questa città il laboratorio di una società migliore, accogliente, vicina ai meno fortunati, a ritrovare e a far rinascere quell’anima che l’ha sempre resa diversa e grande.

 
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In nome del potere

Post n°947 pubblicato il 19 Giugno 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Non si fanno prigionieri, solo vittime e non si guarda in faccia a nessuno…in nome del potere.

David Rossi è volato giù da quella finestra, anche Pinelli volò giù da un’altra finestra, per uccidere la verità;  e Moro fu sparato, anche Marco Biagi fu sparato per uccidere le proteste degli studenti e degli operai.

Le Banche hanno potuto rubare la vita ed i sacrifici della gente, i “grandi” imprenditori hanno potuto imporre le loro regole…la morte ferma solo chi è nel giusto, chi vuole uccidere la verità ed i diritti se ne serve.

Il “sistema” va avanti per la sua strada, non ha pietà per niente e per nessuno, è disposto anche a concedere “sacrifici” umani all’ affermazione del suo “potere”, che trascende ogni cosa, ogni vita, ogni futuro.

Vive per se stesso e per la sua continua autoaffermazione, non ci sono uomini, ma solo pedine da muovere a seconda dei propri interessi; si fermano gli attentati se serve, altrimenti si lascia che producano la loro striscia di sangue e di lacrime, se questo è utile a fermare le lotte, le proteste, le rivendicazioni dei popoli, le libertà, i diritti o a riprendere le guerre, quelle di chi si arricchisce dispensando morte.

Non c’è atto e fatto che non sia riconducibile, in una maniera o in un’altra, agli interessi dei più forti, un “cui prodest ?” che lascia le sue tracce evidenti in quel deterioramento sistematico non solo della qualità della vita delle persone, ma nell’accanimento a rinnegare i principi base di ogni democrazia e di ogni libertà, nell’utilizzo forsennato ed incivile delle forze di polizia, in quella guerra tra poveri alimentata dalle bombe e dagli espropri, voluti e pianificati, di terre e di innocenti.

In nome del potere ogni nefandezza serve ad accrescerne la forza, anche l’omicidio di un politico, anche l’avvelenamento di un’intera terra, anche l’attentato terroristico, anche lo stupro di intere nazioni…perché è la parola “potere”, e tutti quelli che la rappresentano, che rende sporca ogni cosa.

 
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Ricatto e voto di scambio

Post n°946 pubblicato il 13 Giugno 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Come è bello e facile fare i moralizzatori, “smascherare” chi vende il proprio voto per un piatto a tavola, girare interi quartieri, ridotti nel degrado, a riprendere chi è sotto ricatto ed è costretto a subirlo.

Peccato che questi stessi giornalisti d’inchiesta, o d’assalto o sciacalli, non abbiano mai denunciato, con la stessa forza,  le ingiurie e le violenze che questa gente deve subire quotidianamente, per la mancanza di lavoro, di un ambiente abitabile, di una scuola decente per i loro figli, di un semplice, ma necessario, piatto in tavola, di una sanità evanescente, di una povertà mortificante ed ingiusta.

C’è una grande differenza tra il ricatto ed il voto di scambio, una differenza che forse sfugge a chi piomba con le proprie telecamere nei quartieri più degradati di Napoli per fare il suo scoop, per “informare” il mondo intero che c’è chi si vende per un piatto di pasta.

Il ricatto è quello che subisce chi non ha nessuna alternativa, che spesso deve sottostare alle richieste, perché lo Stato, il governo, non esistono, non ci sono, né mai ci sono stati…il “voto di scambio” è quello che permette ai figli dei potenti di essere vincitori di tutti i concorsi ai quali partecipano, ai figli dei  loro “docenti” di accedere alle commesse pubbliche, di sedere nei ministeri, nelle commissioni, di avere consulenze milionarie, di prendere dottorati, di dividere il proprio sedere su venti/trenta poltrone…il voto di scambio è offrire 80 euro a tutti, anche alle mogli dei magistrati o dei pluridecorati dell’esercito che fanno le maestrine, promettere milioni ad un’intera città, come fa la Boschi.

Non mi va proprio giù che siano portati sulla gogna quei quartieri di Napoli che subiscono da decenni l’arroganza della camorra e l’assenza dello Stato, non mi va che siano “imputate” le vittime, che i fatti siano riportati solo nel loro succedersi immediato, e non sia minimamente fatta informazione su tutto il resto…su un resto che invece ha fatto arrivare, a questa nostra piccola testata, il fatto che molti napoletani hanno si votato chi gli è stato indicato, ma, dopo la foto di rito fatta, abbiano aggiunto De Magistris come sindaco…a dimostrazione di quella voglia di cambiare che chi butta solo fango non riesce neanche a cogliere.

Non mi va soprattutto che questi “servizi” arrivino da una testata, Fanpage, che annovera “giornalisti” che sino a ieri erano ufficio stampa del PD…non mi va che questo si taccia…perché quando si vuole fare informazione, e farla sul serio, si deve avere il coraggio di dire tutto, non solo le cose che convengono per farsi un po’ di pubblicità.

 
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L’ Italia dei poveri ed il quotidiano dei ricchi

Post n°945 pubblicato il 12 Giugno 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

130% in più in 7 anni, oltre 4 milioni di persone sotto la soglia di povertà, chi soffre maggiormente è il Sud, nessun governo in questi anni, neanche l’attuale, ha fatto nulla per affrontare questa emergenza.

Il 9% tra le famiglie di operai, oltre il 13% tra quelle in cerca perenne di quel lavoro che c’è solo per Renzi e per Poletti, anziani e, soprattutto meridionali, sono le vittime di un “sistema” che abbandona chi è in difficoltà e si concentra solo sul proprio potere e sulla “divisione” dei profitti tra chi già ne è in possesso, tra chi già ruba al paese le sue speranze ed il suo futuro.

“Repubblica”, quell’ insieme di fogli creato da Eugenio Scalfari a metà degli anni ’70, ha dedicato, proprio ieri sera, il suo tour propagandistico a Matteo Renzi, dandogli ampio spazio, aggiunto a quell’ampio credito che straborda dalle sue pagine.

Simile operazione fu fatta negli anni ottanta a favore di Bettino Craxi e di tutte le iniziative intraprese dai suoi governi; quanto accadde a quel governo, ed al suo premier, è noto a tutti noi, ed anche agli abitanti di Hammamet.

Ora ci risiamo, il gruppo editoriale, che a parole non riceve finanziamenti, ma nei fatti paga l’Iva al 4% con un mancato introito per lo Stato che l’Agenzia delle Entrate non sembra in grado di stabilire (fonte lettera 43), si schiera apertamente a favore del premier Renzi, non eletto da nessuno, e gli regala i suoi spazi (o nostri?...visto che li paghiamo noi), per farsi campagna elettorale, l’unico reale impegno in cui sembra immerso da quando Napolitano lo ha voluto sostituire a Letta.

Mentre, quindi, il paese continua ad impoverirsi e l’emergenza non sembra avere nessun freno, il premierino tuona, dagli spalti del quotidiano dei ricchi intellettuali di una sinistra marcia e decadente, sulla necessità di votare si al referendum sulla riforma costituzionale, come se questa riuscisse così a risolvere, tutto ad un tratto, il problema della povertà.

Chi ha costruito la sua carriera appoggiando i poteri forti, in ogni occasione, sa che il suo “quotidiano” non è altro che lo zerbino, senza dignità, che il potere utilizza per pulirsi dal fango di cui è macchiata ogni sua decisione contro i più deboli…chi lotta per sopravvivere, contro le ingiustizie e le bugie dei più forti, sa che il suo “quotidiano” è fatto di sacrifici e di quella dignità che manca a chi si vende per la propria carriera.

 
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