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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

 

 

La Francia si…e noi no

Post n°934 pubblicato il 26 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Il 70% dei francesi è contro la riforma del lavoro imposta dal guitto Valls e dal suo “mentore” Hollande.

In Italia uguale legge, voluta da Napolitano ed attuata dal governo Renzi, non eletto, è passata senza colpo ferire. I sindacati, tranne qualche comparsata televisiva, nulla hanno fatto, sono stati a guardare il massacro dei diritti, l’aumento delle morti sul lavoro, l’utilizzo illegittimo dei voucher, il ricatto dei padroni, il ricavo degli stessi sui sacrifici dei più deboli, l’aumento insensato ed indegno delle differenze economiche nel nostro paese, tra chi ruba la vita agli altri e chi la spende per sostenere la propria famiglia onestamente.

In Francia dopo otto giorni di sciopero, uno sciopero serio, non fatto di domenica, con il blocco di tutte le attività lavorative, sino a rendere praticamente nulle le scorte di carburante, a cancellare il trasporto pubblico, a mettere a rischio l’attività delle centrali nucleari, il tutto condito da scontri violenti contro le forze del potere, vestite da forze dell’ordine, costrette spesso ad arretrare sotto la spinta di un popolo che non si arrende, Valls propone modifiche…ha paura…si, quando il popolo si incazza questi codardi da quattro soldi, questi traditori del loro mandato, questi infami pagati dai più ricchi hanno paura…sanno di poter essere travolti…e cercano il modo migliore per uscirne.

Da noi no, da noi tutto questo non succede, da noi anche se ci uccidono i nostri figli avvelenandoci la nostra terra…andiamo a parlottare, accompagnati dal prete di turno, con chi ha segretato la notizia, votiamo chi ci opprime, camminiamo sotto braccio con chi, da sindacalista, ci tradisce, cerchiamo un qualsiasi escamotage per trovare anche un solo piccolo spiraglio per i nostri problemi, ma solo i nostri, di quelli degli altri, anche uguali, ce ne infottiamo alla grande.

In Francia c’è un popolo che vuole mantenere alta la propria dignità, a prescindere dall’appartenenza di classe…è un fatto di cultura, cultura democratica, cultura di un’umanità che noi abbiamo completamente dimenticato.

In Francia le strade si riempiono di studenti, di pensionati, di lavoratori, di intellettuali, di gente comune…in Italia c’è la corsa a partecipare a qualche talk show dove poter interpretare la parte del più grande rivoluzionario esistente…per poi tornare nella vita reale a vendersi il sedere al primo offerente.

In Italia magnifichiamo la storia di due marò che hanno sparato a due pescatori indifesi…In Francia il paese difende i più deboli, diventa il loro scudo, l’espressione di quel progresso sociale e culturale senza il quale saremmo ancora allo schiavismo...e fanno la storia.

 
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Il fantoccio di Firenze

Post n°933 pubblicato il 25 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

 

Crolla il fantoccio di Firenze sotto il peso di un’amministrazione farlocca incapace di monitorare le sue acque.

Crolla sotto il peso della sua arroganza e presunzione che portò questo partito, il PD, ad attaccare il sindaco di Messina per una frana che travolse un tubo dell’acquedotto, lontano chilometri dall’abitato, ma che ora tace sulle responsabilità palesi dei Renzi e dei Nardella, ultimi due sindaci di Firenze, per quanto sta avvenendo lungo l’ Arno.

Crollano anche le sue bugie sulla ripresa, su una crescita pompata da iniezioni di denaro pubblico e che ora segna e sottolinea le bugie sulle quali si è costruito l’inganno, e per le quali la parte più debole del paese paga il danno.

Meno 4,4% la spesa degli italiani, massacrati dalle sue tasse e dalla corruzione del suo partito, meno 3,6% la produzione (- 6,5% quella dell’auto dei vari Marchionne), il peggior dato dal 2013…molto prima dell’avvento del fantoccio fiorentino, sono i dati di un Istat che cerca di giustificarli con il momento nero della Cina, con Putin, con l’Isis, con Godzilla e Superman !

Il fantoccio, messo lì dal fantoccio presidente Napolitano, mostra tutte le sue incapacità,  mentre il paese si scontra ancora con una corruzione galoppante, della quale Cantone parla tanto…ma ancora non si capisce che cavolo stia lì a fare, con una grossa parte dell’ imprenditoria nazionale impegnata ad inquinare ed a rubare (arrestati 14 imprenditori in Campania che facevano mattoni per le case con materiali inquinanti e cancerogeni), con una sanità al tracollo e con una scuola in rivolta, e parla solo di Costituzione, giocando la sua ultima carta per mantenere il potere e fregandosene di quanto accade al paese, alle donne, agli uomini, ai nostri figli, ormai lanciato in una campagna elettorale sul suo nome, e sul rafforzamento del suo potere.

Nel gioco delle parti la parte più ignobile tocca alla falsa opposizione interna, a quei Bersani che hanno fatto del loro percorso politico il dirupo delle loro idee e dei valori che un tempo, molto lontano, difendevano.

Crolla il paese, inondato da un fiume di bugie, da un mare di incapacità, ingiuriato da chi ne ha avvelenato una parte tacendo (Napolitano che offende i campani chiamandoli diavoli che vivono in un paradiso), da chi, assieme al peggio dello stivale, ai figli dei boss, agli amici dei camorristi o dei mafiosi, vuole continuare a gestire il potere in un paese ormai allo stremo, senza quella forza di reagire che vediamo in Francia ed in Belgio…dove la dignità non significa lavorare per quattro soldi, ma difendere i propri ed altrui diritti.

La realtà rode i fili che reggono il fantoccio di Firenze…siamo vicini al crollo di un nulla che costerà molto al nostro paese ed ad ognuno di noi…

 
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La Costituzione non è solo del partigiano

Post n°932 pubblicato il 23 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Che pena sentire questi ministri improvvisati cercare, con ogni mezzo, di convincere gli italiani a cancellare la propria Costituzione.

Rispondendo allo studente dell’ateneo catanese la signora Boschi si augurava che da ora in poi si parlasse della riforma nel merito (in effetti lo studente l’aveva fatto…ma la Boschi non lo aveva capito).

Conseguentemente la stessa signora, nelle varie apparizioni televisive, prima offende chi vuole votare NO comparandolo ai fascisti di Casapuond…poi vira sulla resistenza, che manco sa cosa sia, e ritiene veri partigiani solo i fautori del SI…questo nel merito !

La fregnaccia detta provoca le dovute reazioni, che costringono il nostro premier, non eletto da nessuno, ad intervenire con un’altra “fregnaccia” (fregnaccia cancella fregnaccia…sembra il loro motto)…”La Boschi non ha fatto una gaffe”…ergo parla a vanvera, vive di twett e slides, al di fuori di questi strumenti non è in grado di immaginare neanche un pensiero compiuto e sensato…e va scusata.

Quello che sembra colpire, in questi primi giorni di una tenzone elettorale che durerà la bellezza di cinque mesi, sono i ripetuti slogan, senza alcuna vera discussione nel merito, dietro i quali si trincea l’attuale esecutivo. “Costi della politica”, che potrebbero essere abbassati anche riducendo gli attuali indegni stipendi, le varie pappe che si consentono per qualsiasi motivo, i vitalizi e via dicendo; “governabilità” come se il reggere un paese debba essere esclusivo potere di un singolo partito…cosa che accadde circa una settantina d’anni fa, con pessimi risultati; “inciucio”, termine che deriva dal napoletano (spettegolare sottovoce), ripreso dal nostro giornalismo per indicare “accordi” tra fazioni avverse illeciti, contro legge e contro i cittadini (Wikipedia), cosa che non dipende certo dai numeri che si hanno in parlamento, ma dai poteri che si rappresentano, anche in minoranza, e quindi immune, come dimostra l’esperienza fascista, dai “fantasticati” paradisi di un governo degli onesti solo perché maggioritari.

In ultimo si tirano in ballo i partigiani, come se fossero loro gli unici titolari di una Costituzione voluta dopo la Resistenza, ma rispettata da milioni di cittadini, anche da quelli finiti nei lager, o da quelli le cui famiglie furono massacrate dai bombardamenti. Un patrimonio dell’intero popolo italiano, nel quale tutti hanno lo stesso valore e si sono sempre riconosciuti.

Tra i boschi la resistenza combatteva i nazisti per liberare l’ Italia dalla dittatura…ora sono i Boschi che vogliono riproporla.

 
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Contestazione al comizio del M5S a Napoli

Post n°931 pubblicato il 22 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Comizio del Movimento 5 Stelle a Napoli, in piazza Bellini.

Dopo Roberto Fico parla Alessandro Di Battista, e dopo pochi minuti dall’inizio del suo intervento parte una dura contestazione di alcuni attivisti e di una rappresentanza dei 36 espulsi dal Movimento.

https://www.youtube.com/watch?v=zhd-OoWhKpo

E’ dal giorno delle espulsioni, comminate per un motivo assai futile, quello di partecipare ad un gruppo che qualcuno riteneva segreto, che molti attivisti e gli stessi espulsi chiedono un confronto serio con il “Direttorio”, in particolare con Fico, che sembra essersi occupato personalmente della questione.

Non è stato dato alcun peso ed alcuna importanza alle battaglie che gente, come Vincenzo Russo, hanno portato, e portano ancora avanti, sul territorio, per la difesa dell’ambiente, battaglie costate, allo stesso, anche l’incendio del proprio camper.

“Avete abbandonato la terra dei fuochi”, urlano i contestatori, “vergogna”, “dimettetevi”, “onestà”…gridano i contestatori, l'ultima parola replicata da chi difende il palco improvvisato (una scala), e pretende che il comizio continui.

Nei fatti la spaccatura permane, senza che ci sia una spiegazione logica a tutto ciò. Chi contesta suppone che Fico abbia voluto far da parte chi poteva togliere spazio ai suoi “pupilli”.

Permane il problema centrale, quello della trasparenza e della democrazia, pilastri dell'onestà gridata, in un Movimento che fa di questi due aspetti il fulcro della sua battaglia. Ma la trasparenza e la democrazia presuppongono confronti e discussioni aperte, anche scontri nel metodo e nel merito, ma che tutto si svolga nella chiarezza più assoluta dando a tutti, a chi è nel Movimento e a chi è al di fuori, la possibilità di comprendere e partecipare.

Sembra invece, purtroppo, da quello che ci dicono i 36 espulsi ed alcuni attivisti scontenti di quanto sta accadendo, che tutto questo rimanga solo nelle parole dei vari portavoce.

 

 
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Il paradiso dei ciucci

Post n°930 pubblicato il 21 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Se vince il No, ci comunica il nostro “grande” premier Renzi, l’Italia sarà ingovernabile e sarà il paradiso degli inciuci.

Non conosce, questo signore, né il significato di democrazia né quello di onestà, termini forse troppo lontani da chi protegge i bancarottieri e gli inquinatori, si dimentica dei diritti dei più deboli e ritiene il parlamento un luogo dove il “pensiero” di una sola parte del paese, anche se minoritaria, debba a forza prevalere sull’altra, in nome di una “governabilità” che anche Mussolini ed Hitler avevano, ma non per questo erano “più efficienti” e “più democratici”.

Se inciuci ci sono, e ci sono anche ora che il partito democratico detiene, incostituzionalmente, una grossa fetta del parlamento, non è dovuto certo al sistema elettorale, al modo in cui i seggi nel parlamento vengono assegnati…questo schifo è dovuto all’incapacità, di tutti i partiti, PD per primo, di fare piazza pulita, al loro interno, dei corrotti e dei corruttori, dei ladri, dei papponi, degli incapaci, degli ignoranti, di quelli che non sanno neanche cosa significa democrazia, e si spendono in cinguettii giornalieri ed in monologhi indecenti per offendere e travisarne il senso.

La democrazia immagina la partecipazione di tutte le classi sociali, diversamente rappresentate nell’alveo parlamentare, alla costruzione di percorsi e leggi utili al miglioramento generale, non parziale, del paese, esigenze, quindi, che non si riferiscano né agli interessi di ristrette lobbie, né che mantengano invariati privilegi inaccettabili e, meno che meno, ritengano i diritti delle persone e dei cittadini meno importanti di “riprese” che lasciano dietro di sé la vergogna di differenze e di povertà che sono lo stemma di chi governa indegnamente una nazione.

Ciò che immagina Renzi non è il “paese degli inciuci” è il paese dei ciucci, di chi raglia le sue slide ed è incapace di capire il vero senso del suo mandato, cosa significhi democrazia e Costituzione, cosa sia rispetto delle persone e delle loro esigenze, cosa significhi governare in democrazia e riuscire a raccogliere, anche da chi è opposizione anche solo parcellare, il giusto suggerimento per evitare di commettere quelle ingiustizie che sembrano diventate quasi il fiore all’occhiello di questo esecutivo mai votato.

Ci sono termini che è difficile comprendere da parte di chi ritiene che il “governo” sia comando e non dibattito, sia imposizione e non mediazione…è il difetto di chi è ciuccio, ignorante, di chi scambia la dittatura con la governabilità e la democrazia con la supremazia di una maggioranza che non c’è neanche nel paese.

Hiiiihooooooo !

 
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