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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Maggio 2015

 

Se lo avesse fatto Silvio

Post n°721 pubblicato il 10 Maggio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

E’ triste constatare come sia facilmente indirizzabile la nostra opinione, come sia particolarmente semplice modificare, da un giorno all’altro, quei punti fermi, intoccabili, costituzionali, democratici, che avevano portato migliaia di persone in piazza, viola e non, se non ora quando e se non ora e basta.

Si può cambiare un opinione, anzi è necessario chiedersi, ogni giorno, se sia lecito rimanere fermi sulla propria, ma non è comprensibile modificare del tutto il proprio pensiero, dalla A alla Zeta, senza alcun passaggio, senza nessun ragionamento che ne accompagni la migrazione, perché siamo proprio difronte ad una vera e propria mutazione genetica, ad un vero e proprio collasso ideale e programmatico, ad una negazione delle negazioni.

Quelle bandiere ieri sventolanti in nome della difesa dei diritti e della Costituzione ora garriscono nel segno di una “svolta buona” che cancella i diritti dei più deboli, penalizza la scuola pubblica, cancella, passo dopo passo, la sanità, impone, con una maggioranza che non ha nessun riscontro nel paese, vere e proprie ingiurie alla democrazia ed al ruolo delle istituzioni.

Una rivoluzione, così chiamata dal neo premier e dai suoi plaudenti e mangianti adepti, che puzza di restaurazione, restaurazione di un sistema di sopruso, di inganno, di privazione, con il necessario condimento di arroganza ed ignoranza.

Dall’ultimo iscritto al Pd al Presidente Mattarella nessuno sembra ricordare lo sdegno che accompagnò i tentativi di Silvio di modificare parti della Costituzione a botta di maggioranze. Oggi, voi del Governo e della maggioranza state facendo la «vostra» Costituzione. L’avete preparata e la volete approvare voi, da soli, pensando soltanto alle vostre esigenze, alle vostre opinioni e ai rapporti interni alla vostra maggioranza…”, così nel 2005 Mattarella contestava il governo Berlusconi, dieci anni dopo firma, da Presidente, senza batter ciglio, un egual sopruso.

Se lo avesse fatto Silvio ora sareste in piazza ad urlare a squarciagola, a sventolare quella carta costituzionale che state mortificando con il vostro silenzio ed il vostro appoggio incondizionato a chi la calpesta. Se lo avesse fatto Silvio, ma lo state facendo voi…e non provate neanche vergogna.

 
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Non qui da me

Post n°720 pubblicato il 08 Maggio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

La Valle d’Aosta impedisce l’ingresso, nella sua regione, di 70 persone in fuga da fame e guerre.

Non unico esempio di uno starnazzo corale che accomuna grosse parti del nostro stivale, un cosro che ripete, con indegno ritornello : “ci rubano il lavoro, portano malattie, sono terroristi o ladri, sono sporchi…e molti anche neri”.

Nell’abecedario nostrano il razzismo diviene “cultura”, virtù, difesa della patria, libertà e pure democrazia. Il diverso, ora individuato in quello che nasce in terre divise dalle nostre da confini immaginari ed immaginati, non può ricevere accoglienza se c’è crisi…e neanche se non c’è.

Non ce lo chiede l’Europa, ma lo facciamo per quei figli a cui stiamo regalando un paese senza diritti (non certo per colpa degli immigrati, ma per le nostre scelte ed il nostro voto), dove il lavoro, si proprio quel lavoro che ci ruberebbero gli immigrati, è divenuto ricatto, regalo, merce; dove essere anziani e/o disabili è una colpa per la quale è normale che un governo rubi pensioni e contributi, tagli aiuti e “risparmi” sugli ausili; dove la scuola per i cittadini cade a pezzi, per i ricchi evasori e corrotti sia privata e “finanziata” dai soldi dei poveri; dove la raccomandazione è il premio per non saper far niente, la laurea il foglio di via per l’estero; dove i corrotti, eletti da nessuno, siedano nelle istituzioni a inventarsi opere pubbliche che ci cadranno addosso o ci crolleranno sotto i piedi.

Ma a noi sta bene tutto, anche che ci inquinino la terra e ci facciano morire di cancro, basta che non ci sia l’immigrato con il suo carico di lacrime. Ci fanno più paura i campi rom, che i rifiuti tossici sotterrati sotto i nostri piedi, siamo più arrabbiati con gli zingari, che con chi ha taciuto sul cancro della nostra terra ed ha ucciso i nostri figli.

Da noi no, non possono venire, da noi non c’è più spazio per l’umanità e per la ragione, per la civiltà e per la comprensione; sappiamo pulire i muri imbrattati da giovani arrabbiati, ma non il nostro cervello dai rifiuti di un razzismo senza senso.

 
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Ora che c’è Lui, caro lei

Post n°719 pubblicato il 06 Maggio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Dai treni che arrivavano puntuali ad una ripresa economica che mensilmente viene annunciata per essere  smentita, puntualmente, dai capannelli di operai e lavoratori fuori le fabbriche e da aziende che chiudono a grappolo.

Molli che non mollano, incapaci capaci di portare il paese al disastro pur di dimostrare, a se stessi ed a quelli che fanno pappare assieme a loro, che il “potere” è una cosa grazie alla quale si mangia alla grande, che l’interesse generale è una favola che si racconta ai bambini dei disoccupati e dei pensionati, dei disabili e dei precari, degli ammalati e degli studenti della scuola pubblica, dei poveri e degli immigrati, non certo a chi di furto vive e pasce.

Si parla con tutti, senza ascoltare nessuno, è la regola principale…ne va di quei dettami di quella carta Costituzionale continuamente vilipesa, che serve a mantenere almeno la facciata…quella faccia grazie alla quale ogni sopruso viene giustificato, ogni ingiustizia legalizzata, ogni schifezza ripulita.

Dal balcone o dalla televisione, dalla radio o su twetter, l’importante è esprimersi ogni giorno su qualsiasi cosa, fare in modo che di te si parli…non è decisivo il vero ed il giusto, necessario è apparire, riempire l’aria di quelle bugie palesi, ripetute mille volte, diecimila volte…sino a divenire verità.

I treni in orario facevano scomparire i Matteotti massacrati, la dittatura, le violenze, la guerra alle porte; gli Expo e le riforme incostituzionali mettono il velo ai morti suicidi per disperazione, agli operai in lotta per il loro lavoro ed il loro futuro, ai disabili dimenticati, ai diritti calpestati.

Una verità capovolta, un mondo all’incontrario…come se questa gente fosse abituata, da decenni, a guardarlo testa in giù.

 
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Maggioranze reali

Post n°718 pubblicato il 05 Maggio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Nelle piazze, in questi mesi, anche se frammentata e mai unita, l’ Italia intera ha protestato contro il governo Renzi.

Una “maggioranza”, rubata ed incostituzionale, impone ad un popolo intero scelte non condivise in ogni ambito, da quello ambientale a quello economico, da quello costituzionale a quello sanitario, da quello scolastico a quello lavorativo.

Scelte che vanno nell’unico senso che sembra muovere l’accozzaglia raccolta intorno a questo personaggio fiorentino, mai eletto da nessuno: cancellazione di ogni diritto civile, a cominciare da quelli fondanti la nostra repubblica, e contemporanea modifica della legge elettorale imponendo, nei fatti, la “ragione” dei corrotti e dei collusi, unici votanti in massa.

Il terreno è fertile, per questo personaggio da avanspettacolo, pericoloso e ridicolo, come quello che lo ha preceduto una settantina di anni fa. La politica è marcia sino al midollo, facilmente ricattabile,i personaggi che ne fanno parte sanno che l’unico modo di sopravvivere rimane l’attaccarsi alla poltrona…non certo ad ideali mai avuti; il sindacato non ha più un vero consenso tra le masse lavoratrici, vive di compromessi e di tavoli senza alcuno sbocco, solo perdite di tempo per infinocchiare chi lotta, ha come unico obiettivo il mantenimento dei privilegi sinora acquisiti con i vecchi governi per sostenere strutture elefantiache piene di nullafacenti e corrotti; una fetta di questo popolo silente vive e mangia grazie al “sistema”, alla negazione dei diritti fondamentali dei disabili e degli anziani, all’impoverimento economico e professionale della sanità pubblica, allo svilimento della scuola pubblica, alla raccomandazione ed alla consulenza, a quel “voto di scambio” che regala commesse pubbliche e poltrone istituzionali; le forze dell’ordine sono piene di esaltati che non conoscono un solo articolo della Costituzione, che hanno perso il senso reale del loro compito, disposte a massacrare diritti e persone per quel “posto di lavoro” difeso anche difronte ai soprusi commessi.

La maggioranza, quella reale, quella dei disabili abbandonati e delle loro famiglie, dei pensionati buggerati da ladri indecenti col nome di Fornero e Monti e dal PD, dei lavoratori umiliati da chi non ha mai lavorato in tutta la sua vita, degli ammalati tassati e mal assistiti, dei disoccupati eterni perché estranei al sistema e mai raccomandati, dei precari ingannati, dei giovani offesi, dei vecchi vilipesi, dei cittadini onesti ed avvelenati, alluvionati e terremotati, si muove a “comparti”, come se i diritti negati non fossero collegati da quello spirito di fondo che si chiama democrazia e libertà.

Difronte ai “non mollo” di questo dittatorello di paese, alle sue imposizioni ed ai suoi fallimenti continui, alle arroganze ed alle perduranti volgarità istituzionali compiute, il paese intero, quello vero, quello che produce e paga le tasse, quello che resiste e ne rivendica spirito ed anima, non rimarrà a guardare a lungo…si avvicina il tempo in cui gli anziani andranno in piazza con gli studenti, i giovani saranno affianco ai nonni a cui stanno rubando la pensione, tutti assieme con i disabili, a cui vengono negati bisogni vitali, alle famiglie ridotte alla fame, a quel popolo di lavoratori e precari, di disoccupati e disperati a cui viene negata la dignità, per affermare ciò che è stato già scritto e che è solo nostro…e nessuno ha il “potere” di rubarci.

 
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Nel gorgo delle promesse elettorali

Post n°717 pubblicato il 03 Maggio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Mancano pochi giorni alle elezioni regionali, banco di prova per candidati inguardabili, molti raggiunti anche da avvisi giudiziari, che tentano di tutto pur di ottenere quello sparito mucchio di voti in più che gli permetta di governare male, come chi li ha preceduti.

Che lo sfascio sia totale non serve neanche ripeterlo, basta guardarsi attorno, vedere lo stato in cui è ridotta la nostra sanità, la nostra scuola, le nostre strade, il nostro ambiente, i nostri diritti, per capire che le parole al vento, pre-elettorali, sono l’ennesima beffa di personaggi da avanspettacolo pronti a raccontare qualsiasi cosa pur di accaparrarsi la poltrona.

In Campania i diritti dei disabili sono diventati il “portafoglio” del signor Caldoro, che pur di risanare ciò che Bassolino aveva distrutto ha preferito cancellare quegli aiuti che la stessa Costituzione prevede.

A pochi giorni dalle elezioni regionali i centri che si occupano di disabilità ed alcune associazioni di familiari hanno invitato ad un confronto i candidati regionali…si è presentato solo De Luca…e questo va a suo merito.

Abbiamo la registrazione completa del suo intervento, molto condivisibile, se lo stesso non fosse iscritto in quel partito che si appresta, con la legge di stabilità, a fare l’esatto opposto di quello che il candidato, ex- sindaco di Salerno, propone.

Davanti a quegli operatori sanitari, alle famiglie dei disabili, il candidato del Pd annuncia le sue “priorità”: difesa e bonifica di quell’ambiente contaminato ed inquinato e ricostituzione del fondo per le disabilità, aggiungendo che una società, che non mette al primo posto il rispetto e la cura dei disabili, è una società senza futuro. Il tetto di spesa è irragionevole oltre che omicida. Impedisce le cure necessarie ai disabili, ai malati di diabete, toglie il corrispettivo a quelle strutture che continuano ad operare negli interessi della gente. Non è vero che siano diminuite le risorse, da 9miliardi siamo passati a 10miliardi ed oltre…e con tutto questo ci sono stati tagli ai servizi.

Tutto giusto, tutto sacrosanto, quel tutto che viene da un candidato di un partito, il PD, che con la legge di stabilità decide ulteriori devastazioni dell’ambiente, trivellazioni ovunque, toglie i fondi alla “terra dei fuochi” per dirottarli altrove, cancella, come rilevato dall’ Espresso, quei pochi fondi per i disabili legandoli ad un Isee che ne colpevolizza le difficoltà. Bisogna aggiungere, per completezza dell’informazione, che De Luca si avvarrà, nella competizione elettorale, dei bacini di voti riconducibili a Bassolino e a De Mita, due vecchi protagonisti dello sfascio della Regione Campania…difficile credere che non sarà “riconoscente”.

Nel gorgo pre-elettorale le parole vengono utilizzate per prendere in giro la gente…un gioco vecchio, da molti conosciuto, ormai sperimentato sulla pelle di quei tanti che hanno subito ingiustizie ancora non sanate. Un gioco al massacro dei diritti e dell’intelligenza delle persone, un gioco che non prevede mai di affrontare sul serio quelle questioni, a partire dalla corruzione e dal clientelismo, di cui lo stesso De Luca è accusato, che hanno ridotto il nostro paese ad un centro occupazione per raccomandati e collusi.

 
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