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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Giugno 2015

 

63.000 occupati in meno

Post n°747 pubblicato il 30 Giugno 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Come volevasi dimostrare, diciamo tranquillamente dal nostro piccolo blog che, già nel mese precedente, aveva previsto il flop di Maggio.

L’entusiasmo di chi o non conosce neanche il paese dove vive o non capisce nulla di curve occupazionali, viene ancora una volta stoppato dai dati Istat che confermano che l’aumento occupazionale, registrato ad Aprile, coincideva, soltanto, con le festività pasquali, che costringono alcune aziende ad assumere lavoratori a termine per sbrigare l’aumento degli ordinativi.

Per capire questo, in effetti, non ci vorrebbero neanche gli economisti, basterebbe chiedere ad un qualsiasi cittadino, senza riempire i video degli italiani di professoroni che insultano l’intelligenza.

Ma la ciliegia sul tracollo del paese ce la riporta ancora l’Istat. Vicino all’aumento delle tasse, ormai record europeo, c’è anche un incremento dei prezzi…ergo, a meno di smentite dei grandi studiosi nostrani, che non ne azzeccano una neanche a pagarli, chi prima era povero ora è un po’ più povero, dovendo affrontare, anche se in maniera ridotta, l’aumento di quei prezzi al consumo che sono ormai l’ unico motivo di spesa, dopo le tasse, chiaramente.

Si compie, in poco più di un anno, la “svolta buona” di Renzi, sempre più vicina ad assomigliare ad un tornante senza speranze, uno di quelli che, senza che manco acceleri con la tua auto, ti butta fuoristrada senza scampo.

Mentre i leader politici greci confermano la loro passione per il mandato per il quale sono stati eletti e non tradiscono il popolo chiamandolo a pronunciarsi sui difficili momenti dell’intera nazione, Renzi, eletto da nessuno, nominato dal solo Napolitano, va avanti per una strada da lui solo immaginata, tutta contro le fasce più deboli del paese e tutta, sino a prova contraria, che al momento manca del tutto, fallimentare.

Di ripresa c’è sempre più bisogno, di quel riprendersi, riappropriarsi del proprio destino, togliendo il giocattolo dalle mani degli incompetenti, dei cinguettatori, dei selfisti dell’ultima ora, di una classe politica che mostra, senza alcuna vergogna, non sola la sua impreparazione, ma soprattutto la sua arroganza mista all’ignoranza che la contraddistingue.

Roma bloccata da un sindaco ormai rimasto solo, gli altri sono stati quasi tutti arrestati, la Campania senza un governatore, quello eletto è indagato e condannato già prima, un governo del paese che non ha alcuna voce né all’estero, sul problema immigrazione e sui Marò, né al suo interno, dove perde pezzi ogni giorno, le piazze piene contro ogni suo disegno di legge e i dati di economia generale memo, mese per mese, delle sue palesi incapacità, sono l’elenco di un fallimento totale, nel quale l’unica “svolta buona” sarebbero le sue dimissioni…in italiano, in inglese, in francese…come gli pare…basta che se ne vada !

 
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Uomini e topi

Post n°746 pubblicato il 29 Giugno 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Forse sarà un voto che cambierà la storia di questa Europa delle banche, darà il segnale di un risveglio popolare che manca da troppo tempo, quel tempo che i “potenti” hanno avuto per cancellare diritti e vite, per appropriarsi del pensiero collettivo, per sottomettere tutto e tutti ai loro interessi privati, ai loro egoismi.

Pochi giorni al referendum greco voluto da un premier, eletto dal 36% della popolazione, che rispetta la parola democrazia e non si arroga il diritto di decidere su tutto e tutti, contro tutto e tutti.

Nel rispetto del suo mandato ha provato a convincere i terroristi della Bce e dell’FMI dell’assurdità delle richieste, dell’inaccettabilità dello stato in cui è ridotta la Grecia, del prezzo enorme pagato dalle fasce più deboli, dello spropositato numero di suicidi, di una povertà devastante, di un ricatto indegno per organizzazioni che vomitano la parola democrazia dai pulpiti e la negano nelle stanze chiuse.

Uomini che combattono per i diritti, ratti, topi, nascosti nei loro palazzi del potere, che danno ai numeri maggior peso che alle vite e che ritengono i bilanci più importanti delle libertà, i profitti delle genti.

Sarà uno spartiacque, un segnale forte e preciso ai boiardi di un’Europa nemica dei popoli, ancora più forte, più deflagrane, se vincerà quel NO (OXI) della dignità, della democrazia, di quel diritto intoccabile che è l’autodeterminazione del proprio futuro e delle scelte da farsi.

I burattini italiani, francesi, tedeschi, spagnoli, corrono sui video a raccontarci che morire di fame è giusto, che cancellare i nostri diritti e le nostre libertà è l’unica strada, invitano i greci a firmare la loro morte, gli tagliano i fondi per impaurirli, per costringerli ad accettare il ricatto.

Il piccolo popolo greco, che ha chiesto, con libere elezioni, un radicale cambiamento, dimostra che la sua storia non si è fermata sulle mura dei suoi monumenti, vive nei cuori, in quel coraggio sinora dimostrato, financo nei suoi rappresentanti, non chini e non servi.

L’esempio è dato, i topi dimostrano tutta la loro paura con le dichiarazioni di fuoco che distribuiscono all’informazione corrotta e venduta, i mercati tremano, i ricchi, per un giorno, non ridono.

Comunque andrà ora la strada c’è, esiste, è sotto gli occhi di tutti noi…basta non farsi fregare, non credere al terrore che vogliono infonderci…la maggioranza siamo noi…con il popolo greco, con la democrazia, con la libertà, contro la dittatura dei topi di Bruxelles !

 
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Il secolo del terrore

Post n°745 pubblicato il 28 Giugno 2015 da ilpasquino.controinf
 
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La seconda guerra mondiale è stata descritta come la prima che aveva coinvolto, in maniera così massiccia, i popoli e le genti inermi, con stragi di intere comunità, i campi lager dei nazi-fascisti ed i bombardamenti a tappeto ed atomici degli alleati.

Da quel terrore non poteva che nascere altro terrore, restandone intoccate le basi, terrore sempre più anima del sistema dominante e dei suoi legittimi figli.

Quella “caratteristica” prettamente nazionale, confinata in determinate minoranze etniche e ristretta in singole nazioni (v. Germania ed Italia), ora assume i caratteri globali degli interessi del potere, oramai transnazionali, legati a fanatismi economici finanziari e/o religiosi che non rispondono a confini predefiniti, né materiali né culturali,  e, proprio per questo, maggiormente letali.

L’uomo col mitra sulla spiaggia di Tunisi e lo Schauble, in versione dott. Stranamore,  al vertice europeo, non si fanno alcuno scrupolo delle conseguenze che avranno i loro atti sui civili, sulla gente inerme, estranea a queste guerre dichiarate e non. Entrambi basano il loro potere sul disastro, sulle morti, sui suicidi, sulle paure e sulle disperazioni che possono provocare.

Nessuna crescita né sociale né culturale, nessuna spinta al miglioramento, alla solidarietà; aridità dei profitti e ignoranza rabbiosa sono la radice di un mostro a più teste, capace di combattersi ed, allo stesso tempo, allearsi, al sol fine di cancellare storia e futuro, ragione e sentimento, senso e sapere.

Il secolo del terrore diviene lo spartiacque tra chi ricorda e chi cancella, tra chi ama e chi odia, tra chi è libero e chi ordina.

Il passato ci presenta il conto dei tanti non risolti, dei troppi egoismi, delle stragi in Palestina non condannate, dei nemici inventati, di democrazie corrotte e mai nate, dei tradimenti e degli olocausti taciuti, della nostra indifferenza o rassegnazione, sempre più chiusa nelle nostre mura e sempre più violata dalla nostra paura di un mondo di uomini e donne, senza distinzione di razza e di lingua, di religione e di pensiero, che sappia costruire un futuro a sua immagine e somiglianza e smetta di credere a chi inventa bilanci e credi, leggi e dogmi, separazioni e guerre nel nome di quel potere unico creatore del terrore.

 
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Chi ci rappresenta ?

Post n°744 pubblicato il 26 Giugno 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Si consuma la definitiva rottura tra la politica, corrotta e collusa, ed il paese quasi intero nel giorno in cui il Senato, sotto l’ennesimo ricatto della fiducia, approva un testo di legge sulla scuola che la maggioranza reale non vuole, che tutti i più onesti descrivono come la distruzione dei diritti degli alunni e dei docenti.

L’arroganza di Renzi, e del suo manipolo di yesman e yes woman, stravolge il significato stesso di scuola pubblica, cancella i sacrifici dei precari, di chi da anni aspetta il suo turno per occupare una cattedra guadagnata con lo studio ed il sudore della propria fronte, mortifica le aspettative degli studenti, inventa il mostro a due teste di una scuola per i ricchi ed una per i poveri, sopprime cultura, conoscere, sapere per sostituirli con l’insegnamento all’obbedienza a leggi di mercato che con le parole ed il significato di democrazia e libertà non hanno nulla a che vedere, attacca nel profondo il sentimento della nostra Costituzione colpendola alla base, in quel concetto di crescita consapevole e solidale che ne era ispirazione.

Un affronto al paese, l’ennesima presa in giro, mentre i suicidi aumentano, la povertà diviene la regola e la pressione fiscale, di un paese che non da alcun servizio, supera quella di tutti i paesi europei e marchia l’ennesima bugia di questo personaggio voluto da quell’ Europa dell’ FMI e della BCE che vuol cancellare il diritto alla vita dei Greci.

Il burattino dei Draghi e dei Lagarde, osannato per quel jobs act che ha reso il lavoro una schiavitù mal pagata, con il suo ridicolo e tronfio procedere, sta finendo il lavoro cominciato da quel Monti, voluto anche quello da Napolitano (che ieri ha votato a favore della morte della scuola pubblica), che ha sciorinato leggi, assieme alla piangente Fornero, incostituzionali ed indegne, che hanno colpito a morte le fasce più deboli e salvaguardato gli sporchi interessi di una classe dirigente indegna ed incapace.

Il dado è tratto, ora c’è la piena consapevolezza, da parte di chi non siede al tavolo dei corrotti di questo paese, di quale sia la vera anima di questo governo illegittimo e non eletto. L’Italia non sta uscendo affatto dalla sua recessione, né c’è un minimo di ripresa…la disoccupazione rimane stabile e la precarietà ha solo cambiato nome, la povertà cresce e vengono colpiti i pilastri di quel welfare che giustificavano, almeno in parte, una pressione fiscale già incomprensibile.

Renzi è l’ aguzzino, il boia, il carnefice di un’ Italia allo stremo, ma che comincia a reagire con gli studenti, con i professori, con i disoccupati, con gli operai, con quella parte sana e pulita che non mangia assieme a mafia capitale alle cene del premier, non regala mille euro a chi ruba le risorse del paese e che di certo non è rappresentata e non ha nulla in comune con questa gente.

 
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Come faccio ?

Post n°743 pubblicato il 25 Giugno 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Lettera ad un figlio

Come faccio a parlarti se le mie parole non le ascolti, se il mio cuore non lo senti, se le mie lacrime non le vedi, se il mio amore ti sembra poco o troppo, asfissiante o manchevole, comunque inutile, vano, fastidioso…

Come faccio a farti capire che la tua felicità è la mia felicità, il tuo sorriso, la tua voglia di vivere, di reagire è la mia forza, il mio presente e pure il mio breve futuro…come faccio a farti comprendere che siamo una cosa sola, che il tuo malessere rode il mio animo, che vorrei creare castelli per te, anche sbagliando, ma per vedere i tuoi denti riempire il tuo viso, la tua spensieratezza coprire ogni difficoltà, anche i miei anni, anche i miei sogni infranti e quelli realizzati con sacrificio.

Come faccio a descriverti l’amore che provo, che proviamo, io e mamma per te, cancellando i rancori per le cose dette e non dette, per quelle fatte e non fatte, per quelle giuste e sbagliate, per quegli abbracci non dati, quei saluti sfiorati, quegli sguardi ignorati, quei baci cancellati dalle grida dei momenti di rabbia, di quel non comprenderci nel volerci bene.

Come faccio a farti vedere la mia mano tesa, come posso stringere la tua per sentirti e sentirmi vicino e sicuro, forte e determinato, senza paure, senza rimpianti, senza rabbia, senza lacrime.

Come faccio, figlio mio, a dirti che ti voglio felice ?

 
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