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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Luglio 2015

 

Jobs killer

Post n°755 pubblicato il 13 Luglio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

300 euro al mese per decine di ore di lavoro al giorno, questo lo stipendio per un diciannovenne di Gallarate.

Il 22 Febbraio scorso il ragazzo ha deciso di farla finita buttandosi sotto un treno in arrivo; la Procura apre un’inchiesta per istigazione al suicidio nei confronti della titolare dell’impresa.

Siamo arrivati a questo e questo non è un caso isolato. Il lavoro è diventato schiavitù grazie ai governi che il signor Napolitano ha imposto al nostro paese, governi di gente mai eletta da nessuno, al guinzaglio di quell’Europa retta da quella Germania che impone il massacro della Grecia, della sua dignità, della vita del suo popolo, la vendita del suo patrimonio pubblico, la cessione definitiva della sua sovranità nazionale.

A noi non è servito neanche il ricatto, le nostre marionette addestrate hanno da subito provveduto ad eseguire il compito imposto: via i diritti ai lavoratori, cancellazione della scuola pubblica, svilimento del voto popolare, distruzione della sanità, imposizione di trattati tutti a danno della nostra economia, del nostro ambiente e dei nostri prodotti agro-alimentari.

La “crande cermania” (erratamente scritta non per caso) prosegue nel massacro dei popoli costretti ad entrare in una Unione che unisce solo i ricchi e lascia morire tutto il resto.

Le borse festeggiano la morte di chi lavora per poco, i suicidi divenuti quotidiani, il lavoro malpagato, l’umiliazione del popolo greco, i licenziamenti di migliaia di persone…ballano sui nostri corpi e su quelli dei nostri figli, si divertono a scommettere, probabilmente, su quanti di noi saranno in grado di sopravvivere a questa dittatura, che non ha precedenti paragoni, ma che dimostra, ogni giorno di più, la sua ferocia (altro che Isis !).

A 19 anni si ha l’intera vita davanti, a 19 anni non si dovrebbe aver paura di mandare a quel paese chi ti umilia, chi ti sfrutta, chi rende le tue ore un inferno…ma ci stanno abituando anche a questo, stanno indottrinando i nostri figli, vogliono macchine da poter buttare quando vogliono, e sostituire con chi vogliono…la vita, per questi terroristi ben pagati, senza mitra e senza coltelli, ma molto più letali ed indegni, non ha alcun valore, alcun significato, se non controbilanciato dal loro profitto.

Sotto quel treno non ci è finito solo quel ragazzo, ma un mondo intero.

 
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Il referendum tradito

Post n°754 pubblicato il 12 Luglio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Appena pochi giorni fa titolavamo: “Non hanno capito”, rivolgendoci ai vertici dell’UE e di quelle “istituzioni” finanziarie, come FMI e Bce, che continuavano a fare ricatti ad un popolo che aveva dimostrato, con il NO, forte e chiaro, tutta la sua volontà di uscire dal ricatto e dalle bugie di questi terroristi.

Non avevamo previsto affatto che neanche il premier Tsipras avesse realmente compreso la portata di quel voto, la forza che dava al suo mandato, quello avuto tramite elezioni democratiche che lo avevano visto trionfare contro ogni previsione.

Con un piano di tagli superiori alle richieste dell’eurogruppo, ed approvato dalle opposizioni parlamentari, Tsipras, contestato dalla sinistra del suo partito, ma soprattutto dal popolo che aveva partecipato e votato in massa, si è presentato, capo chino, davanti ai massacratori della Grecia chiedendo ascolto ed un accordo.

Neanche uno stupido poteva sperare che chi, sino al giorno prima, aveva messo in campo ogni mezzo per togliersi dalle scatole chi aveva “osato” contrapporsi ai voleri della troika, accogliesse il suo invito senza approfittare, invece, di quei passi indietro che ne minano forza e credibilità nei confronti dell’unico vero sostenitore, quel popolo greco sceso in piazza conscio delle sue scelte.

Da arma a boomerang nel giro di pochi giorni e di una sola estromissione, di quel Varoufakis che aveva saputo ben descrivere la vera anima di questa Europa.

Ora la Germania in testa, offesa da quel singulto di democrazia, parola dal popolo tedesco sempre odiata, chiede la capitolazione del paese, la testa di Tsipras, la resa del popolo, la povertà come prospettiva, l’umiliazione come punizione.

Ora la partita non si gioca più sui tavoli che il voto greco aveva rimesso in campo, quelli della democrazia e delle libertà dei popoli, torna negli edifici da dove parte il massacro e da dove non c’è nessuna intenzione di fermarlo.

Un tradimento del referendum, molto all’ italiana, che sancisce, forse definitivamente, la fine delle variegate ed inutili sinistre europee, sempre più schiacciate sul pensiero unico, disposte a muoversi in quelle scacchiere e non a rovesciare tavoli dove chi vince e chi perde è già deciso prima di sedersi.

 
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Di democratico alla Fiat non ci sono neanche le elezioni sindacali

Post n°753 pubblicato il 11 Luglio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

La grancassa del governo Renzi, e dei media, attorno alle “grandi imprese” della Fiat, ormai non più italiana, ma considerata così non si sa perché e non si sa per chi, batte il ritmo della cancellazione dei diritti fondamentali, come quello alla salvaguardia della salute.

Tutti sanno che la “rivoluzionaria” Fiom, pur di sedersi a tavoli di trattative che trattano i lavoratori come schiavi, ha accettato di firmare quei contratti che sino a ieri giudicava infami, come giudicava indegno e non democratico il veto posto alla propria organizzazione di presentarsi alle elezioni sindacali.

Dopo aver firmato anche la carta igienica che la Fiat deve avergli presentato, la Fiom sembra aver dimenticato sia il senso di democrazia sia quello dei diritti dei lavoratori, e di fronte all’esclusione dello Slai cobas dalle elezioni del rappresentante alla sicurezza, che nulla ha a che fare con i contratti capestro, gira la testa dall’altra parte e va al voto, ricevendo una sonora batosta.

A Pomigliano si sfiora il ridicolo, anzi il ridicolo è ben più serio dei protagonisti di una vicenda che relega la democrazia a scendiletto dei voleri del padrone.

Il rappresentante alla sicurezza dei lavoratori non ha nulla a che vedere con i contratti stipulati e firmati e strafirmati dai servi sindacali, è quello che deve occuparsi di quelle misure atte ad evitare incidenti in azienda, misure che non possono, e non devono, per legge, essere sottoposte a modifiche per problemi di bilancio o di quant’altro…e che quindi con l’accettazione dei contratti di lavoro non hanno nulla a che fare !

Imporre l’esclusione dell’ unico sindacato, che ha rifiutato di firmare la schiavitù dei lavoratori, è un atto non solo antidemocratico ed anticostituzionale, ma soprattutto di indirizzo politico, segno del loro reale progetto e della totale assenza di qualsiasi istanza democratica e di difesa dei diritti.

Le elezioni si sono svolte in questi giorni, trionfa la FIM-Cisl, seguita dalla UILM, poi la Fismic…i tre sindacati firmatari del contratto Marchionne. Dai lavoratori, cioè da quelli che mantengono il posto di lavoro, nessun segno di ribellione, l’accettazione supina dei voleri del padrone, il posto si mantiene anche a scapito della propria dignità e del futuro che consegneranno ai loro figli.

Gli operai in cassa integrazione e quelli licenziati continuano la loro lotta, chi con azioni legali annunciate, lo Slai cobas, chi prendendo la strada della piazza e della cassa di resistenza, il Comitato dei licenziati e cassintegrati della Fiat.

Uniti si vincerebbe…ma prima di dirlo bisognerebbe esserlo.

 
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Una voce di libertà dall’ America latina

Post n°752 pubblicato il 10 Luglio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Si sono sprecati, sui giornali dei servi disinformatori italici, i commenti sarcastici al regalo ricevuto da Papa Francesco dal presidente boliviano.

Avrebbe dovuto rifiutarlo, ha scritto e detto qualcuno, cercando di stabilire una distanza tra le parole del pontefice e il credo politico di Evo Morales…è un’opera inguardabile, ha sottolineato qualcun altro, senza coglierne, come era da aspettarsi, il significato morale e politico che conteneva.

La risposta ai cialtroni italici e di tutto il mondo viene direttamente dalla voce di Francesco: “il denaro è lo sterco del diavolo”…in poche parole escremento, puzza, rifiuto, da eliminare, con le dovute cautele. Ma il Papa non si ferma qui e sottolinea la sofferenza dei più deboli, i bisogni della salute, cancellati da politiche che guardano solo al bilancio, la dignità delle persone, schiacciata dagli interessi dei poteri finanziari e dai burattini messi a loro guardia, ed incita i coopeatori di Confcooperative boliviane ad estendere il loro modello a quelle periferie del mondo dove il modello economico attuale cancella speranze e futuro.

Mentre in Europa si festeggia il tradimento di Tsipras al suo popolo (se son vere le notizie che corrono sui telegiornali), la cancellazione della scuola pubblica in Italia, l’inganno di una ripresa fantasma, il gioco dei mercati finanziari sulla disperazione dei più poveri, l’arricchimento sulla devastazione di territori e libertà, diritti e solidarietà, dalla Bolivia, in mezzo a migliaia di pugni alzati, si alza una voce, chiara e forte.

Quella voce indica un percorso di libertà e di emancipazione, di rispetto ed amore, riporta l’uomo, ed i suoi naturali bisogni, al centro di quel discorso che marionette e pagliacci, italiani e non, hanno sottomesso a vincoli inventati, a ricchezze indegne, a soprusi assassini, a devastazioni e tirannie.

Quella voce si rivolge ad ognuno di noi e chiede, ad ognuno di noi, di continuare a lottare per quei diritti, patrimonio di un mondo migliore, di non cederli, di non delegarli, di riprenderci in mano il futuro, con la forza delle mille ragioni e di un sogno, che solo la realtà del nostro silenzio fa rimanere tale.

 
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L’ Italia s’è rotta

Post n°751 pubblicato il 09 Luglio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

La storia di questo paese è finita nelle mani di arroganti burattini che ne stanno distruggendo passato e futuro.

Passa, come previsto, la “buona scuola” della marionetta Renzi, con un parlamento prono ai voleri di Bruxelles, passa con una maggioranza scontata, con i Verdini indagati ed i piddini contestati da studenti e professori, da quel mondo che non lotta per “vitalizi” o “privilegi”, quelli ancora intoccati dal rottamatore da quattro soldi, ma per il senso, il significato, l’obiettivo di un’ istruzione separata e lontana dai profitti delle grandi aziende, capace di creare uomini e non robot ammaestrati.

L’Ocse ci dice, un po’ come l’ FMI, che il nostro paese è al crollo totale, che la “ripresa” di cui si vantano Renzi e Padoan è solo nei loro sogni o nei compiti che hanno eseguito alla lettera, quegli stessi che hanno distrutto il popolo greco...la disoccupazione batte record su record, così come il debito pubblico, l’unica cosa che cresce è la corruzione e gli emolumenti per i nostri incapaci politici.

Il governo barzelletta, il governo che non è mai stato eletto da nessuno, il governo che non viene mai chiamato a nessun vertice, che twitta invece di risolvere i problemi della gente, che vara leggi incostituzionali, che toglie i vitalizi solo a chi non ha più un partito che lo sostiene, che ha nelle sue fila migliaia di corrotti e corruttori ancora a piede libero, toglie a tutto il paese anche il respiro, indice una tassa sui morti, rende possibile l’espropriazione della prima casa, per tasse esorbitanti che non hanno paragoni in tutta Europa.

Questi sarebbero i personaggi che, a dire dei loro sostenitori, avrebbero dovuto salvare il paese dal fallimento, mentre hanno sulla coscienza centinaia di suicidi, migliaia di disoccupati, migliaia di licenziati da aziende che non si “riprendono”, ma che sono costrette a chiudere per una tassazione indegna, per una burocrazia corrotta, per un’evasione che favorisce i ladri e penalizza gli onesti.

L’ Italia s’è rotta, s’è sfracellata sotto i colpi dell’ignoranza twittata e della bugia spettacolarizzata e orchestrata dalle mille voci corrotte di una disinformazione ormai sistemica.

Dopo il lavoro, dopo la scuola, dopo la sanità, toccherà alle pensioni dei più poveri…i servi del “sistema” fraudolento europeo non hanno alcuna intenzione di fermarsi…hanno avuto un compito ben chiaro da svolgere e lo stanno portando a termine.

Sorprende che chi ha deciso di non votare oggi protesti, oggi si accorga che la vittoria del PD abbia causato tanti mali, tante sofferenze, tanti suicidi, tanti licenziamenti, tante ingiustizie.

Non ci voleva una zingara per indovinarlo, bastava leggere, vedere, sapere, qual era il percorso del PD e del suo candidato premier, quali erano le idee che lo muovevano e, soprattutto, gli appoggi di cui godeva per arrivare a capire quali sarebbero state le conseguenze di una vittoria di questo partito alle elezioni europee.

Ora i danni sono stati fatti, peseranno su di noi e sui nostri figli sino a quando, quest’ Italia rotta, non decida di ricostruire il suo futuro sulle radici del suo passato, sino a quando stare a guardare finalmente diverrà una cazzata da evitare.

 
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