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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Novembre 2015

 

Il riCandido

Post n°824 pubblicato il 21 Novembre 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Un po’, ma molto un po’, come il protagonista del Candido di Voltaire, Bassolino si accinge ad affrontare, con ottimismo, le primarie del suo partito, quel partito, il PD, che ha governato Napoli e la Campania per oltre un ventennio…con i risultati che ancora oggi si toccano con mano e con le nostre tasche.

Uscito indenne, il ricandidando, dai processi che lo hanno visto protagonista, un po’ per prescrizioni varie un po’ per assoluzioni, l’anziano ex-governatore nonché ex-sindaco della città partenopea ha deciso, comunicandolo su facebook, di ripresentarsi alla tenzone per primo cittadino di Napoli.

Cotanta sua baldanza e suo coraggio va ammirato, riconoscendogli quella faccia tosta di cui il “campano” va spesso fiero, mai accompagnata, almeno così è la norma, da eguale capacità e eguale moralità, del resto provata e comprovata dagli atti e, soprattutto, dai misfatti che lo stesso, nel suo lungo e poco decente regno, commise come governatore ed anco come sindaco.

La piazza Plebiscito liberata, grazie ai soldi ricevuti per l’organizzazione del G8, fu da subito funestata dal mancato, se non nullo, intervento su quelle periferie abbandonate e così rimaste per tutto il suo mandato.

Rimane ricordo poco austero i miserrimi tentativi di abbattimento delle vele del rione Scampia, resistenti sia alle mine che alle enormi sfere scagliate contro il mostro, come la Napoli piena di sacchetti neri della spazzatura, munnezza per i napoletani, rimossi solo dopo aver superato il quarto piano degli edifici, come l’incapacità palese con cui affrontò il problema dei rifiuti inquinanti, ben conosciuto dal suo “compare” di partito Napolitano, ma che lui mai affrontò, lasciando che la campagna dell’intera Campania fosse invasa da rifiuti radioattivi nocivi per la salute dei suoi corregionali.

Le mille fondazioni che egli creò, facili elargizioni di denaro pubblico e fonte di consenso, andarono a riempire le tasche di chi prometteva voti, così come la Sanità venne utilizzata per pagare due volte i fornitori e gabbare tre volte i malati, ora costretti a ripianare il buco, con i propri soldi, creato da una gestione indegna quanto chi la decise.

Dalle mille inchieste, dalle quali si apprese che lo stesso è nullatenente, riuscì ad uscirne sempre indenne, mentre la città e la regione pagavano, e pagano ancora,  il prezzo dei suoi  “governi”.

Come se nulla fosse mai accaduto, come se ancora i napoletani fossero legati al detto “scurdammece ‘o passato”, il “riCandido” propone il suo nome come sindaco di quella città che ha riempito di rifiuti e di una classe dirigente corrotta e marcia, purtroppo ancora salda al suo posto.

Per fortuna Napoli è cambiata, ha in parte ritrovato quella dignità che chi ha preceduto De Magistris aveva venduto per il suo potere…il passato non lo dimentica più, lo ha del tutto cancellato.

 
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Rien ne va plus

Post n°823 pubblicato il 20 Novembre 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

L’80% dei francesi è disposto a cedere parti dei loro diritti e delle loro libertà per combattere il terrorismo.

Così si cambia la costituzione per restringere le libertà democratiche in difesa delle stesse, avvalendosi di leggi speciali che permettano alle forze dell’ordine anche di violare il codice penale. Dichiarato, come accadde negli Stati Uniti a seguito degli attentati del settembre 2001, lo stato di emergenza che conferisce poteri speciali ai prefetti e permette di decretare il coprifuoco, interrompere la libera circolazione, perquisire abitazioni di giorno e di notte, impedire qualsiasi forma di manifestazione pubblica, chiudere luoghi come le sale da concerto e i bar, controllare, in maniera più serrata, se non chiudere del tutto, le frontiere in nome di quel  “pacchetto” di misure che dovrebbe arginare, limitare, il pericolo di ulteriori attentati.

Misure che però non sembrano aver avuto alcuna efficacia oggi in Mali, dove un albergo pieno di turisti stranieri, tra i quali molti francesi, è stato preso d’assalto, che non sono riuscite neanche ad individuare gli spostamenti di terroristi ben noti alle forze dell’ordine e all’intelligence dei governi occidentali, ed appaiono soltanto l’isterico modo di reagire di chi pensava di poter “esportare bombe e democrazia” senza che nulla potesse mai accadere.

Il famoso “Stato di diritto”, quel baluardo della cultura democratica che dovremmo contrapporre a chi uccide, ha già da tempo lasciato il campo libero alle speculazioni finanziarie, alle banche e ai “maledetti” commercianti di armi responsabili di aver sottomesso le libertà ai loro profitti e ai loro interessi.

Ci troviamo a doverci confrontare con chi non ha nulla da perdere, senza avere nulla da mostrare, se non il nostro egoismo, la nostra indifferenza, il nostro declino morale e culturale.

Forse non sarebbe troppo tardi per tornare indietro, per capire, dagli errori fatti, la strada da intraprendere, recuperare quei valori persi nel nome di non si sa neanche chi e nemmeno il perché, se non per un “progresso” che di umano non ha più nulla.

Ma chi da decenni ha perso il contatto con la realtà, che guarda da uno schermo gli esiti delle sue decisioni, che se ne frega delle lacrime e delle disperazioni, che non è capace di cogliere la necessità, ormai inderogabile, di deviare il corso malato della politica attuale per migliorare la vita dell’intero pianeta, è capace di rispondere solo con la rabbia della propria incapacità di capire e di sognare…e di far partire, ancora una volta, la roulette della morte… ed allora les jeux sont faits rien ne va plus (i giochi sono fatti, nulla è più valido).

 
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Lo scippo dell’indagato

Post n°822 pubblicato il 17 Novembre 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Forse adesso appare più chiaro il perché Renzi abbia glissato, in modo poco nobile, sull’indagine a carico del governatore De Luca e sulla necessità che questi continui a governare la Campania.

E’ noto a tutti che il PD, premier in testa, abbia deciso di tradire il voto referendario sull’acqua pubblica ed affidarne la gestione ai privati, forse gli stessi che sono accorsi alle sue varie tavolate versando fior di quattrini per il suo partito.

Il 16 novembre, nell’aula del consiglio regionale della Campania, è andata in onda l’ennesimo affronto al senso delle istituzioni, in accordo con la destra,  ed è stato approvato, senza alcuna discussione in aula, la legge sul servizio idrico voluta da De Luca e caldeggiata da Renzi.

Solo i rappresentanti del Movimento 5 stelle hanno provato, anche occupando i seggi della presidenza, a bloccare quello che è, senza ombra di dubbio, uno scippo non solo del volere popolare e dell’esito di un referendum, ma soprattutto di un diritto sacrosanto, di un bene inalienabile, come quello dell’acqua.

I comitati presenti nell’aula hanno potuto assistere ad una vera e propria farsa, con  l’abbandono dell’aula da parte della finta opposizione di destra, con la lettura a ritmi vertiginosi e l’approvazione, in pochi minuti, di una legge che nei fatti consegna l’acqua pubblica ai privati.

Indicative le parole di Padre Alex Zanotelli, presente in aula: “ La legge crea un’agenzia unica che gestirà le fonti dell’acqua. E’ una vergogna che il PD abbia approvato questa legge, un tradimento del referendum, i loro figli e i loro nipoti li malediranno. Questa norma  è la stessa di Caldoro, che eravamo riusciti a bloccare. Non ho le prove ma deve esserci stata una trattativa, il governo Renzi vuole dare la gestione dell’acqua in mano a quattro privati: Piemonte e Liguria a Iren; la Lombardia ad A2A; Hera in Centro Italia e Acea al Sud” (fonte Manifesto)

Si spiegano forse così meglio le difficoltà che continuano ad esserci a Messina ed in varie parti della Sicilia, come la non potabilità dell’acqua in varie zone del paese. Si creano le condizioni per svendere quanto è pubblico, per tradire il voto e la sovranità popolare.

Non importa al governo Renzi quante indagini hai a tuo carico, né se rispetti o meno i cittadini che dovresti rappresentare ed ancora meno se il “rapporto con la cittadinanza” sia rotto o meno…l’importante è fare quanto il governo dice ed i privati vogliono…alla faccia della democrazia !!!

 
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Morire al bar

Post n°821 pubblicato il 16 Novembre 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Il giorno dopo, ed il giorno dopo ancora, il terrore non ha abbandonato le strade di Parigi.

Ora tutto fa paura, un pacco abbandonato, un petardo, un viso sconosciuto, la metro, l’autobus, il cinema, il teatro, il bar.

Dicono i “grandi soloni” delle varie intelligenze nostrane che i terroristi non hanno colpito luoghi simbolo, quelli ben controllati, almeno così si dice, dalle forze dell’ordine, ma la nostra quotidianità, quei posti dove andiamo a divertirci, a passare quelle poche ore di svago che ci permettono il lavoro, gli impegni, le difficoltà economiche.

Al bar per fare due chiacchiere, bere una birra, passare qualche ora di svago…ora anche questo ci fa paura.

Quel normale che si trasforma in atto di resistenza al terrore, che cambia il rapporto con il quotidiano e con l’altro, che strappa le corde del nostro vivere, che rende lo svago uno sforzo dovuto, voluto, quasi costretto…non più libero.

E’ di questa libertà che vogliono privarci, di quella stessa libertà che i caccia e le bombe hanno tolto alle popolazioni palestinesi, siriane, irachene, afghane, a quei popoli che vivono con terrore anche il sedersi insieme a tavola, anche fare una passeggiata in strada, anche affacciarsi ad un balcone…quei popoli che nella loro normalità ormai annoverano anche la morte dei propri figli, dei propri genitori, dei propri cari.

Si inneggia alla morte per sconfiggere la morte, si uccide per far terminare il massacro, si spara e si bombarda per far tacere le armi, come se la pace possa essere figlia di altri delitti e di altro orrore.

La morte, o il “sacrificio”, come alcuni chiamano l’omicidio, necessari al trionfo della vita, un mondo migliore che dovrebbe affondare le sue radici nel sangue e nelle lacrime, in quella violenza sempre più spietata ed incontrollata, che non risparmia più nessuno, né bambini né vecchi, né ospedali né chiese, né teatri né bar.

La guerra giornaliera e la normalità di ogni morte per il trionfo dell’ umanità, come se guerra e morte avessero un qualcosa di “umano”.

 
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Cosa c’entriamo noi ?

Post n°820 pubblicato il 14 Novembre 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Cosa c’entriamo noi con le vostre guerre, con le vostre armi, con l’odio che avete nutrito ed armato, con l’orrore di cui vi servite, con la morte di cui siete gli alfieri, con il disprezzo per la vita al quale avete venduto la vostra misera anima ?

Imam o primi ministri che siate il sangue versato nei massacri da voi ordinati è l’unico segno tangibile del vostro indegno passaggio sulla nostra terra, quel pianeta che avete affamato, assetato, inquinato, devastato.

Docenti di paura e di morte, di speranze cancellate, di futuri troncati, di quell’odio con cui riempite i vostri portafogli, rafforzate il vostro potere e con il quale colpite al cuore le libertà di tutti gli uomini di questa terra.

Che mondo è quello dove i nostri giovani scrutano il cielo solo per sfuggire alle vostre macchine di morte, dove i nostri ospedali ed i nostri supermercati vengono fatti esplodere, dove la paura dell’ altro sopprime l’umanità del contatto, dell’abbraccio, del riconoscersi, del sorriso ?

Le guerre, che voi avete ordinato e voluto, segnano il vostro fallimento politico e, soprattutto, umano, sono il curriculum delle vostre responsabilità e dei vostri crimini, cagione di quelle lacrime che pesano sulle vostre coscienze, di quel sangue versato da chi voleva solo correre, ridere, giocare, amare, vivere…

Non siete umani, Vittorio Arrigoni lo sapeva e con voi non c’entrava niente e per questo a noi si rivolgeva, semplicemente, con il sorriso di chi sa che la vita ha un senso solo se, sempre e comunque, “restiamo umani”.

 
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