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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Maggio 2016

 

Il tallone di Tsipras

Post n°921 pubblicato il 09 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Tsipras traditore del popolo greco e del mandato da esso ricevuto.

Un altro burattino del fondo monetario internazionale e dell’unione europea serva delle banche, schiaccia i diritti di un intero popolo, ne tradisce il mandato, ne cancella il futuro, ne vende le speranze.

Cinque e passa miliardi di euro  di “riforme”, tutte, guarda caso, rivolte a peggiorare la vita dei più deboli, con l’aumento dell’iva e l’ennesima riforma delle pensioni, tutto in stile “sinistro”, quel “sinistro” che cominciamo a conoscere in tutta Europa.

Scontri, che ricordano quelli che portarono al governo questo fantoccio di “sinistra”, si sono ripetuti in questi giorni nelle strade elleniche. Il KKE, partito comunista greco, è il più critico nei confronti di un governo che si regge solo su pochi voti e che continua a massacrare i diritti della gente. Il segretario, Dimitris Koutsoupas è chiaro: “Tsipras fa il lavoro sporco richiesto dal capitale. Dobbiamo decidere se accettare il massacro o reagire”.

Il tallone di ferro, quello ben descritto da Jack London nel suo famoso romanzo, è ora quello dei vari Renzi e dei vari Tsipras, di quei partiti di “sinistra” che non hanno cambiato di un millimetro la politica europea, accettandone tutte le scelte e tutti i massacri dei diritti.

Un percorso di “trasformazione” che non è stato altro che un arrampicamento al potere, ammantato da una serie di bugie e tradimenti del popolo e dei suoi reali bisogni.

Siamo in un continente dove i ricchi diventano ogni giorno più ricchi, e si arricchiscono sulla povertà della maggioranza…raccontare che tutto questo sia parte di un disegno economico volto a migliorare le condizioni di vita generali è un inganno ributtante, quanto chi lo afferma e chi ci crede.

Non sono bastati i suicidi per disperazione, l’aumento della povertà, la disoccupazione ormai endemica, il ricatto sociale divenuto statale, l’inquinamento, la distruzione di tutto ciò che era pubblico, e conquistato con lotte e sacrifici, dalla sanità all’istruzione…vogliono ancora di più…

I burattini di “sinistra”, ben peggiori di quelli di destra, traditori delle loro stesse parole ed ingannatori dei popoli, fanno il lavoro sporco che non sarebbe stato consentito fare ad altri…sono lì a prenderci in giro, sono il tallone di ferro di quelli che dicono che “viviamo troppo”, sono il braccio armato di chi sfrutta le nostre vite e cancella il nostro futuro, sono loro i primi nostri nemici…quelli che vanno combattuti.

 
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Oltre il degrado

Post n°920 pubblicato il 07 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Un mondo che non ha più rispetto della vita dei bambini è oltre il degrado, oltre la morte…è la negazione di se stesso.

 

 

Vite appena accennate nelle fauci di un quartiere o di una scuola,

Vite appena cresciute aggrappate ad un futuro che sa di mare,

Vite appena apparse e mai riconosciute,

Vite strappate e violentate, calpestate e tradite,

Vite vittime del nostro degrado, di una coscienza senza coscienza,

Vite di un futuro che non ha più futuro,

Vite i cui occhi hanno paura, ma sanno ancora ridere,

Vite svitate, travolte…oltre il degrado, oltre la morte…

 
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Perdonaci Emanuela

Post n°919 pubblicato il 06 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

La Cassazione pone la parola fine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi…non ci sono colpevoli, Emanuela non è più con la sua famiglia da 33 anni, sparì, all’età di 15, il 23 Giugno del 1983…la sua famiglia ricorrerà alla Corte di Strasburgo.

Vaticano, Ior, Stato italiano, banda della magliana, Banco Ambrosiano, servizi segreti sono il fango che ha coperto questa infamia, con silenzi e depistaggi, la giustizia italiana, con la sua incapacità di perseguire i potenti, ne è stata il certificato di assoluzione, la stampa il dovuto ed inutile corredo di un’ennesima ingiustizia, di un omicidio della ragione e dei sentimenti.

Sento il dovere, da cittadino di questo mondo infame, di chiedere perdono, ad Emanuela ed alla sua famiglia, per quella inciviltà, nascosta dietro le palesi e variegate incapacità, che ha costruito il muro di silenzi, di quel tradimento del suo diritto alla vita.

Il suo sacrificio non è neanche servito a scuotere le coscienze di un paese che ha taciuto sulle responsabilità dell’abbattimento del DC-9 diretto ad Ustica; che ha nascosto, ai campani, l’avvelenamento delle loro terre, provocando centinaia, migliaia, di morti, anche tra i bambini; che ha sottratto alla giustizia i pedofili “potenti”, quelli legati alla politica o al Vaticano; che ha mentito sulle stragi di Stato, su Falcone, su Borsellino, su Piazza Fontana, sulla strage alla stazione di Bologna; che ha coperto i mafiosi che sedevano, e siedono ancora, in parlamento.

Perdonaci per non essere stati in grado di rivoltare come un calzino questo paese di corrotti, di aver permesso che tutto continuasse come prima, che la nostra “giustizia” non sia stata capace di essere Giustizia, ma solo l’ammennicolo del marciume, di quel marciume che ti ha sottratta alla tua vita, ai tuoi sogni, ai tuoi affetti, a quella tua famiglia che continua a lottare per te e per i tuoi desideri.

Sul manifesto esposto nelle strade, quando sparisti, c’era il tuo sorriso, un sorriso che crede che il mondo possa essere migliore di quello che è, che ci sia un futuro per tutti, da poter vivere e condividere…perdonaci Emanuela…questo mondo non esiste più.

 
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De che ?

Post n°918 pubblicato il 04 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 

Hanno smesso di vergognarsi…de che ?...de tutto !

Vivono in case che manco sanno essere loro e vengono pure assolti, si incontrano con mafiosi e camorristi a loro insaputa, non vanno in parlamento, ma percepiscono lo stesso lo stipendio, comprano filmini porno, ma ce li fanno pagare a noi…in poche parole sono il simbolo del “de che?”…del che cavolo fate, che cavolo dite, che cavolo siete e dove cavolo andate !

Da Craxi che rubava per il partito, siamo passati allo Scajola che abitava in una casa che manco sapeva essere sua, a quell’altro, quel Penati, che non voleva la prescrizione, ma poi si dimenticava di rinunciarvi, a tal Antonio Bonafede, sempre del PD, che viaggiava con 20 chili di droga, ma non ne sentiva il “peso”…ed ora abbiamo il sindaco di Lodi, ancora un altro grande esponente del PD, partito che annovera tra le sue fila il più alto numero di indagati al mondo, che costruisce due piscine…ripeto: due piscine !!!...violando regole e “comprando” voti…per il bene del suo paese !!!!

Si, avete letto bene, questo signore, Simone Uggetti, stretto collaboratore di Lorenzo Guerini, vicesegretario del PD e suo testimone di nozze, “giustifica” i suoi atti come un “sacrificio” per il bene della sua città, Lodi, che doveva avere assai bisogno di queste piscine, tanto da “costringerlo” a violare le leggi.

Dopo lo scontato arresto, avvenuto anche grazie all’acquisizione di intercettazioni che lasciano poco scampo al valente ed eroico sindaco, insorge il consigliere del Csm, Giuseppe Fanfani, solo per caso di area PD, contro il provvedimento di restrizione delle libertà di questo signore e chiede l’apertura di una pratica, a proposito del “de che?”, ritenendolo eccessivo…

Da Partito Democratico a Partito De che?...una trasformazione che permette ai suoi rappresentanti di dire tutto e fare l’opposto contrario di quel tutto appena detto.

Ed è proprio grazie a quel “de che?” che il nostro premier ha inaugurato, appena pochi giorni fa, una strada, in Sicilia, da sempre funzionante, come lo stesso “de che?”, con l’aggiunta di un “per chi?”, sembra essere il movente di chi, nascosto dietro il commissario di Bagnoli (Gennaro Migliore ???), muove le fila dei sequestri della case degli abitanti di Coroglio, senza che la bonifica sia stata messa in calendario, così come la rimozione della colmata.

E’ proprio la politica del “de che?”, anche se si capisce sino in fondo il “per chi”, l’anima di questo straordinario ed unico PD !

 
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Contro Renzi e contro Marchionne

Post n°917 pubblicato il 03 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

C’è chi dice NO, e lo dice da subito, da operaio, da chi conosce le dinamiche politiche di questo paese e sa che i nodi verranno al pettine ad Ottobre…e non in queste amministrative.

Anticipando Renzi gli operai della Fiat di Pomigliano ed il sindacato Slai cobas annunciano la preparazione del  loro “comitato del NO” al referendum costituzionale.

Renzi e Marchionne, le due facce della stessa medaglia antidemocratica ed incostituzionale che sta opprimendo l’intero paese, negando diritti ai lavoratori e cancellando diritti alle famiglie, agli anziani, ai poveri in difficoltà, uniti in quel percorso di “devitalizzazione Costituzionale”, appoggiata e voluta dal peggior presidente della repubblica che l’ Italia abbia mai avuto, tal Giorgio Napolitano.

Gli operai, la loro storia, la loro esperienza sono gli anticorpi di questo “fascismo” strisciante, di questo degrado democratico. Lo dimostrano le tre sentenze della Corte di Cassazione che, in un solo anno, descrivono la FCA di Pomigliano come un’azienda dedita alla condotta antisindacale, all’intimidazione e all’utilizzo dei licenziamenti disciplinari come arma per zittire ogni dissenso:

  • (Cass. Civ. sez. lav. 06/11/2015, n° 22712)   dichiara che… “ è condotta antisindacale pregiudicare il diritto dei lavoratori di scegliere liberamente il sindacato al quale aderire e il diritto del sindacato di acquisire i mezzi di finanziamento per lo svolgimento della propria attività”;

  • (Cass. Civ. sez. lav. 05/11/2015, n° 22617) stigmatizza la… “portata intimidatoria e antisindacalità della sospensione dell’attività lavorativa nel reparto montaggio Alfa 147 di Pomigliano dalle ore 6.30 alle 14.00  del 6/04/2004 in occasione dello sciopero indetto in pari data dallo Slai cobas dalle 6.00 alle 6.30”;

  • (Cass Civ. sez. lav.  09/02/2015, n° 2375) “profilo di plurioffensività   dei licenziamenti disciplinariu nei confronti di attivisti o simpatizzanti di Slai cobas  a cagione di una delle più tipiche manifestazioni di autotutela collettiva e proprio nel momento in cui la summenzionata organizzazione si opponeva ad altre”.

Nell’assemblea svolta dallo Slai cobas, partecipata come non mai, e che ha visto la presenza degli operai della FCA, della Lear, della Mitsubishi, della A.R. Industrie Alimentari, partono i comitati per il NO, un NO alle politiche “occupazionali” di questo governo, al tentativo, maldestro, di far passare una riforma incostituzionale, votata da un parlamento incostituzionale, come il modo per “abbattere gli sprechi”, che nasconde, nei fatti, una deriva autoritaria, un’ idea di paese gestito da un partito solo, da un leader solo, da “un solo uomo al comando”, da una politica schiava degli interessi delle lobbie “padronali”, figlia di quei Lama, di quei Berlusconi, di quei Monti, di quei D’Alema, di quei Bertinotti, di quegli Agnelli per i quali, nessuno di loro escluso, i lavoratori ed i loro diritti sono una variabile dipendente dagli interessi economici della feccia e della corruzione di questo paese.

 
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