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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
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Messaggi del 09/02/2015

 

Negli ospedali di Napoli si muore di freddo

Post n°670 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Proprio in questi giorni il governatore Caldoro ripresenta la sua candidatura alle regionali campane.

Vanta il risanamento del bilancio della Regione, che, in piena continuità con le precedenti amministrazioni di centro sinistra, ha fatto pagare alle persone più deboli.

8 milioni il danno ai conti pubblici imputato, dalla Corte dei Conti, al signor Bassolino, coadiuvato dal suo PD e da quel “delfino”, tal Cozzolino, che ora si ripresenta, dopo “sosta” europarlamentare; 3 milioni di euro per la Iervolino, longa mano del sempiterno Antonio sul Comune di Napoli; l’intero consiglio regionale campano a guida Caldoro, 59 su 60, indagato, sempre dalla Corte dei Conti, per quei furti, chiamati “spese pazze” (forse perché così fa meno ladro), per i soliti acquisti di filmini porno, per  cene e teatri, per quel “quotidiano” di una casta che non riesce neanche più ad avere vergogna di se stessa.

Coerenti sino alla morte, la nostra morte, i politici campani, e non solo campani, continuano a privare la gente di quei diritti fondamentali, come la salute, il lavoro, la scuola.

I soldi, che ora ci piace chiamare euro, devono pur uscire da qualche tasca, per finire sempre nelle stesse…ed allora si taglia un po’ qui, sicurezza scuole, un po’ lì, sanità ed assistenza ai malati gravi ed ai disabili, a meno che non siano amici di qualche colletto bianco o iscritti al PD.

Così accade che negli ospedali campani, con il personale ridotto al minimo ed i posti letto tagliati dal governo della “svolta buona”, i malati siano “adagiati” sui tavoli operatori, in mancanza di posti letto e pure di barelle, o adagiati in stanze fatiscenti di ospedali crollanti dove non si trovano i fondi neanche per riparare finestre crepate o rotte.

Del resto chi muore siamo noi e quindi, a quelli della casta, poco frega. Ci sarà il solito rimpallo di responsabilità, le solite inchieste che accerteranno il continuo furto dei soldi pubblici da parte di dirigenti incapaci ma, regolarmente, prescritti, ed il “cambieremo tutto in meglio” di quelli che sino a ieri rubavano e che oggi si presentano ad indicarci la strada per un futuro migliore.

Ernesto Biancolino aveva solo 35 anni e una bronchite, almeno questa la diagnosi, da far curare. Non era “ricco” e neanche “raccomandato”, condizioni essenziali per aver posto privilegiato in qualsiasi ospedale italiano e cure immediate.

Solita sistemazione su di una barella, ma in un reparto di un ospedale napoletano dove con i fondi che passa la Regione del signor Caldoro ed il governo italiano del signor Renzi neanche le finestre si possono aggiustare.

Viene adagiato lì…a due passi da una finestra rotta…a Napoli fa freddo…forse la politica non l’ha previsto…non sa, o meglio non gli importa, che anche a Napoli per il freddo, e per i furti della casta…si può morire.

 
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