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giornale di controinformazione

Messaggi del 11/07/2015

 

Di democratico alla Fiat non ci sono neanche le elezioni sindacali

Post n°753 pubblicato il 11 Luglio 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

La grancassa del governo Renzi, e dei media, attorno alle “grandi imprese” della Fiat, ormai non più italiana, ma considerata così non si sa perché e non si sa per chi, batte il ritmo della cancellazione dei diritti fondamentali, come quello alla salvaguardia della salute.

Tutti sanno che la “rivoluzionaria” Fiom, pur di sedersi a tavoli di trattative che trattano i lavoratori come schiavi, ha accettato di firmare quei contratti che sino a ieri giudicava infami, come giudicava indegno e non democratico il veto posto alla propria organizzazione di presentarsi alle elezioni sindacali.

Dopo aver firmato anche la carta igienica che la Fiat deve avergli presentato, la Fiom sembra aver dimenticato sia il senso di democrazia sia quello dei diritti dei lavoratori, e di fronte all’esclusione dello Slai cobas dalle elezioni del rappresentante alla sicurezza, che nulla ha a che fare con i contratti capestro, gira la testa dall’altra parte e va al voto, ricevendo una sonora batosta.

A Pomigliano si sfiora il ridicolo, anzi il ridicolo è ben più serio dei protagonisti di una vicenda che relega la democrazia a scendiletto dei voleri del padrone.

Il rappresentante alla sicurezza dei lavoratori non ha nulla a che vedere con i contratti stipulati e firmati e strafirmati dai servi sindacali, è quello che deve occuparsi di quelle misure atte ad evitare incidenti in azienda, misure che non possono, e non devono, per legge, essere sottoposte a modifiche per problemi di bilancio o di quant’altro…e che quindi con l’accettazione dei contratti di lavoro non hanno nulla a che fare !

Imporre l’esclusione dell’ unico sindacato, che ha rifiutato di firmare la schiavitù dei lavoratori, è un atto non solo antidemocratico ed anticostituzionale, ma soprattutto di indirizzo politico, segno del loro reale progetto e della totale assenza di qualsiasi istanza democratica e di difesa dei diritti.

Le elezioni si sono svolte in questi giorni, trionfa la FIM-Cisl, seguita dalla UILM, poi la Fismic…i tre sindacati firmatari del contratto Marchionne. Dai lavoratori, cioè da quelli che mantengono il posto di lavoro, nessun segno di ribellione, l’accettazione supina dei voleri del padrone, il posto si mantiene anche a scapito della propria dignità e del futuro che consegneranno ai loro figli.

Gli operai in cassa integrazione e quelli licenziati continuano la loro lotta, chi con azioni legali annunciate, lo Slai cobas, chi prendendo la strada della piazza e della cassa di resistenza, il Comitato dei licenziati e cassintegrati della Fiat.

Uniti si vincerebbe…ma prima di dirlo bisognerebbe esserlo.

 
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