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Cinque stelle meno un Quarto

Post n°853 pubblicato il 14 Gennaio 2016 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Cosa non si fa, in questo paese, per mantenere ben salda, sotto il proprio sedere, la politica poltrona.

“Responsabilità” oppure “il rispetto del voto dei cittadini” od anche “fare gli interessi del paese” sono il repertorio nostrano delle dichiarazioni post avvisi di garanzia o delle notizie a tutta pagina di indagini in corso, solitamente accompagnato dal più consueto ed utilizzato “ho fiducia nella magistratura” o dal più inflazionato “sono giudici comunisti”.

Il culetto, però, rimane ben saldo, attaccato alla pelle di quella poltrona e di tutto quello che rappresenta in questo stivalaccio in termini di prebende, benefici e benefit, assunzioni parentali e clientelari sino al “sogno” vitalizio.

Non c’è ideale che tenga, meno che meno impegni presi con i cittadini, quelli ormai appartengono più al canovaccio del teatro politico che, anche se mal interpretato, va eternamente ribadito, visto che gli elettori/spettatori si accontentano del cambio dei protagonisti e, a volte, neanche di quello…gli basta battere le mani a quelli che più li prendono in giro.

Nel totale degrado morale della nostra classe politica dirigente, solitamente affiancata dal peggio dell’imprenditoria e dal meglio delle varie mafie che occupano, incontrastate, il nostro territorio, il Movimento 5 stelle, come da più parti riconosciuto, ha stravolto gli equilibri del marciume con la sola parola “onestà”, senza avere neanche un briciolo di organizzazione e con il solo impegno di molti militanti.

Quanto fosse dirompente, nel panorama politico di questa italietta corrotta, quella parola lo si è visto sin dai primi momenti, dal fuoco concentrico che tutti i partiti e tutti i giornalisti asserviti hanno indirizzato solo contro questa nuova realtà, dai fisiologici tradimenti degli aficionados alla poltrona, difficilmente riconoscibili sui social network ed infiltratisi nel maggior momento di espansione e dal conseguente e naturale tentativo di “renderli uguali”, corrotti anche loro, nella pietosa e falsa replica di quel concetto secondo il quale se tutti sono colpevoli, nessuno sarebbe colpevole.

Ci sarebbe però un ma, grande quanto un continente, che pesa come un macigno su questa indegna menzogna. In Italia non parliamo di deputati ritratti a torso nudo su Facebook o di mariti di politici che hanno acquistato film porno con i soldi dei contribuenti. Per carità anche di questo, certamente, ma a queste bazzecole sarebbe il caso di aggiungere, che ne so, l’avvelenamento dell’ intera Regione Campania, fatta e continuata grazie al silenzio ed alla complicità di parti importanti del panorama istituzionale, o alla distribuzione di sangue infetto, per il quale il nostro paese è stato solo ora, dopo appena trenta e passa anni, condannato dalla corte di Strasburgo, allo scempio di quei territori che poi vengono devastati dai fiumi in piena ai quali vengono deviati e modificati argini e percorsi, a tutta quella serie di nefandezze che hanno sulla coscienza migliaia, e ribadisco migliaia, di morti.

Ecco quanto accade a Quarto dà spazio a questi criminali di fare di tutta l’erba un fascio, di quasi giustificare ogni schifezza ed ogni accordo con il peggio del paese con lo slogan “siamo tutti uguali, tutti ladri, tutti disposti a scendere a patti pur di possedere la poltrona”.

Un modo, come tanti, per togliere credibilità, per far passare il concetto che per governare bisogna far così, che l’onestà non è indispensabile, ma un fattore dipendente dagli interessi di chi comanda…e non dei cittadini.

Le responsabilità del sindaco di Quarto stanno tutte in questa ottica: l’onestà, per cui il movimento si batte, è più o meno importante di quella poltrona, e se lo è di meno, e se la credibilità così viene ferita, non sarebbe il caso di dimettersi ?

 
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