Il Pasquino

Ridiamo spazio a quei muri che con tanta enfasi abbattemmo per ridare ai popoli la libertà di scegliere e di vivere in democrazia.

Ricostruiamo fili spinati e ridiamo voce ai nazionalismi ed ai razzisti, ai fascismi mai dimenticati, ai nazismi mai sconfitti del tutto, ritorniamo indietro e ripetiamo gli stessi stermini, spariamo sui bambini gas lacrimogeni, manganelliamo e pestiamo chi fugge da fame e guerre e poi, ogni tanto, ad ogni scadenza prevista, puliamoci la coscienza ricordando l’olocausto ebreo…serve per farci sentire sani e belli anche quando uccidiamo la speranza ed il futuro.

Facciamo finta di indignarci per i muri, e poi chiudiamo gli immigrati nei campi lager del nostro paese o sfruttiamoli, per qualche euro, nelle nostre campagne e nelle nostre fabbriche…fa tanto “democratico” parlar di diritti e violarli nei fatti…di ipocrisia viviamo e ci nutriamo.

Andiamo a prenderli prima che affoghino nei nostri mari, ma bombardiamo le loro terre ed i loro villaggi, rubiamo la loro terra e le loro risorse, offendiamo il loro credo, le loro tradizioni, il loro colore, la loro disperazione…fa tanto “buono” salvare chi uccidiamo.

Indiciamo conferenze stampa ed incontri internazionali per dirci dispiaciuti dei loro morti in mare, partecipiamo, contriti, a quei funerali dei senza nome, ripetiamoci, più volte, che non è colpa nostra di quel corpicino sulla spiaggia…il pulirci la coscienza è la nostra attività quotidiana.

Forse sarebbe meglio ridare dignità a quei muri che abbiamo abbattuto, ma che rimangono integri nei nostri ipocriti cuori e nelle nostre false democrazie… ci stancheremmo di meno e saremmo, per una volta, più onesti.

Siamo i “Re” dei confini di un mondo senza coscienza e senza dignità, capace solo di autocelebrare le sue falsità…ed incapace di riconoscere il vero senso della democrazia e della libertà.