Il Pasquino

Mancavano i 5 stelle per fare il quadro completo dei politicanti italici accorsi sul carro del “vincitore” Renzi. Cosa abbia smosso il loro giusto arroccarsi contro un regime di corrotti appare alquanto lontano non soltanto da quanto detto in campagna elettorale, ma dai motivi stessi della nascita del movimento.

Disse il Grillo: “ora è votato da milioni di italiani”, ma votato da milioni di italiani era anche Berlusconi, la Dc degli Andreotti e lo era anche Mussolini. Il 5 stelle, nelle piazze, aveva lanciato un messaggio chiaro e forte: “noi siamo la gente…avete distrutto il paese…non siete credibili…la gente non vi vota più…vi cacceremo”.

Alle Europee ha votato a stento il 50% degli aventi diritto e molti di quei voti sono stati “raccattati” in paesini e città sotto il totale controllo delle criminalità, le condizioni economiche delle famiglie italiane peggiorano di giorno in giorno, la povertà aumenta, i suicidi ne sono il segnale più inquietante, nelle fabbriche italiane, a cominciare dalla Fiat, si cancellano i diritti primari di chi lavora, gli immigrati vengono rinchiusi in lager, gli anziani sopravvivono a stento, i giovani, quelli che possono, fuggono dall’Italia, le prime leggi del governo Renzi vanno negli stessi solchi di chi lo ha preceduto, a cominciare dalle tasse per finire alla salvaguardia dei privilegi della casta e alla continua distruzione del territorio, come si legge a chiare lettere nel decreto “competitività” dove sono stati introdotti innalzamenti dei livelli di inquinamento tollerati così come i limiti di emissione degli scarichi in mare delle industrie.

Insomma il quadro disperante e desolante dell’ incapacità e della corruzione della casta non muta di un millimetro, con o senza le promesse da mercante del neo premier.

Nulla di nuovo e quindi nulla per cui cambiare atteggiamento, per cui cercare intese con chi continua a distruggere il paese e a cercare, con un vero e proprio insulto alla Costituzione ed un ulteriore mortificazione della volontà popolare, di legittimare una classe politica che ha nella corruzione il suo unico segno identificativo.

La vera ed unica emergenza rimane la necessità di liberarsi di questa gente, dei loro sprechi, dei loro stipendi faraonici, dei loro carrozzoni clientelari, bloccare quelle “opere pubbliche” utili solo a rimpinguare le tasche dei corrotti e delle mafie, riconquistare quegli spazi di democrazia e partecipazione, di informazione e di conoscenze, rubati all’intero paese da una massa di raccomandati e di lacchè, zoccolo duro di un potere che non vuole mollare l’osso ormai spolpato.  

Il tavolo, il ruolo istituzionale, l’emergenza, le riforme costituzionali sono e rimangono quelle parole dentro le quali spariscono gli interessi della gente, dietro le quali si nascondono gli interessi delle lobby e dei loro rappresentanti politici, lasciando altrove il punto fondamentale, quello che aveva avvicinato al movimento milioni di cittadini…ridare sovranità al popolo.