Il Pasquino

Renzi premier, Schettino quasi professore universitario, Tavecchio quasi presidente della Figc, Boschi ministro per le riforme costituzionali, almeno così si racconta, Berlusconi padre fondatore della nuova Costituzione, Lorenzin, diplomata liceo classico, ministro della sanità, Poletti, con le mani in pasta nelle cooperative rosse, ministro del lavoro, sono solo alcuni nomi di quella  squadra “fortissimi” italiana ora impegnata, mane e sera, a distruggere il paese, a salvarsi dalla galera, a far ridere anche del calcio nostrano, a sputare sulla Costituzione (senza averla mai neanche letta), a farsi i cavoli suoi, a capire cosa significa la parola sanità o quella, ancora più complessa, per chi mai l’ha conosciuta nella sua vita, lavoro

Tutti, a pieno titolo, espressione, simbolo, di quell’ Italia incapace di assumersi qualsiasi responsabilità su qualsiasi cosa accada, dal crollo economico e morale del paese , al disfacimento ed all’inquinamento del suo territorio e delle sue acque, al senso ed al valore della Costituzione, alla distruzione di quel presidio sanitario nazionale, ormai ultimo barlume di un welfare completamente azzerato, allo svilimento della parola lavoro ed all’annientamento di ogni diritto e di ogni futuro.

I dati sul Pil, comunicati dall’Istat, sono la conferma, soltanto, di quanto anche i meno informati, i più scemi, erano in grado di prevedere dopo aver visto all’opera, anche per poche ore, il nuovo cavallo di razza del PD, quel venditore di pentole, anche abbastanza ridicolo, che pur di vincere le elezioni ha distribuito una mancia disonorevole a chi l’ha votato per quel motivo e motivi inesistenti a chi l’ha votato per una “fede” che assomiglia, ogni giorno di più, ad una vera e propria patologia incurabile e perniciosa.

Per fortuna corre incontro allo stivale l’Europa sempre dileggiata, inserendo, nel calcolo del nostro Prodotto interno lordo, quelle attività illegali nelle quali siamo tra i primi: traffico di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e contrabbando di sigarette od alcool…peccato manchi la corruzione, con quella non avremmo avuto rivali !

Sul niente di una produzione, che esclude la parte migliore del paese, di uno “sviluppo” fasullo e farlocco, che costringe alla fuga giovani ed anziani e alla fame intere famiglie, i dati del fallimento dello Stato, della sua ormai totale sottomissione non più agli interessi delle persone, ma a quelle dei bilanci di qualsiasi provenienza o liceità, figli di quella commistione di interessi e politiche tra mafie e Stato, legittimeranno il furto facendolo assurgere a motivo fondante della nostra Costituzione tanto da potersi finalmente, e legalmente, sostituire a quella parola lavoro ormai obsoleta e passata di moda.

“L’Italia è fondata sul furto, la sovranità appartiene ai ladri, che la esercitano come e quando gli pare”…è proprio la “volta buona” !!!!