Il Pasquino

La Procura di Santa Maria Capua a Vetere ha chiuso le indagini sull’ ennesima truffa perpetuata dalla politica, e dai suoi amici papponi e camorristi, a danno dei cittadini campani.

Il regno della collusione e del malaffare, questo quanto scrive la Direzione distrettuale antimafia descrivendo il Consorzio Unico di Bacino e di rifiuti di Napoli e Caserta (CUB). Un vero e proprio saccheggio realizzato durante e dopo l’emergenza rifiuti , che ha permesso un giro di mazzette che supera il milione di euro, senza contare i lauti stipendi autoassegnati ed elargiti a parenti ed amici.

Dal PD al Pdl, nessuno manca all’appello, come sempre, quando c’è da spartirsi il denaro dei cittadini, anche difronte ad un’emergenza che miete ancora vittime, come quella della Terra dei fuochi.

Incarichi, posti di lavoro e bonifiche fittizie in cambio di voti, il tutto gestito da due “potenti” del PD, tali Enrico Fabozzi e Giuseppe Venditto, da tal Antonio Scialdone, promosso da dipendente a dirigente nel giro di poche ore, e con la collaborazione “straordinaria” dell’ ex sindaco di Grazzanise, Enrico Parente, area Pdl, noto alle cronache giudiziarie per il suo immergersi nel lavoro di medico che svolge, tanto da portarlo a visitare Michele Zagaria, implicato mani e piedi proprio, guarda caso, nel disastro/business dei rifiuti campano, quando già era, inoltre, vice presidente del Consorzio Unico Bacini.

Una vera e propria associazione a delinquere, come scrive il pm Antonella Cantiello nel suo atto d’accusa, che ha lasciato marcire le terre inquinate ed ha lucrato sui soldi investiti per le bonifiche mai neanche iniziate sino al 2012...e sino ad oggi.

Un quadro desolante, ormai consueto, che vede protagonisti sempre e solo gli stessi partiti, il PD ed il Pdl, in ogni angolo d’ Italia, da Venezia a Roma, dalla Lombardia alla Campania, in quella versione malavitosa di un “partito della nazione” che ruba e corrompe a più non posso, che elegge i suoi grazie ad accordi palesi con il peggio della nazione, a cominciare dalla mafia e dall’ imprenditoria corrotta.

Stucchevole appare la polemica su quanto accade a Quarto, nel napoletano. Il garantismo, motivo portante del salvataggio dei peggiori rappresentanti del popolo, lì si assopisce, scompare. Non vale più né l’estraneità ai fatti e meno che meno l’attesa di una sentenza definitiva.

Utile dire che, per differenziarsi al meglio da questo peggio, le dimissioni siano l’unico atto in grado di marcare la differenza, anche se questo pesa sulle spalle di chi ha lottato e si è impegnato…ma se tutto questo si è fatto per cambiare, cambiare vuol dire anche questo: dimettersi.

Il “carrozzone” di questi corrotti avrà ruote che lo sostengono sino a quando la gente non si renderà conto che il “piacere”, l’appalto concesso, il posto fisso regalato a figli e parenti, pesa non solo sulle spalle di chi è fuori da questa melma, ma sul futuro dell’intero paese.

Il fango continua a crescere assieme alle bugie ed alle ipocrisie di chi vive e prospera sul malaffare e sulla corruzione…è da criminali attendere che ci affoghi tutti.