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La CGIL licenzia il dissenso
Post n°924 pubblicato il 13 Maggio 2016 da ilpasquino.controinf
Ci risiamo, e noi di “Il Pasquino” possiamo dirlo forte visto che, come pochi, abbiamo seguito e seguiamo le vicissitudini dei vari licenziati dalla Cgil, molte/i ancora impegnate/i in battaglie legali nelle quali il sindacato non ha risparmiato nessun mezzo.
Ora il sindacato del rivoluzionario da “talk show”, Landini, e della segretaria nazionale, signora Camusso, che agli scioperi preferisce le passeggiate domenicali, se la prende con il “dissenso”, quello della minoranza “Cgil che vogliamo” e ne licenzia Sergio Bellavita, membro del Direttivo nazionale.
La colpa grave sarebbe quella, appunto, di non essere d’accordo, non aver solo plaudito, bensì contestato le linee di un sindacato che ha perso, anno per anno, tutta la sua forza propulsiva e propositiva e si limita, ormai, a comparsate televisive o festive, per spolverarsi di dosso l’incapacità, ormai cronica, di avere voce in capitolo su qualsiasi questione, a partire dai diritti dei lavoratori.
Dice Sergio Bellavita, all’indomani della sua estromissione: “Landini ha riabilitato Sergio Marchionne e licenziato me. Uno è diventato buono e l'altro è sempre stato cattivo. Anche questa è parte della pochezza di un segretario dispotico e arrogante che ha raccolto solo sconfitte e che lascerà solo macerie”.
Non è da meno Giorgio Cremaschi per il quale quanto accaduto è : “Un atto di autoritarismo vergognoso segno della totale degenerazione del gruppo dirigente della Fiom guidata da Maurizio Landini - ha detto a Controlacrisi -. Un atto che segue il procedimento di espulsione degli operai che lottano in Fiat. C’è un rapporto diretto tra la scelta di Landini di fare la pace con Marchionne, gli imprenditori, Fim e Uilm e, dall’altra parte, quella di aprire la guerra all'interno della Fiom contro il dissenso. E’ una classica storia del trasformismo della sinistra. Si guadagna consenso presentandosi come amici del popolo e poi si usa quel consenso per diventare amici dei potenti”.
La minoranza ha occupato, il 12 Maggio, per alcune ore la Sala Di Vittorio della Cgil nazionale, in segno di protesta, ottenendo, così, un incontro con la segreteria nazionale per il 14/5 alle ore 12.
Quello che preme a chi scrive è che il ripensamento della Cgil non si fermi alla riammissione di Sergio Bellavita, ma che a questo dovuto passo si aggiunga un ripensamento anche sulle questioni ancora aperte con il comitato “Licenziati dalla Cgil” e si riveda, dalle fondamenta, la “strategia”, se tale si vuole chiamare, portata avanti in questi anni di continue sconfitte per il mondo operaio e lavorativo, ripartendo dal ruolo centrale dei diritti e delle tutele e ci si ricordi, finalmente, l’importanza delle lotte operaie che hanno permesso non solo la crescita sociale e culturale del paese, ma anche il consolidamento proprio di questo sindacato e se ne riconsideri la necessità.
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Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 13/09/2016 alle 12:49
Inviato da: ilpasquino.controinf
il 21/04/2016 alle 15:19
Inviato da: elektraforliving1963
il 20/04/2016 alle 15:57
Inviato da: elektraforliving1963
il 20/04/2016 alle 15:56
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 20:19