Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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La ‘drole de guerre’ si è combattuta anche sui social forum per tutto quest’anno 2015 – anno orribile più di altri che si è aperto con la strage alla redazione di ‘Charlie Hebdo’ e si chiude (si chiuderà?) con la battaglia delle Midway di Parigi ‘strada per strada’ e teatro per teatro e ristorante per ristorante e perfino allo stadio dove si giocava Francia-Germania: luogo perfetto per dire la sfida islamico-terroristica all’Europa che conta e che ha amabilmente aperto tutte le porte e tutte le frontiere ai ‘migranti’ – i terroristi di oggi e di domani inclusi. E quella ‘drole de guerre’ l’hanno combattuta accanitamente su facebook i malati sostenitori dell’accoglienza indiscriminata e ‘no borders’ e ‘poveri i profughi migranti’ contro gli allarmati sostenitori di un maggiore controllo dell’accoglienza e severità contro i clandestini (mai o pochissimo identificati e rispediti al mittente) e i terroristi in pectore spediti dall’isis sui ‘barconi’ – che invano predicevamo e paventavamo e scrivevamo della probabilità statistica di quanto è successo ieri a Parigi ed ha superato le nostre peggiori paure. E i più malati ed esagitati buonisti ci pensavano/dicevano ‘razzisti’, che cari! – e chissà come la pensano oggi che la ‘drole de guerre’ li riguarda tutti, nessuno escluso, e devono guardarsi le spalle in ogni luogo pubblico che frequenteranno: teatro, ristorante, piazza, stadio, chiesa, ufficio. Manca solo che la guerra si trasferisca – presto, e trovi echi rabbiosi e inutili su questi nostri stanchi schermi feisbuchiani – anche ‘casa per casa’. Magari con un finto postino che suona e dice con un sorriso impeccabile di voler consegnare un pacco-bomba o che nasconde un kalashnikov sotto il giubbotto e ti stende l’intera famiglia con una sola raffica e la ‘drole de guerre’ degli islamici fanatici – i figli di islamici moderati accasati nelle ‘banlieues’ che incubano il terrore -, chiuderà il cerchio e chi sopravviverà vedrà e narrerà. Nulla sarà come prima? La tristezza mortale dell’averlo detto e gridato per mesi inutilmente.
Potremmo dire siamo tutti francesi, ma non basterebbe. Potremmo dire siamo tutti europei, ma dovremmo subito prendere atto che nessuno ha… ILSOLE24ORE.COM http://www.repubblica.it/esteri/2015/11/13/news/parigi-127311282/
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