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Che la terra ti sia lieve

Post n°343 pubblicato il 03 Gennaio 2017 da fedechiara
 

Aveva superato la prova del fuoco, appiccato qualche anno fa, di sera tardi, da dei giovinastri imbecilli e ‘natural born killers’ per cancellarlo dalla faccia della terra, ma non ha superato la prova del gelo, che lo ha ghiacciato nel sonno e riappacificato con la sua storia di amore tradito – come si narra (e forse è leggenda metropolitana) del momento in cui ha varcato la soglia della follia e si è trasformato in un ‘clochard’. Il più amato, titola un giornale locale, e chissà che specie di amore è quello di tutti coloro, me compreso, che accettano con l’indifferenza del farsi i fatti e le vite proprie che un clochard sia tale e faccia la vita che fa, nutrendosi degli scarti turistici raccattati nei bidoni dell’immondizia.

E, fino a una settimana fa, lo vedevo transitare in apparente buona salute e forte dei suoi anticorpi col piglio deciso e noncurante degli sguardi di compassione – e pescava a fondo col braccio, con l’abituale sicurezza e ‘savoir faire’ di barbone sperimentato, da un bidone all’altro nel tragitto S.Croce-Dorsoduro da cui non deviava se non di rado.
E la sua morte rientra nel computo statistico dei molti morti di freddo da un anno all’altro di questo crudele inizio millennio nuovo e la nostra umanità si assottiglia vieppiù, passando per la cruna dell’ago di questa indifferenza mortale. E abbiamo la possibilità da fare beneficenza e volontariato a ‘chilometro zero’, ma leggiamo sorpresi sulla locandina di un’edicola: ‘E’ morto Marino, il clochard più amato.’ – titolo immaginifico che ci sdogana dai sensi di colpa e consola le nostre solitudini e disegna nei pensieri distratti quell’ombra di dolore ‘più bianca del pallido’ che ancora ci dice umani.

Che la terra che ti ha ghiacciato ti sia lieve, Marino.

È scomparso Marino, il clochard dei Frari Il Gazzettino Marino S., 67 anni, il clochard dei Frari è morto.…
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