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Dello scrivere, di pancia, e/o 'con il cuore'.

Post n°1761 pubblicato il 17 Settembre 2021 da fedechiara
 

Dello scrivere, di pancia, e/o 'con il cuore'.
Trovo, in internet, una quantità di articoli e siti dedicati a confutare le tesi e gli scritti di Oriana Fallaci col fine politico di sterilizzarne la dirompente carica di furore giornalistico e attenuare la forza dei prorompenti j'accuse nei confronti del terrorismo islamico e del suo dilagare in Occidente - con le enclaves urbane dove vige di fatto la maledetta sharia talebana e dai condominii escono velate e intonacate le nere e tristi monache della avvilente sottomissione femminile.
E l'accusa che si fa ad Oriana, una donna un vessillo di orgoglio commisto con la giusta rabbia, è quella di 'scrivere di pancia' – metafora peregrina per dire che bisogna scrivere, invece, solo con il cervello (e il cervello ce l'avrebbero, vedi caso, solo i suoi accusatori (tre sic e un bleaahh).
Di più: si deve scrivere con quella piccolissima area del nostro cervello che filtra la cosiddetta razionalità. Che, naturalmente, ce l'hanno solo a sinistra – come quelle tali ninfette di copertina patinata che 'ce l'hanno solo loro'.
Ma questa storia di voler consegnare la scrittura alle diverse aree e muscoli e le anse intestinali del corpo, tipo 'scrivere con il cuore' oltre che 'di pancia' fa acqua da tutte le parti.
E non vorrei che si arrivasse, per li rami, a quella icastica espressione di Clint Eastwood, ascoltata di striscio in suo vecchio b-movie e riferita ad un avventore gradasso: 'I pareri sono come il buco del c..., ognuno ha il suo.' Tombale.
E, dato a Cesare quel che è di Cesare, e restituito alla pancia il suo buon diritto ad esprimersi con la giusta e necessaria rabbia – di fronte ad eventi spaventosissimi, quale fu l'implodere di due maestose e altissime torri e il morirvi vigliacco di tremila persone, e una grande città e il mondo tutto annichiliti – pare a me, a noi, estimatori della scrittura di Oriana e dei suoi efficacissimi j'accuse contro le passive acquiescenze dell'Occidente nei confronti di un islam radicale assassino che non vi sia pancia, bensì cuore e animo fiero e invitto nella sua scrittura – e il cervello si fotta se abdica, sinistramente, alla sua funzione di tutto unificare di ciò che siamo ed esprimiamo come 'persone': cuore e anima e pancia.
Che, per quel che ne sappiamo noi scarsi filosofi post moderni, potrebbe essere il luogo dove l'anima si nasconde e riprende vita e forza (lo stomaco è il nostro secondo cervello, dicono i medici) dopo aver inutilmente vagato nei grigi meandri neuronali impoveriti da quei dessi sinistri che ci hanno consegnato un mondo e una società a pezzi – e i conflitti insanabili insorgono per ogni dove in questo loro melting pot globale che ci avvilisce e impoverisce quei luoghi del mondo occidentale che pure sono il sogno di 'farcela' dei troppi immigrati che premono alle nostre porte e, giustamente, li conteniamo e li respingiamo perché il 'troppo stroppia' e, troppo spesso, esplode e sale sui tir assassini o impugna i kalashnikov e i coltelli e le scuri delle stragi che ci consegnano le cronache. https://www.ilsole24ore.com/.../11-settembre-2001-cosa-e...

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