Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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« Il pecorino zen e le sar... | Le cose del Cielo e della Terra. » |
Fatevelo dire dai professori: 'La democrazia non è un optional.' Non è un pranzo di gala (lo si diceva anche delle rivoluzioni). E' una festa mobile – nel senso che ti porta di qua e di là delle palizzate politiche e delle dinamiche sociali. E può essere indigesta, ma resta democrazia, anche quando il popolo vota i 'populisti' al potere e 'i cretini vanno alle urne in massa' – e magari ti votano un Berlusconi al sacro soglio quirinalizio (facciamo gli scongiuri del caso). Che siate della fazione pro o no vax, bianchi o neri, guelfi o ghibellini, dovreste tutti, pena il tornare sui banchi della squola (l'errore ortografico è intenzionale), ammettere che vince la democrazia. Del dire, fare, associare e pensare secondo verbo costituzionale - finché non lo si muta per via di maggioranze parlamentari convenute. E' democrazia anche in caso di guerra e nemico alle porte. Sottesa ad ogni emergenza vera o presunta. E Cadorna, oggi, sarebbe stato degradato per via referendaria e a furore di popolo avremmo vinto sul Piave. E' un filamento di dna, la democrazia, l'elica base della nostra vita associata, una proteina fondamentale del nostro metabolismo politico. E, già che ci siamo, non c'è barba di proteina spike che ce la possa togliere e negare, la democrazia, la libertà di dire, negare, protestare, partecipare ai convegni dove si sottolineano e si criticano i passaggi fondamentali della maledetta guerra che è stata dichiarata ai cittadini che non intendono vaccinarsi per le loro buone o cattive ragioni. E, se si ritiene che i tempi siano cupi e grami e il nemico virale e la schiera delle sue varianti è alle porte e capace di farci soccombere si decida l'obbligo vaccinale con tutte le conseguenze politiche e sanitarie del caso, e si decida, apertis verbis, che la democrazia è sospesa accettandone tutte le conseguenze politiche. Questo ci dicono i professori a convegno sul tema: 'Cautela e precauzione'. Che, se vai in guerra e calzi l'elmetto, lo devi fare da soldato, cosciente che 'à la guerre comme à la guerre' – e se davvero 'il momento è grave' e 'taci il nemico ti ascolta' e 'morte ai disertori' devi assumerti la responsabilità politica di una sospensione della democrazia che le fragili e confuse notizie che ci propinano dai video televisivi e sulla stampa mainstream non hanno giustificato fino ad ora. E la battaglia, in verità, è tutta infodemica: di una informazione che si è schierata come un sol uomo dietro al Verbo e alla grancassa vaccinale, oscurando e maledicendo e ficcando in un girone infernale di apartheid quella fazione di cittadini poco convinti o dichiaratamente dissidenti. Mala tempora currunt, cittadini. Et peiora premunt. |
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Fatevelo dire dai professori.
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