Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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E vien da chiedersi chi sia oggi quell' 'italiano vero' e verace di cui alla canzone di Toto Cotugno, cantata nell'anno di grazia 2009 delle nostre buone relazioni con la Russia che potete vedere/ascoltare nel video qui sopra. Maledette sanzioni, maledetta adesione e partecipazione dell'Europa tutta alla guerra per procura Nato che si combatte in Ucraina, maledetta cintura d'assedio bellica che ha isolato la Russia sulla scena internazionale. Commuove l'osservazione attenta degli occhi infossati di Toto, alla luce di quanto abbiamo saputo della sua malattia - che forse si era già manifestata allora e conferiva al cantautore quella perfetta forma fisica della magrezza che viene imposta ai nostri corpi da ogni diversa malattia prima del collasso fatale. E l'italiano vero non è più quello che ha nella mano destra l'auto-radio – che la si estraeva per la precauzione necessaria di chi non aveva e non poteva permettersi l'antifurto, né quello che ha 'un partigiano come presidente', bensì un Mattarella che 'va su tutto' come il prezzemolo, l'uomo degli echi delle vane geremiadi universalistiche papali e della misericordia indebita e fuori luogo che si deve, secondo lui, ai migranti dei naufragi organizzati e che affidano le loro vite e quelle dei figli ai trafficanti di morte. E rischiamo la dinastia per via dei quattordici anni che gli ha riconosciuto un parlamento alla frutta, incapace di un minimo di lungimiranza politica. Il parlamento degli 'incollati alle cadreghe' e dell'estenuazione dei giochi e degli inciuci politici garantiti dalle decisioni quirinalizie e dall'uomo della provvidenza (Draghi) che il Mattarella ci ha imposto quale pretesa panacea di tutti i mali di cui soffre il paese. E forse la frase più 'giusta' della canzone è quella che nota la 'troppa America sui manifesti'. Un troppo di pretese amicizie politiche epocali che si traducono in sudditanze politiche delle più viete e che ci vedono schierati, obbedienti burattini filo Nato, con gli F16 e i missili Patriot a fianco di una nazione in guerra che ha disatteso tutti gli accordi e rigettato ogni condizione di pace possibile fino all'inevitabile dichiarazione di guerra di una Russia costretta nell'angolo dalle mene della 'troppa America' di sempre. I folli Stranamore del film di Kubrik. E fa sorridere ascoltare l'Armata Rossa, nientemeno, quella dei cori trionfali e degli echi della seconda guerra mondiale, fare da coretto al Toto nostro nazionale e canticchiare i suoi 'lalalà' di 'italiano vero' che fungeva da ambasciatore di pace, (notate i volti incantati tra il pubblico) - e capace di gestire le relazioni internazionali con il popolo russo meglio dell'ambasciatore designato residente a Mosca. Lasciatemi cantare Con la chitarra in mano Lasciatemi cantare Sono un italiano Buongiorno Italia, gli spaghetti al dente e un partigiano come presidente con l’autoradio sempre nella mano destra un canarino sopra la finestra Buongiorno Italia con i tuoi artisti con troppa America sui manifesti con le canzoni, con amore con il cuore con più donne e sempre meno suore Buongiorno Italia, buongiorno Maria con gli occhi pieni di malinconia buongiorno Dio lo sai che ci sono anch’io Lasciatemi cantare Con la chitarra in mano lasciatemi cantare una canzone piano piano lasciatemi cantare perché ne sono fiero sono un italiano ,un italiano vero Buongiorno Italia che non si spaventa con la crema da barba alla menta Con un vestito gessato sul blu E la moviola la domenica in TV Buongiorno Italia col caffè ristretto le calze nuove nel primo cassetto con la bandiera in tintoria e una Seicento giù di carrozzeria Buongiorno Italia, buongiorno Maria con gli occhi pieni di malinconia buongiorno Dio lo sai che ci sono anch’io Lasciatemi cantare Con la chitarra in mano lasciatemi cantare una canzone piano piano lasciatemi cantare perché ne sono fiero sono un italiano ,un italiano vero (bis) |
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Lasciamolo cantare.
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