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Guerre mediatiche e la legge di Murphy.

Post n°3342 pubblicato il 03 Ottobre 2024 da fedechiara
 

01 ottobre 2022
L'azzardo massimo dei maggiorenti Nato e l'incognita su quali saranno le prime città del nuovo olocausto nucleare.
Nella guerra mediatica che si combatte in Occidente contro la Russia vi è da registrare un punto a favore di Putin. Ha conquistato i titoli di prima pagina, scalzando l'attor giovane Zelensky per la prima volta, con la sua cerimonia di annessione dei territori liberati e consacrati dal popolo russofono con il referendum confermativo. Un plebiscito.
Chiedete ad ogni inviato di guerra (sic) delle nostrane televisioni riunite com'è il referendum che si è tenuto lassù. 'Farsa', vi risponderanno tutti, obbedienti alle veline.
Una parola-chiave che prescinde da ogni vera indagine ed inchiesta sul campo (ognuno di loro opera in territorio ucraino e riceve le fake news sulla guerra direttamente dai loro patrocinati) perché così vogliono i direttori di redazione embedded allo spaventoso ceto politico filo Nato che ci ha impoverito con le maledette sanzioni che paghiamo e pagheremo indefinitamente in bolletta.
Denigrare la Russia sempre, è l'ordine di scuderia, sempre e ad onta di ogni evidenza contraria e viva l'Ucraina libera e bandierine in mano da sventolare davanti alle telecamere.
Denigrare la Russia a prescindere da come si è mossa l'Ucraina sulle questione dei territori contesi negli ultimi otto anni di una guerra dimenticata e accordi disattesi, uno via l'altro. Ed errori politici uno dopo l'altro – e la convinzione dei capi politici ucraini che alle spalle del loro esercito ci sarebbe stata la Nato e l'immediata proclamazione di una 'no fly zone' e che mai si sarebbe arrivati a quel punto di una guerra perduta e la definitiva annessione.
E' stata una maledetta guerra, la guerra degli otto anni nel Donbass, una guerra brutale e ricca di episodi di vero orrore urbano per mano dei nazistoni Azov e del 'Settore Destro', natural born killers. Fino alla prevista invasione dei russi, fin troppo pazienti, a fianco dei secessionisti delle repubbliche confinarie. Tanto va la gatta al lardo.
E l'hanno pagata cara, gli ucraini, e si prefigura la disfatta militare, se i russi decideranno di usare le atomiche tattiche sui campi di battaglia del territorio russo, come hanno detto che faranno dopo l'annessione. Guai ai vinti.
Ed ora la palla è nella sala del Pentagono dove si prendono le decisioni ultime e fatali.
Putin lancerà la atomiche tattiche, in caso di controffensiva massiccia con le armi micidiali e i missili ad alta precisione consegnati fin qua dai paesi Nato ed altro in arrivo per miliardi di dollari? E che cosa faranno i comandi militari Nato in Europa in accordo con i governi che ospitano le loro basi? Seguiranno le direttive che vengono dai pazzi Stranamore di oltre Atlantico?
Ad ascoltare le dichiarazioni del loro presidente svanitello la Nato risponderà, finalmente, con uguali armi nucleari, varcando il Rubicone invocato da Zelensky da mesi. E il pianeta finirà arrosto.
p.s. A leggere ed ascoltare molti esponenti politici e giornalisti filo Nato non si arriverà mai a questo scenario da inferno in Terra.
Putin non oserà mai premere il pulsante rosso della terza guerra mondiale, secondo quegli sciagurati che continuano a spedire armamenti e a prolungare il conflitto.
Rivedetevi il bel film 'Il dottor Stranamore' con sottotitolo 'Come imparai ad amare la Bomba ed a vivere felice'. Poi ne riparliamo.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto e testo

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