Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi di Giugno 2016

Non si poteva dir meglio

Post n°259 pubblicato il 30 Giugno 2016 da fedechiara
 

Vittorio Zucconi scrive su ‘la Repubblica’ del 25 di giugno:

(…) il netto successo del ‘Brexit’ (52 a 48 in un referendum non è affatto un risultato risicato) è un segno che oltrepassa le personalità dei politici vincitori (..) è piuttosto il rifiuto dell’esistente. E’ la sentenza di condanna politica contro chiunque sia in questo momento al governo (lo ‘s-governo’ delle mie ripetute denunce – n.d.r.) di nazioni, città, o partiti tradizionali. (…) Su questo divorante bisogno di ritrovare un’identità nasce il desiderio umanissimo – e impropriamente chiamato irrazionale – di tornare ‘al default’: al passato della propria condizione vista come ‘i bei tempi antichi’. (…) Chiunque – anche un Farage, un Boris Johnson, una Le Pen, un Hofer, un Putin sembra a molti migliore di chi governa al momento. Una metà della cittadinanza vota non ‘per’ qualcuno, ma per ‘dare una lezione’, per testimoniare la propria disperazione…..

«ENON finirà qui» gongola Donald Trump dalle dune della Scozia dove ha aspettato giocando a golf l’esito del referendum britannico, assaporando l’euro harakiri britannico come l’auspicio del proprio possibile trionfo in America fra sei mesi. E ha ragione. In quella nazione che gli americani …
RICERCA.REPUBBLICA.IT

 

 
 
 

In questo mondo di pazzi (e di ladri di democrazia)

Post n°258 pubblicato il 27 Giugno 2016 da fedechiara
 

Dovete immaginare una grande sala di riunione dove stanno tutti insieme, i sofferenti delle più varie patologie psichiche, così come ce l’hanno rappresentata i migliori film sulla sofferenza psichica – dall’amatissimo: ‘Qualcuno volo sul nido del cuculo’ per arrivare al Virzi de: ‘Pazze di gioia’.

Immaginate tutti quei pazzi/e (diversamente normali, se il sostantivo vi disturba) che, in preda a una frenesia nuova e a un picco di isteria collettiva si corrono incontro e pronunciano frasi smozzicate con piglio affannoso e drammatico di cui appena intuiamo il senso:
‘Non ce lo dovevano fare!’ ‘No, no non dovevano!!’ ‘Non potevano farlo, non ne avevano il diritto!’ Eppure l’hanno fatto e siamo noi a pagare!!’

Ecco, adesso, con lenta ripresa dall’alto, allargate il grandangolo sui grattacieli di Londra a volo d’uccello, ma poi entrate a razzo dentro le singole case e gli uffici dove l’isteria collettiva prende forma di attività sui ‘social’ – come si dice oggi – e si raccolgono in poche ore migliaia di firme per indire un nuovo referendum che, secondo la limpida visione che hanno della democrazia quei sofferenti da batosta elettorale (gravissima sindrome isterica, praticamente incurabile), dovrebbe blindare una nuova maggioranza al 60 per cento di si e un minimo del 75 per cento di affluenti alle urne e votanti. Che è quanto dire aboliamo l’istituto del referendum perché ‘siamo incazzati duri e questo risultato non lo vogliamo accettare’ (il tormentone gridato alle finestre de: ‘Quinto potere’).
‘Democrazia vo’ cercando ch’è si cara al mio core’.

E, se avessero vinto loro, i ‘remainisti’, naturalmente l’istituto referendario sarebbe stato un luminoso esempio di democrazia popolare e i rognosi ‘populisti’ che avessero protestato i brogli li avrebbero additati quali maledetti fascisti incapaci di accettare i limpidi verdetti della democrazia diretta.

E, con il parlamento di Westminster a maggioranza filo-Europa, c’è da aspettarsi che tutto questo frenetico agitarsi di quei sofferenti e isterici trovi sponda di proposte di legge che ne accolgano la sostanza malata e limiti l’espressione del dissenso popolare solo ai pesticidi che uccidono le api e alla caccia alla volpe con l’uso dei cani – che normalmente vanno diserti sotto al 25 per cento di affluenti.

Benvenuti in questo mondo di pazzi e ladri di democrazia che si spacciano per nuovi legislatori e ci rappresentano una democrazia blindata futura dove si voterà solo a favore di quel che vuole il governo in carica (vedi ottobre e Renzi) e, forse, chissà, riapriranno i manicomi – con gli elettrochoc e le camicie di forza per i maledetti dissidenti del ‘leave’: quei pensionati dell’Inghilterra profonda che ‘rubano il futuro ai giovani’ (sic) – come si è letto, ahinoi, sui ‘social’ degli isterici che non sanno darsi pace e accettare la volontà del popolo espressa a larga maggioranza – e battono forte le teste contro i muri e non vogliono prendere le pillole del ‘tavor’ che gli infermieri dovrebbero cacciar loro in gola a forza perché non si facciano altro male, poverini.

foto di Enaz Ocnarf.
foto di Enaz Ocnarf.

 
 
 

Non abbiate paura

Post n°257 pubblicato il 26 Giugno 2016 da fedechiara
 

Va bene, va bene. In finale di post vi pubblicherò ‘Ci vorrebbe un amico’ del bravo Venditti, così che possiate elaborare la pena e lenire l’estesa bruciatura (mi avanza ancora un po’ di unguento a base di sale, però). O preferite il Celentano de ‘Su, confessa, amore mio / io non sono più il solo e l’unico…’ che bene esprime lo stato d’animo dell’Unione verso la fedifraga Albione?
Oppure cercherò negli annali la foto di Francesco che esorta il mondo intero e gli dice ieraticamente e paternamente: ‘Non abbiate paura!’ Paura di che, scusa?

Non abbiate paura e non strappatevi i capelli, cari i miei addolorati vedovi e orfani, la vita continua e – ad onta dell’isteria riprovevole di quasi tutti i giornalisti e dei politici europei che sentono traballare il cadreghino dell’europarlamento sotto al culo – non succederà nulla di catastrofico da qui a breve perché il divorzio dall’amata Albione avverrà con la patteggiata lentezza e tutti i tasselli di una economia nuova e senza la Gran Bretagna andranno presto a posto e, (scommettiamo?) da qui a due mesi parleremo d’altro e staranno meglio loro e noi perché così va il mondo delle economie globali – un mondo caotico nel cui scomporsi e ricomporsi nessun economista di vaglia ha saputo predire con esattezza alcunché e, forse, dovremmo tagliare qualche cattedra di economia nelle università, dati gli avvilenti risultati di quegli inutili professoroni.

E gioiamo, invece, per il fatto che Soros non l’ha imbroccata la predizione del ‘remain’ – e speriamo che ci abbia scommesso dei bei miliardi sopra e li abbia persi tutti; tanto gliene restano ancora troppi per le sue prossime predizioni farlocche.

Insomma, miei cari, il mondo va e gira, come da sempre e ancora per qualche milione d’anni nel futuro perciò ‘In alto i cuori! E munitevi di asciugamani e racchettoni da spiaggia e gioite dell’estate afosa. Ne vedremo ancora delle belle ed interessanti. Il futuro è appena incominciato.

https://youtu.be/UDUA4t7ExFc

https://youtu.be/_BLJVPuK19Y

https://youtu.be/HFyCfFJC0no

Music video by Antonello Venditti performing Ci Vorrebbe Un Amico. (C) 1984 Heinz Music Srl
YOUTUBE.COM

 
 
 

Dello spalmare il sale sulla ferita

Post n°256 pubblicato il 25 Giugno 2016 da fedechiara
 

Dello spalmare sale sulla ferita.

…e verrebbe voglia di sedersi accanto a tutti coloro che gli brucia forte, la scottatura della Brexit, – in ispecie ai giornalisti faziosi e ai politici europeisti arroganti – e, improvvisandoci infermieri, intingere il cotone idrofilo su una medicazione a base di sale e applicarglielo sulla pelle e chiedergli con soave dolcezza se brucia, per sovrappiù, dopo che, per giorni e giorni, hanno gridato insensatamente ‘Al lupo, al lupo!’ e spaventato gli elettori con scenari da incubo e lucrato sulle emozioni per la morte del deputato Cox – e i mercati e le borse andavano in grandissimo spolvero e solluchero e i cinici operatori si fregavano le mani per i rialzi storici, e i sondaggi truccati dell’ultimo giorno gli dicevano quello che volevano gli si dicesse: che il popolo bove avrebbe votato per restare e si sarebbe appecorato sui diktat e le minacce dei poteri forti eurocratici che avevano bisogno della stampella inglese per non affondare e non si desse il via all’effetto domino che ci sarà, invece, e ne vedremo delle belle.

E, tra ieri e oggi, dall’Africa sono approdati sulle nostre coste novemila ‘richiedenti asilo’ e tutta l’estate entrante avrà questi numeri altissimi e toccherà tenerceli perché le frontiere e i confini di un’Europa s-governata e in preda al marasma del ‘ciascuno per sé e Dio con tutti’ saranno sempre più chiusi, di là delle Alpi, e la cattiva politica immigratoria e le sue conseguenze nefaste saranno il castigo che ci meritiamo e il futuro gramo che ci aspetta, intanto che ascoltiamo l’ineffabile Alfano che, da Vienna, continua a dirci che è l’accoglienza il tratto distintivo di quest’Europa sfasciata – aggiungendo, en passant, Brexit obblige, che si faranno più veloci i rimpatri, si vabbé, trullalà.

Leave, Angelino, leave Renzi. Avete già dato ad abundantiam allo sfascio presente dell’Europa e a quello futuro.

 

La democrazia come la intendono gli eurocratici.http://www.ilgiornale.it/…/brexit-tink-tank-inglese-cos…

 
 
 

Sipario

Post n°255 pubblicato il 24 Giugno 2016 da fedechiara
 

Sipario (triste e solitario).

I Padri Fondatori (i più avveduti tra loro) avrebbero votato come la maggioranza dei britannici, se avessero potuto prevedere la qualità politica avvilente della presente classe politica europea di s-governo – in maggioranza di sinistra.
Avrebbero votato come i britannici – i più avveduti tra loro – se avessero conosciuto il marasma sociale indotto dalle spaventose politiche immigratorie della presente classe politica europea di s-governo; e se avessero veduto e letto in cronaca il dramma e l’oscenità delle ‘giungle’ e baraccopoli di Calais e di Ventimiglia fitte di clandestini sciamati fuori dai confini italiani e sostenute dalle volonterose e sconsiderate pattuglie dei buonisti affiliati al movimento dei ‘No borders’.

I Padri fondatori (i più avveduti tra loro) avrebbero tolto il patrocinio e la rappresentanza politica ai vergognosi responsabili del decadimento dell’idea di Europa Unita che siedono nel parlamento di Bruxelles e all’arrogante Renzi e all’inutile Juncker, suo padrino, e a tutti gli altri sventurati politici che stamattina, ansanti e in gravi ambasce, indicono l’ennesimo e inutile vertice per fare il punto sulla rotta di Caporetto della dis-Unione europea.

I Padri Fondatori si sarebbero messi le dita nei capelli, e le espressioni dei visi stravolte, se avessero veduto crescere a milioni i disoccupati dei quartieri di Moellenbeck, a maggioranza islamica, e le orrende ‘banlieues’ parigine dove la polizia evitava di mettere piede prima degli attentati del 2015/16 che hanno disseminato di morti e feriti le strade e i caffè e i teatri della splendida ‘Ville Lumière’.

‘Leave’ avrebbero imposto, i Padri Fondatori, con espressioni di ira e visi tirati, a questi cialtroni di s-governo che hanno fatto di tutto e di più perché montasse la protesta politica e i voti rabbiosi alle formazioni che gli idioti chiamano con disprezzo ‘populiste’ (che caxxo vuol dire) – e oggi piangono le rovine dell’Europa che passa dall’Inno alla Gioia di Schiller al Miserere nobis.

E ricostruire dalle rovine di una Europa sfigurata e spaccata in due sarà davvero difficile e l’identità europea è come quell’araba fenice del distico beffardo: ‘Che vi sia ciascun lo dice / quale sia nessun lo sa.’ Sipario.

foto di Enaz Ocnarf.

 
 
 
 
 

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