Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Novembre 2020

Andate avanti voi...

Post n°1414 pubblicato il 10 Novembre 2020 da fedechiara
 

Le premesse dei sondaggi sbagliati e dello schieramento delle truppe giornalistiche mondiali a difesa della Clinton, generale fellone.
'Larga parte del 'giornalismo pensoso' ha un’unica funzione: dirvi che morirete tutti, per giunta tra mille tormenti, se perderanno quelli per cui loro tifano. Cameron, Renzi, Clinton. E’ successo con la Brexit, sta accadendo con Trump. Figuriamoci. Le vostre e nostre vite scorreranno come prima, né più né meno. Vale, per la cronaca, anche per il referendum del 4 dicembre. Questo clima da “o noi o l’apocalisse” ha davvero frantumato le palle.' - Andrea Scanzi (da 'il Fatto quotidiano') 10 novembre 2016
Sondaggi sbagliati, brogli e presidenze diafane.
Ancora una volta i sondaggi sbattuti in cronaca trionfante per mesi e mesi dal 'giornalismo pensoso' ed embedded del variegato ed isterico sinistrismo planetario hanno mostrato la loro assoluta incapacità di descrivere il mondo americano che li sottende ed è 'trumpiano' nell'anima e nei fermi propositi di difendere – anche armi alla mano, se necessario - il mitico 'way of life' dell'America agricola dei films anni Cinquanta.
E pazienza se quell'America delle capigliature cotonate e delle gonne plissettate ed ampie delle signore e i colori pastello e il frigorifero bombato è definitivamente archiviata nell'immaginario di noi over settanta quale lontana epoca d'oro di una ripresa economica possente e lavoro per tutti e mutui come se piovesse per la casa, gli elettrodomestici e la scuola dei figli - tanto c'era il lavoro fisso e qualche signora sposata trovava pure lavoro – i miti sono duri a morire e lasciano il segno e alimentano le segrete speranze che: '(...) torneremo ancora a cantare / e a farci fare l'amore, / l'amore dalle infermiere.', come cantava il bravo Francesco.
E se Trump non era esattamente il miglior leader su piazza, con quel suo toupet vagamente ridicolo e la moglie-bambola fredda come uno stoccafisso norvegese, tuttavia esprimeva la speranza di stabilità di una 'America first' bianca e maggioritaria – e duro, molto duro è stato il risveglio e l'incubo ad occhi aperti di tutte quelle schede postali incontrollate e provenienti da chissà dove di un melting pot rabbioso e nascosto e con diritto di voto che hanno ribaltato le attese e premiato un presidente-ombra (per il momento): il diafano e inespressivo Biden delle proclamazioni velleitarie e catastrofico/messianiche degli 'antifa' di tutto il mondo, i 'gretini' compresi di un cambiamento climatico che non verrà.
Non verrà perché i quattro anni della supposta presidenza Biden (in attesa dei riconteggi e dei tribunali) non basteranno neanche a impostare i fondamentali del cambiamento politico sotteso a quello climatico perciò 'campa cavallo' - ed è una facile previsione quella che ipotizza un cambio di casacca presidenziale nel 2024 e il passaggio di mano ai repubblicani; con ancora Trump in sella o un nuovo, più presentabile, leader nuovo di zecca. Chi vivrà vedrà.
Andate avanti voi che io non so se ci arrivo a quell'appuntamento lontano, che il diavolo (o il vaccino) se lo porti questo stra maledetto Covid delle mie infuriate beole.

 
 
 

Le filastrocche della nonna e i tagli alla sanità.

Post n°1413 pubblicato il 10 Novembre 2020 da fedechiara
 

Ripensavo stamane alla filastrocca della nonna, che ad ogni nuovo mattino si chiedeva, a balconi ancora chiusi, se sarebbe stato un giorno bello o brutto, ma, in ogni caso, nelle intenzioni del nostro agirvi, 'di buon costrutto'. E quella filastrocca dovremmo adottare anche noi per i nostri giorni: di costruire qualcosa di buono o di bello, indipendentemente dalle condizioni meteo della giornata e, aggiungo io, indipendentemente dalle condizioni della politica e della società nella quale agiamo che - dalle odiate cronache quotidiane – ci manda più spesso notizie cattive e sconfortanti.
E se delle grandi manovre o meschine in seno al pd non ce ne potrebbe importare di meno e, se quel partito affonda, non sarebbe male aggiungergli qualche decina di chili di piombo in più per affrettarne la discesa e la permanenza definitiva sul fondale, sono le condizioni della nostra sanità pubblica che mi preoccupano – con lo sciopero programmato dei medici di famiglia che ci racconta della tragedia di questi anni di s-governo pd che la sanità ha ridotto a Cenerentola della spesa pubblica e luogo dove 'fare cassa' a spese della salute degli italiani.
E, visitando la bella mostra nella sala grande della Scuola di san Marco a Venezia, dove si possono compulsare i meravigliosi codici miniati del Quattro/Cinquecento in facsimile, osservavo gli antichi strumenti chirurgici che hanno frugato nelle viscere dei nostri sfortunati progenitori e tremavo all'idea che anche la sanità pubblica possa andare, prima o poi, col passo del gambero di questi ultimi decenni di infamia politica: uno avanti e due indietro - e pavento che quegli orribili strumenti di tortura tornino in qualche modo in auge a sostituire i bisturi mancanti o che non intagliano le carni dei malati come dovrebbero (denuncia di qualche tempo fa proveniente dalle sale chirurgiche di un grande ospedale).
Che arrivino presto le elezioni e spediscano all'inferno i vandali politici del pd e gli stramaledetti partitini associati e ci venga restituita la nostra sanità delle magnifiche sorti e progressive e il welfare che avevamo prima delle folli 'accoglienze' renzian-alfaniane che l'hanno disseccato e reso rachitico. Amen e così sia.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

La fiera delle vanità

Post n°1412 pubblicato il 09 Novembre 2020 da fedechiara
 

Le apologie e le celebrazioni non sono mai interessanti. Sono la vacua fiera delle vanità dei propositi e delle attese e delle speranze di un popolo che le elezioni hanno detto diviso a metà e l'un contro l'altro armati. A partire dal riconteggio dei voti.
E i problemi della società che quelle speranze esprime con respiro liberatorio restano nel fondo delle acque paludose - e il mostro iper dentuto del conflitto interetnico e delle immigrazioni massive e sregolate è in agguato e non risparmierà Biden e i suoi supporters 'antifa' sedicenti, sono facile profeta.
Distendiamo gli animi, riprendiamo fiato dopo la grande corsa dei populismi che i 'dem' e gli 'antifa' pretendono schiacciati e morti – o gravemente feriti.
Il preteso populismo nasce e si alimenta delle contraddizioni di una società incapace di governo degli eventi e a tutela del futuro dei popoli indigeni contro le piaghe purulente che si aprono, una via l'altra, nel tessuto delle società - ed è a tutti chiaro, al di là degli esorcismi e delle feste nelle piazze e delle apologie di un presidente che più diafano non si può che quelle piaghe gli si ripresenteranno aperte fin dal primo giorno della sua presidenza.
Un sentito augurio di buon lavoro, cari. A risentirci fra quattro anni, salvo incidenti di percorso.
  • Nessuna descrizione della foto disponibile.
  • https://www.insideover.com/politics/lessons-from-an-abnormal-election.html?utm_source=ilGiornale&utm_medium=article&utm_campaign=article_redirect&_ga=2.166864958.128780138.1604909181-1846759418.1601453996

 
 
 

Un futuro luminoso

Post n°1411 pubblicato il 08 Novembre 2020 da fedechiara
 

Un futuro luminoso.
Di buono c'è che, dopo quest'anno bisesto di disgrazie e infamie massime, nulla di peggiore può succederci. Escluse naturalmente le guerre – civili e non – e qualche asteroide sfuggito ai radar degli astronomi chiusi nei loro osservatori celesti.
Abbiamo avuto le cavallette, i virus, gli attentati con coltelli e kalashnikov dei seguaci di allah-il-grande e, buona ultima, la democrazia americana sotto severa osservazione per supposti brogli.
Tutti da provare, naturalmente, e proprio a questo servono gli avvocati agguerriti e i tribunali di zona e di Stato ed, eventualmente, la Corte Suprema – per dire che le democrazie si sono dotate, da tempo, di molti strumenti di controllo di legittimità proprio per evitare che qualche furbastro possa dirsi vincitore nelle urne con voti taroccati e i morti che votano a migliaia con voti postali e i mittenti nelle tombe.
Perciò abbiate pazienza, prima o poi la verità emergerà su queste elezioni travagliate che dovrebbero premiare l'ennesimo presidente inadeguato alla bisogna di un mondo rotto e vocato allo s-governo del caos.
E se la verità non abita più questo mondo poco male ('the Truth is out of here' dicono, da anni, inascoltati, gli X files di Mulder e Scully). Ci abitueremo a vivere nella menzogna, in un mondo a rovescio contemplato, peraltro, come possibile e, in qualche modo, abitabile dalle strampalate leggi della meccanica quantistica.
Che già i filosofi antichi ce lo mandavano a dire di scordarcela, la Verità. Vergine cuccia di un mondo che funziona bene anche a rovescio - e dove i democratici affermano, spudoratamente e senza tema di smentita dai media quasi tutti embedded, di poter far meglio dei repubblicani e di Trump, mitico Giove Tonante.
Concediamo loro l'onere della prova. In fin dei conti, dopo quest'anno di palta over limits non abbiamo più molto da perdere.

 
 
 

Ars gratia artis

Post n°1410 pubblicato il 07 Novembre 2020 da fedechiara
 

7 novembre 2015  · Arte e politica (2)
La cosa buona è che vedi tanta gente, giovane e bella gente, fare la fila e riempire questi spazi che ancora odorano del catrame e delle ruggini e dei cordami degli storici padiglioni dei Giardini.
E si aggirano intorno alle sculture, quadri, istallazioni e alle 'performances' con sincero interesse e segreto stupore e fotografano e si interrogano e alambiccano e, se c'è un gruppo nei paraggi munito di 'guida' professorale, orecchiano per cercare di capire le segrete ragioni degli artisti post moderni che mai, o rarissimamente, quando hanno qualcosa da dire lo dicono in maniera chiara e immediatamente comprensibile.
Magari con delle ampie metafore, quelle vanno ancora bene, ci abbiamo fatto il callo con Dante e gli altri poeti, - e abbiamo digerito pure 'i tagli' e le bruciature e i volti informi di Medardo e le colature di Pollock - ma perché gli aggrovigliamenti informi spalmati di catrame (omaggio all'antico Arsenale?) e i brandelli e i nastri da impacco penzolanti e gli specchi a frantumi e la sabbia color del mare da cui insorgono lisci pali di marmo?
E il bookshop, per contrappasso, rigurgita di libri dei critici d'arte che rampognano i presuntuosi e gli ingenui de: 'Lo sapevo fare anch'io' e/o 'L'Arte (post) moderna questa sconosciuta: istruzioni d'uso'. Ma Sgarbi no. Se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti incazzi e giri al largo.
Però è vero che è stimolante e fa bene ai neuroni ed elasticizza le sinapsi, l'aggirarsi fra queste sale e girare intorno alle 'opere d'arte' con sguardi che non hanno nulla da invidiare a quelli di Alberto Sordi e signora che, nel 78, fecero il 'gran tour' e ne ricavarono un film che ancora oggi docet per quella sua ostinata domanda da frutaroli: 'Ma che vole di'? Ai professori e ai critici l'ardua e alambiccata risposta.
E davvero ci vuole un fisico bestiale per dirlo a quel modo degli artisti selezionati e averci speso mesi e anni di pensieri e i disegni e le proiezioni al computer per farne uscire lo sgorbio che i critici d'arte osanneranno per generazioni e lo diranno geniale e ce lo faranno digerire quale 'nuova frontiera dell'arte' e i bis nipoti lo ammireranno al Moma o a Palazzo Grassi: i luoghi degli incensi e delle incoronazioni.
Buongiorno, gente! Siamo alla Biennale: luogo di storici stupori e scandali e di 'non si poteva dir meglio se si voleva dir niente'. Come in politica.

 
 
 
 
 

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