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Messaggi di Novembre 2021

Non è mai come sembra.

Post n°1841 pubblicato il 25 Novembre 2021 da fedechiara
 

Non è come sembra. 25 novembre 2020
C'è una frase che rimbalza su molti film e 'serial' televisivi come una chiave di volta delle trame o momento topico di un colpo di scena che rovescia le attese di un finale fin lì scontato: 'Non è come sembra.'
Una frase che un po' irrita perché ci contesta la sicurezza di una visione chiara che possiamo indicare a tutti con baldanzosa sicurezza psichica: un paesaggio, un colore, un animale al pascolo, ma ecco il professore di arte che ci spiazza e pontifica:
'Ma non tutte le “luci bianche” hanno lo stesso spettro. Questo significa che la luce riflessa non dipende solo dalla composizione molecolare della superficie, che determina quali onde riflettere, ma soprattutto dallo spettro della luce che illumina l’oggetto.'
E, per tornare alle trame dei film e dei serial: il colpo di scena tira in ballo l'insospettabile maggiordomo celato nell'ombra o una femme fatale del topico 'cherchez la femme'.
Così che, perfino quando sorprendiamo nostra moglie ignuda e affannata nel letto nuziale e l'amante palestrato sopra di lei che la sfianca, finiamo per credere al suo pietoso fiato che ci suggerisce: 'Non è come sembra, caro.'
Il fatto è che questa storia che le cose non sono mai come sembrano ha robusti addentellati filosofici che abbiamo studiato a scuola (realtà ed apparenza – e la Verità sempre irraggiungibile) e forse è per questa ragione che ci proiettiamo un film diverso nel caso citato della moglie fedifraga e le forniamo le necessarie attenuanti e, nel tempo, poi, tutto ci appare sfilaccio di sogno fino al giorno in cui finiamo per chiederci : 'Dove sono?' e, al figlio, 'Chi sei?' e chi s'è visto s'è visto e l'Alzeheimer ci inghiotte nel suo gioco di luci ed ombre spettrali.
Ma già con questo scorcio di anno bisesto che ci prepara il suo 'grande finale' e consegna in corsa il testimone nefasto al figlio 21enne che promette uguali sfracelli pandemici e catastrofici (con Biden alla presidenza degli States, aiuto!) ci pare che tutto 'non sia come sembra' – e Conte è forse un vero statista, chissà, un vero 'avvocato del popolo', come si fregiava qualche tempo fa, e questo che abbiamo è il migliore dei governi possibili che, con Speranza, ci traghetterà sulle rive della ritrovata salute pubblica e 'torneremo ancora a cantare' e la generosa Europa, vedrete, ci darà 209 miliardi per risorgere.
Di che film stavamo parlando?
Amori, letti e tradimenti - Trama, cast e streaming

 
 
 

Referendum e stime approssimative.

Post n°1839 pubblicato il 23 Novembre 2021 da fedechiara
 

Il caro Mattarella – che il Signore ce lo conservi esente covid – sostiene che nel referendum 'Scienza si o no' di quest'anno vaccinale la scienza ha vinto 9 a 1. Che è stima politica partigiana – di quella parte politica a cui l'esimio presidente tiene bordone e che dà vita precaria al presente s-governo della repubblica a guida Draghi, da lui tenuto a battesimo, e solo grazie all'inciucio dei voltagabbana a cinque stelle di vergogna.
Ma è stato un referendum truccato, in verità, e, senza l'odioso greenpass delle detenzioni domiciliari e della privazione dei diritti di cittadinanza per i no vax, forse il risultato non sarebbe stato così eclatante e avremmo avuto i numeri vaccinali della Germania e dell'Austria o del Belgio.
Che si dibattono in uguali affanni di quarta e quinta ondata, è ben vero, e corrono ai ripari e adottano quelle stesse misure carcerarie da noi in auge da mesi, ma è dubbio che funzioneranno e solo l'andare lento dell'autunno e l'inverno alle porte ci diranno se davvero i vaccini fanno il dover loro di scudo e riparo dal furbo virus mutante e il quanto e il come.
Perché pare, si dice, si mormora che, tra i morti per covid, spunti - pudicamente e senza troppa grancassa mediatica - anche qualche vaccinato a doppia dose (per la tripla si vedrà) e che negli ospedali si continui a morire, ahinoi, seppure 'in modo lieve'.
Fossi Mattarella, aspetterei a dire la scienza vincente e passare all'incasso politico di fine mandato.
Il cammino della scienza, è ben noto, è costellato di attese e fallimenti e di successi, ma 'tempo al tempo' e rimandiamo la proclamazione della Vittoria ancora di qualche mese, giusto per scaramanzia.
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Gustose metafore ittiche.

Post n°1838 pubblicato il 23 Novembre 2021 da fedechiara
 


Chiacchiere da bar e dintorni. 23 novembre 2019
C'erano, una volta, le 'chiacchiere da bar'. Che avevano una funzione sociale, sia chiaro, oggi surrogata da internet e dai 'social forum' che lo innervano. Ed erano innocue, 'da bar', giustappunto, e veniva loro riconosciuta la funzione sociale dello sfogo, della liberazione da un magone, una fissazione, un'indignazione ('governo ladro', 'è tutto un magna-magna'), e/o una rabbia che, diversamente, poteva sfociare in altro di negativo e violento.
E a nessuno veniva in mente di parlare di 'odio' e di 'odiatori' ('haters' per gli ostinati inglesisti da tre palle un soldo) per la semplice ragione che erano confinate nei bar: luoghi chiusi e ben definiti socialmente e di ben poca influenza sulle opinioni delle 'larghe masse popolari' - influenzate, invece, si supponeva, dai soloni che scrivono sui giornaloni e dai telegiornali partigiani e 'embedded' alla sinistra di s-governo e di opposizione.
E poi si scoprì, una volta partito internet e affermatisi i social forum e le loro sinapsi virtuali e i 'link' e le condivisioni e i 'mi piace' a centinaia di migliaia, che quelle chiacchiere da bar si erano trasferite nella rete ed erano diventate, grazie ai grandissimi numeri delle condivisioni, un fenomeno politico di grandissima rilevanza – e un movimento politico a cinque stelle vi aveva fondato il suo clamoroso successo elettorale ed era giunto perfino allo s-governo della repubblica.
Ecco allora partire la campagna stampa e delle televisioni e dei giornaloni in crisi di vendite contro i maledetti 'leoni da tastiera' e 'bloggers' che rubavano spazio alle tivù e ai media giornalistici e deridevano e smentivano i giornalisti di grido e ne denunciavano la smaccata appartenenza politica e le 'fake news' ('notizie false' per chi non ama gli inglesismi) che ne conseguono.
E tutti questi vecchi media in crisi di lettura e di ascolti e i vecchi partiti associati (pd e dintorni, col codazzo dei giornalisti e gli scrittori embedded), tutti a scagliarsi contro 'la spazzatura di internet' e contro 'l'odio' che, a sentir loro, abbonda e strabocca e tracima in rete, ma è solo la moltiplicazione virtuale di tutte le vecchie 'chiacchiere da bar' associate e convogliate nella rete - e il solo modo di arginarle sarebbe chiudere manu militari i social forum o escluderne la fazione opposta e censurarne le opinioni tramite le pressioni su Zuckenberg e le redazioni di facebook, ma, ca va sans dire, è roba medioevale da imam iraniani e da Erdogan-il tiranno o da partito comunista cinese che tenta di nascondere la rivolta della popolazione di Hong Kong.
Ed ecco allora la trovata geniale: inventare e dare vita effimera a un movimento che da virtuale si fa pesce in barile e scende nelle piazze sotto la regia occulta del pd e degli altri genialoni della sinistra sociale in crisi nelle urne - e per salvare il posteriore dalla sconfitta attesa in Emilia Romagna che manderebbe a carte all'aria lo s-governo pd/5S, nato proprio per salvarsi da Salvini e fermare l'onda di tsunami sovranista.
Illusioni pie. Ci vuole ben altro per conquistare il consenso nelle urne, care le mie sardine in barile sotto sale sinistro.
Ed è strategia pescatrice, la loro, che 'mostra la corda' e i banchi delle sardine sono davvero esigui e la loro menzogna politica che li vuole freschi e 'giovani' e senza partito è smentita proprio dalla ricerca che si fa sui loro profili facebook che vengono cancellati in fretta e in furia, ma lasciano larghe tracce di odio anti salviniano. Stucchevoli tentativi di mostrarsi vergini e anime belle e pie. La Rete, però, è a strascico per sua natura e dentro ci finiscono i tonni e i barracuda e gli sgombri che si mangiano le ingenue sardine e ne denunciano la menzogna.
E basterà la verifica elettorale di gennaio a farle finire sott'olio e a sbatterle silenziose, chiuse nelle scatole di pertinenza, sui banchi dei supermercati elettorali.
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Relazioni pericolose e statue di sale.

Post n°1836 pubblicato il 21 Novembre 2021 da fedechiara
 

Relazioni pericolose e statue di sale.
Le amicizie difficili non sono quelle di facebook.
Che basta chiederle sulla base di curiosità, empatia con quanto scritto e pubblicato dal possibile 'amico' a cui chiediamo l'amicizia, ma siamo pronti a ritirarci quando emerge il 'dark side of the moon': il lato oscuro di quella persona le cui opinioni non collimano con le nostre sul merito di un evento cruciale per le nostre delicate sensibilità virtuali.
E' il caso, eclatante, di amici da una vita (sul web e nella vita reale) che sui fronteggiamenti di fazione pro e no vax si ritrovano senza più parole comuni perché l'amico fidato si manifesta no vax duro e puro (orrore. Orrore!) e non intende le ragioni degli scienziati (veri, supposti e sedicenti) e quelli che: 'la tua libertà finisce dove comincia la mia'.
Ma dove comincia la mia e finisce la tua di contagiante impunito, verrebbe da aggiungere.
Ma le amicizie difficili che qui voglio trattare sono quelle di cui ha parlato una mezz'ora fa la bella trasmissione di radio tre 'Zarathustra': tra un carcerato nel braccio della morte (America violenta?) che da 27 anni attende la siringa o la scossa fatale e una giovane filosofa italiana che gli scrive e gli parla del più e del meno e delle piccole cose che ci accadono mentre dura la vita.
E io sono sempre stato perplesso e intimamente avverso a quel genere di 'relazioni pericolose' che, in taluni casi, sfociano in una curiosissima forma di 'amore', come ci raccontava un giornalista a proposito dell'assassino 'allah u akbar' oggi a processo in Francia che, mitra in mano, ne ha stecchiti a decine al Bataclan e altrove nella Parigi delle tragiche 'banlieues' enclaves islamiste radicali.
E dove sia lecito usare dell'impiastro medico dell'umana pietà e il consentire alla mitica 'riabilitazione del condannato' del Beccaria e dei soci pugnaci di 'Nessuno tocchi Caino' è cosa assai controversa nel caso dei condannati a morte - la cui vita si è fermata come una biblica statua di sale nel preciso momento in cui hanno levato alto il pugnale mortifero o impugnato la pistola o stretto le mani assassine sul collo della loro vittima.
E ciò che ne residua, di quelle loro vite infamate di condannati, va sempre sotto il segno nefasto di Caino - e mi risulta oltremodo ostico pensare e indulgere a 'perdoni' che farebbero seguito ai dubbi pentimenti - e meglio sarebbe tirare un pietoso sipario carcerario e mediatico, invece, su quelle incarnazioni del Male atavico che impazza come un vento maledetto sul pianeta Terra. Dead man walking.
E penso alle morti di tutte quelle poverette, le 'femminicidiate', che si sono immolate sull'altare dell'Amore – un amore mal riposto, amori maldestri e approssimativi che hanno partorito perfino dei figli, vittime accessorie e di insensata rivalsa in alcuni, orrendi, casi.
E mi chiedo se il famosissimo verso del Sommo poeta 'amor ch'a nullo amato amar perdona' non debba declinarsi più spesso in negativo: come pena necessaria e conseguente per chi ha fissato gli occhi, chissà come innamorati, in quelli del suo futuro assassino - e non c'è barba di numero rosa 1522 che le salvi, le poverette, da quel loro errore fatale perché, tanto, qui da noi, nessuno tocca Caino, e, quando lo si tocca, sconta un quattro/cinque anni di prigione e passa presto ai domiciliari o in libertà vigilata, ahinoi.
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Paola Coma

 
 
 

Credo negli esseri umani...

Post n°1835 pubblicato il 21 Novembre 2021 da fedechiara
 

Credo negli esseri umani, ma con i necessari distinguo.
Da molti anni vado ponzando sul senso del distico di una nota canzone di Gaber, che non mi trova d'accordo o, quantomeno, avrebbe bisogno di una precisazione e/o di una nota esplicativa.
'Libertà è partecipazione.', dice la canzone, e il verso che la precede dice che 'libertà non è stare sopra un albero' – che mi fa venire in mente il protagonista di un romanzo di Calvino che si era organizzato niente male sui rami di un suo albero e, quando gli aggradava, come Tarzan passava da una chioma di pioppo ad una di quercia con ciò curando le sue sorprendenti relazioni sociali e quelle sessual/affettive.
E la nota esplicativa del misterioso distico di Gaber dovrebbe dirci se sono inclusi anche i no pass dell'articolo citato qui sotto che farebbe inorridire i 'dem' e i centri sociali, che la partecipazione la vedono a senso unico e guai a rubargli il monopolio delle manifestazioni di piazza perché 'partecipazione' è cosa loro – e se in piazza ci va la Meloni, per dirne una, accorrono furiosi e pronti a menare le mani per impedirle l'esercizio democratico di un libero comizio elettorale.
E c'è un tale che, da mesi, va sbraitando sui socials contro i no vax e li copre di improperi e invettive e fiorite contumelie a quintali che della libertà di quei tali di Rotterdam e di Vienna e di Milano e Roma ci si pulirebbe le terga – con ciò dandomi ragione di credere che il distico 'libertà è partecipazione' abbia senz'altro bisogno di una aggiunta e nota a margine che aiuti a capire.
E i 'pro vax' militanti che continuano a dirci che 'la tua libertà finisce dove comincia la mia' dovrebbero precisare a loro volta dove finisce la loro di liberamente contagiare (ma 'in forma lieve' aggiungono pudichi, tenendo graziosamente il picciuolo di una larga foglia di fico davanti alle nude pudenda) e dove inizia quella dei no vax che, invece, se contagiati dalla loro forma lieve, finiscono in terapia intensiva.
Contraddizioni in seno al popolo democratico che dovrebbe tenere in palma di mano la libertà di partecipare di chiunque, dovunque e sebbene e in ogni frangente – anche il più drammatico, se è vero, come è vero, quel che scrive Camus ne 'La Peste' che è nei giorni delle epidemie e delle catastrofi che gli uomini mostrano il loro meglio di solidarietà senza se e senza ma e si mostrano pietosi e caritatevoli verso ognuno e tutti e raccolgono i cadaveri e seppelliscono i morti.
E, per una volta, canterò anch'io 'Credo negli esseri umani' a gola spiegata in una manifestazione di sinistra e in una di destra, ma tenetemi lontano il Vandalo finché non rinsavisce e si fa convinto che 'libertà è partecipazione' anche per tutti coloro che gli sono avversi e avversi alle dottrine vaccinali dei tele-virologi di grido.

 
 
 
 
 

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