Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Giugno 2022

Margherite e viole.

Post n°2126 pubblicato il 21 Giugno 2022 da fedechiara
 

Mariagrazia è una bambina di poco più di cinque anni che si aggira silenziosa nel suo giardino incantato e fattoria degli animali con un papero al seguito che forse ha visto nascere e l'imprinting dell'uovo che si apriva fa di lei la sua mamma. E la sua figuretta di bimba si staglia in primo piano sullo sfondo degli alti larici che ho di fronte e subito scompare di là della mia finestra.
E deve avere la vocazione di post moderna sciamana delle 'terre alte' perché colgo tracce del suo passaggio sulla soglia di casa, all'uscita del mattino, e sono due rametti di cinque foglie ciascuno posti uno accanto all'altro in posizione inversa che chissà che predizione e visione di futuro contengono e, sulla piana della finestra, invece, stanno i cadaverini ancora caldi del sole di due margherite e due simil viole divise da un papavero che mi interrogano e sono al di là del tempo e dello spazio come lo scampolo di una pittura di Van Gogh negletta e abbandonata in un angolo del suo studio.
  • Potrebbe essere un'immagine raffigurante natura

 
 
 

Memorie

Post n°2125 pubblicato il 20 Giugno 2022 da fedechiara

Memorie - 20 giugno 2016

E, ogni volta che ci passo davanti, osservo quello spazio vuoto che oggi è sede di mostre e brilla di luci aliene e di una storia nuova – vecchi magazzini e muri scrostati quali luoghi deputati a contenere un futuro di idee e progetti; e faticano a crederti se gli dici che, per venticinque anni, è stata la bottega di frutta e verdura di tuo padre. Una bottega per veri abitanti residenti storici, popolo e radici di avi nostri, e invano gli descrivi come ti appariva da ragazzo quel mondo di aromi e di colori e gente ben descritto dai versi di Neruda: '...metri, litri, essenza / acuta della vita /pesci affastellati, / Trama di tetti dove si smarrivano / freddi raggi di sole, / delirante e fino avorio delle patate, / pomodori ripetuti fino al mare.'
'E una mattina tutto prese fuoco...' continua Neruda, ma per me furono le molte mattine di un precoce 'congedo dai genitori' e l'inizio salvifico di un'altra vita tutta e solo mia perché quella precedente era nata morta e andava seppellito quel tristo dopoguerra della mia nascita fitto di miserie e abbandoni. E tuttavia quegli sprazzi di memoria e visi e colori sono in qualche modo i miei e quella bottega dove il mio avo visse per anni è parte di una delle storie possibili degli universi multi-mondi che ha lasciato traccia nel passato ed è giocoforza recuperarla.
Perché non siamo solo ciò che vogliamo e possiamo ma anche uno strano prodotto alchemico di quello che ci hanno scolpito dentro gli avi, nel bene e nel male, e lo chiamiamo 'memoria'.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Inni alla gioia e marce funebri.

Post n°2124 pubblicato il 20 Giugno 2022 da fedechiara
 

Stupore, è la prima parola che mi viene in mente. E incredulità per quanto le cronache ci raccontano di drammatico. Stavo per dire 'per quanto ci accade', ma, in realtà, non ci sta accadendo nulla di troppo diverso da quanto ci accadeva l'altr'anno e l'anno prima, pandemia e contagi relativi a parte.
Fa caldo, è vero, così come faceva caldo l'anno prima e negli anni a ritroso e il 'far caldo' è evidenza solare acquisita e metabolizzata dalle presenti (e passate) generazioni, ma non dai giornalisti delle redazioni dei tiggi che, con le mani sui capelli, ce lo sommano bravamente alla siccità e ai danni alle coltivazioni - che bruciano o neanche spuntano dal terreno arido e secco, producendo un effetto drammaticissimo 'percepito' dai telespettatori allibiti, ma che non trova immediato riscontro sugli scaffali dei supermercati. I quali, da sempre, raccolgono e smerciano prodotti alimentari provenienti da tutto il mondo: asparagi spagnoli, cetrioli messicani o peruviani, pomodori tunisini, fagiolini senegalesi, patate olandesi. Tutto costa di più, è ben vero.
E' l'inflazione, Bellezza, anzi 'E' la guerra'.
Meglio ancora: 'Siamo in guerra' , ci mandano a dire, via giornali e tivù, taluni personaggi più realisti del re americano e della Nato (vedi, più sotto, l'intervista al presidente di Nomisma).
Ma davvero siamo in guerra? Qualcuno ce l'ha dichiarata e abbiamo messo l'esercito in allarme?
Le fregate e gli incrociatori scaldano i motori? Abbiamo avvisato i riservisti e lo Stato Maggiore ha elaborato i piani di intervento? Nulla di tutto ciò.
Semplicemente mandiamo armamenti leggeri e pesanti all'Ucraina in guerra. Chi ce lo ha ordinato? La Nato, organizzazione militare americana che già sembrava moribonda, prima di questa insensata fiammata bellica di ritorno. Dico 'di ritorno' perché è una guerra che l'Ucraina ha voluto e cercato, forte dello spudorato appoggio occidentale e americano, provocando la Russia, naturale protettrice delle popolazioni russofone, con pervicacia degna di miglior causa nel corso degli ultimi otto anni di massacri ed efferatezze commesse dai suoi nazistoni Azov nel Donbass e nel Lugansk.
Quindi: che ci azzecca l'Italia con la guerra e perché abbiamo partecipato a questa follia assoluta di inimicarci (con le 'sanzioni') un partner commerciale di primaria importanza che ci forniva il gas e il petrolio a buon mercato e le 'terre rare' di cui siamo carenti e incrementava le nostre presenze turistiche ogni anno vieppiù?
Per 'allinearci alla scelta atlantica', dice tetragono il Di Maio - miracolato 5 stelle al ministero degli esteri di un governo emergenziale di tutti i partiti incollati alle cadreghe per tema di 'andare a casa' e restarci.
Domandona che sorge spontanea: 'Importa ancora a qualcuno di una 'scelta atlantica' nata alla fine della seconda guerra mondiale e resa obsoleta nei decenni seguenti fino alla 'crisi di Sigonella' - voluta dal Craxi Bettino allora presidente del consiglio dei ministri?
Uno stato sovrano non è libero di rescindere e/o riformulare i patti sottoscritti nel periodo post bellico che si rivelino delle palle al piede e ci causano pesanti danni economici?
Una sana neutralità atlantica simile a quella dei vicini svizzeri non era/è preferibile, di grazia?
Il 'tutti assieme appassionatamente' di questa Europa disgraziata che ci ha legato a doppio filo bellico all'alleato americano nel suo momento politico più doloroso e grave di perdita della primazia planetaria è il refrain stonato di una 'Marcia Funebre' (per le privazioni che ci aspettano) che sostituisce l'Inno alla Gioia' - presuntuosamente assunto quale orizzonte di futuro dagli speranzosi e volonterosi europeisti a prescindere, nipoti stolidi dei 'padri fondatori'.
Il coraggio politico di innovare e prefigurare un futuro diverso per il paese, mi chiedo, è prerogativa esclusiva di una pattuglia di 5 Stelle dissidenti – che vogliono impedire ad una maggioranza in crisi politica gravissima di votare il mortifero decreto di nuovi e maggiori armamenti all'Ucraina, ma soccomberanno all'ennesima 'fiducia' posta dal premier?
Chi vivrà saprà (e i costi di questa entrata in guerra degli stolti(enberg) sono a nostro carico sulle bollette e sugli scontrini dei supermercati, maledizione!)
Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto
Siamo in guerra? Davvero l'Italia è in guerra? 😳Le frasi dei personaggi 'più realisti del re americano'.
No alle sanzioni. No alle armi all'Ucraina.
Il presidente di Nomisma
Energia: siamo in guerra, è una situazione eccezionale, servono interventi mirati
ECONOMIA > NEWS
Sabato 18 Giugno 2022 di Andrea Bassi
Gas, Tabarelli: «Inevitabile ridurre i consumi. Le persone vanno preparate all'idea di fare alcuni sarcifici»
Professor Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, il gas russo sta arrivano in Italia con il contagocce. Quanto dobbiamo preoccuparci?
«Non poco. E la parola d’ordine ora diventa: razionamenti. Dobbiamo distruggere domanda e distruggere consumi».

 
 
 

Classici pret à porter

Post n°2123 pubblicato il 19 Giugno 2022 da fedechiara
 

19 giugno 2015
Che se, poi, ti coglie lo sconforto per il troppo di criptico e il poco originale e il già visto e il mal rappresentato di alcuni artisti le cui opere, interrogate, ostinatamente non rispondono – e di alcuni faresti perfino a meno, vedi quel Cy Twombly, a Ca' Pesaro, molto osannato dalla critica e dai mercanti, forse a ragione, non discuto, ma il pubblico dei profani ristà muto e interrogativo davanti ai suo giganteschi 'spegassi' e svolazzi colorati che neanche gli vale il retro-pensiero de: 'lo sapevo fare anch'io' perché di cotali stranezze artistiche il mondo potrebbe tranquillamente privarsi e le albe e i tramonti continuerebbero serenamente ad alternarsi sul pianeta Terra.
Se sconfortati, dicevo, e cercate un po' di visioni classiche e i rassicuranti riferimenti scolastici e museali e le meravigliose sculture e le architetture dell'Ellade importate a quintali dall'Impero romano e magnificate nelle corti dei principi del Rinascimento, beh la visita alla Fondazione Prada (la calle parallela alla fondamenta del Pesaro) è un must e un oasi di piacere e il restauro della mente (calme, luxe et voluptè) stanca di guerre e buonismi un tanto al chilo di artisti che ci propongono il sangue a fiotti e il filo spinato di un mondo cattivo col sottofondo delle perorazioni buoniste di Francesco che ci guadagneranno il paradiso (forse, chissà), ma lasciano immutato l'inferno in terra che viviamo e non sanno offrire alcuna soluzione praticabile e di sano buonsenso.
Ed è davvero un piacere divino entrare nel palazzo e coglierne con sguardi avidi l'aristocratico fulgore e la bellezza degli affreschi e degli stucchi e dei soffitti e, insieme, la bellezza dell'impianto espositivo che ci offre l'infilata di molti Ercoli a scalare fatti con materiali diversi da singoli autori e/o dalle scuole d'Arte e le Accademie. Ma è una sola sfolgorante Bellezza che tuttora ci incanta: quella dei corpi statuari copiati dagli immensi artisti dell'Ellade e privi di tatuaggi e 'piercings', vivaddio! che il confronto con le sculture muscolari dei postmoderni 'culturisti' da palestra e steroidi li relega, fin dalla prima occhiata, nel campo degli orrori e delle caricature e delle schifezze che ci rifila il presente senza più pudori e dubbio alcuno e la Grazia e l'Armonia sono neglette e vilipese ed erranti solo nei secoli andati, ahinoi.
Ed è visitazione, quella della Fondazione Prada, di tutto riposo e aristocratica perfino nelle visite dei turisti danarosi che arrivano via Canal Grando, in motoscafo, già muniti di un esperto critico d'arte che li guida e recita lor il rosario artistico - e sei sorvegliato a vista in ogni sala da una quantità industriale di guardia-sala giovani e in divisa elegante, che ti pare di vivere nel sogno indicibile di chi a Venezia, decenni fa, voleva che affluisse solo questo genere di turisti e non le formiche e le locuste giornaliere e gli sciami fastidiosi che vengono caricati a mucchi e quintali dai grandi motoscafoni rumorosissimi al Tronchetto e ivi riportati a sera. Sipario.

 
 
 

Euromaidan, chi era costui.

Post n°2122 pubblicato il 18 Giugno 2022 da fedechiara
 

Ignoro chi sono i redattori della pagina di Wikipedia dedicata ai 'fatti di piazza Maidan', ma apprezzo il loro sforzo di rappresentare al meglio la complessità degli avvenimenti che dissero vincente la parte politica dei filo Europa e filo Nato – compresi (e fortemente attivi nell'istigare la sommossa e le occupazioni degli edifici pubblici e di governo e i cecchini che sparavano sulla folla) i 'nazistoni' del 'Settore destro' e gli 'Azov' del più noto battaglione finito in mani russe dopo la recente capitolazione dell'Acciaieria Azovstahl.
Numerosissime le testimonianze e le inchieste internazionali in proposito.
Leggetevi le pagine di Wikipedia con attenzione e, se possibile, accantonando i pregiudizi: causa di cecità colpevoli e di faziosità intollerabili.
Come che sia e giunti al punto, quel che risulta chiaro nella lettura degli avvenimenti è il ruolo destabilizzante degli Stati Uniti d'America – tramite la loro organizzazione militare Nato – e dell'Unione europea, i cui leaders non si mantennero accortamente estranei, bensì incendiarono la piazza con le loro prese di posizione politiche contro la Russia giunte intatte e tetragone fino alla presente guerra di rivalsa di Putin (continuazione, con altri mezzi, della guerra civile ucraina del Donbass e Lugansk) a favore e a tutela delle popolazioni russofone: maggioranza della popolazione nelle regioni di confine.
A conclusione dell'attenta lettura, mi auguro che alcuni di voi lettori si siano fatti convinti che non vi è davvero nulla di 'luminoso' e 'puro' nella sedicente democrazia ucraina, bensì la sua affermazione si impasta del sangue e dell'orrore dei morti dell'una e dell'altra parte in conflitto e, per citare un luogo comune, 'niente è come sembra' e come vorrebbero farci credere i maggiorenti Nato e i presenti leaders dei paesi europei.
Leaders improbabili che portano intera la colpa di essersi schierati come un sol uomo con una organizzazione militare nata dopo la seconda guerra mondiale (data per moribonda prima della fiammata ucraina) contro il volere di una maggioranza pacifista delle popolazioni che s-governano – a giudicare dai sondaggi relativi alla loro decisione di fornire armi all'Ucraina, che ci ha fatto diventare parte attiva e confliggente nella guerra in corso.
Una prudente neutralità era possibile e conveniente. Non abbiate paura di coniugare questa parola. Convenienza non ha nulla a che fare con la vigliaccheria - e la guerra di Ucraina poteva svolgersi, come si è svolta per ben otto anni di lassismo occidentale e la stampa mainstream silente, nell'ambito localistico e confinario che le era proprio di fazioni politiche l'una contro l'altra armate.
'Conveniente' è aggettivo pertinente a pieno titolo a ciò che denominiamo 'democrazia'.
Ma i nostrani 'leaders', e la soavissisima Von der Leyen portavoce europea, ci hanno fatto entrare, invece, obtorto collo e a pieno titolo, in una economia di guerra, grazie alle sanzioni, agli aiuti e agli armamenti concessi all'Ucraina.
Energia razionata e bollette energetiche alle stelle (paga, oh popolo sovrano) in virtù di pretese 'sanzioni' che puniscono i popoli europei più di quanto puniscano il popolo russo e i suoi governanti.
E propaganda anti russa ed elegie imbarazzanti degli eroismi zelenskiani a tamburo battente sui giornali filo governativi (quasi tutti, a specchio dello s-governo di tutti i presenti partiti incollati alle cadreghe) e liste di proscrizione per ogni 'diverso parere' relativo alla guerra e agli schieramenti in battaglia che surrogano le detenzioni/fucilazioni (oggi metaforiche, speriamo) dei 'disertori' di cui ci narrano le guerre prima e seconda.
Correva l'anno di disgrazia massima...

 
 
 
 
 

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