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Messaggi di Ottobre 2022

Terremoti di ieri.

Post n°2294 pubblicato il 31 Ottobre 2022 da fedechiara
 

Terremoti prossimi venturi - 30 ottobre 2016

Se ne sono accorti e lo dicono e lo scrivono affranti. I nostri soloni della carta stampata, giornalisti brillanti, tuttologi ed ex maestri di pensiero e vignettisti di grido chiamati a dire la loro nelle trasmissioni di maggiore audience si sono finalmente resi conto che la loro opinione 'vale uno' – come dicono i nostri del M5S – in questa nostra era di 'mondo rotto' e i suoi frammenti sparsi caoticamente ovunque come le particelle della fisica quantistica.
E nessuno è in grado di 'tirare le redini' e capace di governare i tragici fenomeni delle guerre e delle migrazioni e le economie in disarmo ventennale. Di certo non Renzi, né la Merkel o Juncker e neppure Obama - figurarsi la Clinton: abituata per vocazione e professione a nascondere la polvere sotto i tappeti e a raccontarci con ilare faccia di tolla che questo è il migliore dei mondi possibili, viva il melting pot universale e il formicaio caotico che ne deriva.
E Ugo Tramballi, stamattina, leggendo il pezzo di un suo collega della carta stampata, si chiedeva come mai il M5S è sostanzialmente stabile nei sondaggi malgrado, a suo dire, la Raggi non abbia mostrato polso fermo e capacità di governo della capitale, ma trascura di dire che mettere mano nella merda di 'mafia capitale' è impresa colossale e non ne esci pulito – onore a coloro che ci provano a restituire dignità a una 'politica' che più sporca e miserabile non si può. E scagli le sue pietre solo chi è senza peccato - e sono perversi e palesemente bugiardi e infingardi questi renziani che la capitale hanno ridotto in quello stato.
E la 'brexit' ci ha insegnato che i giornalisti soloni e 'embedded' alle presenti classi politiche di s-governo possono ricorrere a tutti i loro trucchi di mestiere e abilità lessicali e perfino ai mezzucci e alle vigliaccate di usare miserabilmente della morte di un deputato laburista per mano di un pazzo, ma 'vox populi vox dei' e un sonoro 52 per cento di favorevoli all'uscita dall'Unione europea ha detto loro clamorosamente che 'non contate un c....' - e le vostre fole e le opinioni di giornalisti di regime non impediranno il dispiegarsi chiaro di una protesta contro il nessun governo delle nazioni nei tempi grami e avvilenti delle tempeste migratorie e delle giungle di Calais e di Ventimiglia e degli attentati sanguinosissimi di Parigi, Bruxelles, Nizza e domani chissà dove altro ancora.
E una sorpresa ulteriore forse ci verrà dal 'centro dell'impero' : quegli Stati Uniti d'America che hanno visto i maggiori giornali e le tivù di regime massacrare vilmente l'impresentabile Trump - peraltro sostenuto da uno 'zoccolo duro' di un 40 per cento di 'white America' provata dalla crisi che catalizzerà, (forse, chissà), il resto dell'elettorato e trascinerà alla vittoria il miliardario anti sistema che perfino i suoi deputati e governatori repubblicani con la colla sui pantaloni e sulle cadreghe hanno ripetutamente disconosciuto - novelli Giuda di un sistema politico ingessato e immutabile che indica come suo campione e garante di continuità l'avvocato Clinton Hillary, ammiraglia di lungo corso e perfetta rappresentante degli interessi forti industrial-finanziari sotto maschera democratica.
Tenetevi forte. Chi vivrà vedrà.

Trombati e dintorni.

https://www.ilpost.it/2017/05/03/hillary-clinton-email-comey-russia-donald-trump/

 
 
 

Godetevi l'estate.

Post n°2293 pubblicato il 31 Ottobre 2022 da fedechiara
 

Godetevi l'estate che dura. C'è ancora tempo.

Fossi la Meloni non mi preoccuperei e dormirei sonni tranquilli. A leggere gli editoriali dei principali quotidiani filo opposizione non c'è nessun nemico alle porte e quelli che ci sono sono figure pallide, assorte nei loro tristi monologhi e vaniloqui che disquisiscono sul nulla del politicamente corretto e sugli articoli determinativi 'il' e 'la' che ci fanno rimpiangere il sesso degli angeli, assente per definizione. Controllate sotto le nivee tuniche.
E' vero che c'è una guerra mondiale, la terza, termonucleare, alle porte, ma lei si è presa d'anticipo e si è dichiarata atlantista e filo Nato, non appena i sondaggi la descrivevano come prima ministra/o in pectore. Non le costava nulla, a ben vedere, a parte i 'tweets' del 2018 in cui si diceva diversamente schierata nel merito (ed oggi l'avrebbero crocefissa come 'putiniana').
E si sa che 'noblesse oblige' e un premierato da prèmiere dame al governo val bene una messa e il dire pubblicamente il contrario di quanto si era detto e si pensava quattro anni fa.
La coerenza, a certi livelli, non è un obbligo. Si fa di necessità virtù, l'importante è durare e dare l'impressione che il paese sia governato. Draghi docet – con le bollette stellari che paghiamo sull'unghia ai gestori e l'inflazione a due cifre che consegue alla guerra dei mondi contrapposti in Ucraina: Ovest contro Est, Occidente in declino contro potenze emergenti del Sol Levante e, forse, se scivola il dito sul pulsante rosso, il bis dei dinosauri bruciati a milioni dall'immane esplosione del gigantesco asteroide che impattò il pianeta Terra.
Ma stavolta faremo da soli, non abbiamo bisogno dell'aiuto di un astro per esaurire d'un botto una storia umana per certi aspetti gloriosa e che ha ambìto alla vita eterna (nientemeno!) nel corso di elaborazione delle sue leggende religiose.
That's all, folks, godetevi il sole di quest'estate anomala che dura e fa argine all'autunno.
C'è ancora tempo prima del Gran Botto Finale. Stoltenberg/Stranamore ci sta ancora lavorando e controlla per l'ennesima volta i siti e gli obbiettivi per assicurarsi che nulla resti impunito e salvo.
Chi (soprav)vivrà ci racconterà i dettagli.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Giorgia Meloni @GiorgiaMeloni +++INCREDIBILE++ L'Europa proroga di altri 6 mesi le sanzioni economiche contro la Russia che massacrano il Made in Italy. Nell'Italia che vogliamo, il Governo non cede ai ricatti di Bruxelles e difende le imprese italiane. ST 12:30 PM. 12 mar 2018 Twitter for iPhone"

 
 
 

I baobab e la memoria.

Post n°2292 pubblicato il 30 Ottobre 2022 da fedechiara
 

I baobab e la memoria. - 29 ottobre 2014

Periodicamente, un'assistente sociale specializzata in gerontologia, viene a far visita agli anziani del centro che ospita mia madre e ne sottopone alcuni ai tests che dimostrano l'avvilente avanzata (raramente la regressione) della demenza senile che svuota gli sguardi e le espressioni e trasforma i volti di quegli anziani in desolate 'maschere del Nulla' – l'antichissimo teatro che tutto e tutti ci dissolve nelle sue nebbie o forse solo 'ci trasforma', come recita quella formula della fisica che: 'nulla si crea, nulla si distrugge...'.
E, naturalmente, è lo stato della memoria il test principe di quell'esame periodico dai tristi esiti e scontati. Tristi tropici di una vegetazione mnemonica che fu lussureggiante di piante di alto fusto e vigorosi arbusti del sottobosco e oggi è come la piana desertica del Madagascar in cui si erigono i baobab, sopravvissuti al massacro pel loro essere 'sacri' nell'immaginario degli indigeni.
Ed è vero che è la nostra capacità di veritiera ricostruzione del passato che ci ha coinvolti e che dovremmo saper testimoniare e raccontare che ci salva dal marasma della 'demenza senile' - e provate voi a fare uno dei tests proposti a mia madre del ricordare la sequenza precisa degli ultimi otto presidenti della repubblica succedutisi al Quirinale, invece di giocare a: 'Chi sei stato nella tua vita precedente' e 'Che colore sei' con lo sconfortante esito del 'Nero'.
Così, ieri, è andato in onda uno di quei tests al Quirinale, appunto, in cui dei magistrati e degli avvocati di noti imputati mafiosi hanno giocato a ricostruire, davanti a un quasi novantenne presidente della repubblica, il chi e come eravamo negli anni delle stragi mafiose e delle bombe nelle chiese e della 'presunta' trattativa tra lo Stato e la mafia per farle cessare.
E non me ne vorrà 're Giorgio' se scrivo che l'impressione che ne ho avuto, dai resoconti di stampa e telegiornali, è quella di altri mitici, deserti mnemonici italici: 'Non so, non ricordo, se c'ero dormivo' o mi occupavo d'altro.
Perché il Tempo fa il suo corso, maledizione! e la memoria umana, a differenza di quella degli elefanti, è labile, - anche e sopratutto quella collettiva: che tutto perdona e cancella - e le troppe diplomazie e i pelosi 'rispetti istituzionali' che hanno consentito quell'esame quirinalizio per nulla 'ricostruttivo' e 'chiarificatore' hanno prodotto, invece, l'ennesima nebbia di altre stragi dimenticate e vanamente commemorate ogni anno, e quest'altra impressione: che una 'demenza senile' ci riguardi e condizioni i nostri comportamenti 'civili' - di tutti quanti noi cittadini di questa repubblica, nessuno escluso.

 
 
 

La peste è finita.

Post n°2291 pubblicato il 29 Ottobre 2022 da fedechiara
 

La peste è finita, andiamo in pace.

Che fosse tutta questione di 'narrative' contrapposte lo sapevamo. La realtà è un'altra cosa, di difficile definizione e manipolazione, come il fascismo e l'antifascismo. E oggi il governo Meloni ci pone di fronte alla contro narrativa di una pandemia che viene rappresentata come 'in deciso calo' e forse è rientrata nel cono d'ombra dei 'malanni di stagione' che gestiamo bravamente con aspirine e gli altri anti infiammatori - con l'aggiunta di altra chimica farmaceutica che ci libera il naso.
Chi vivrà vedrà.
E addio a tutto il bailamme di alti lai e allarmi al diapason e le 'grida' di Conte governatore spagnolo che, con i suoi spaventosi d.p.c.m. a cadenza trimestrale, ci imprigionava ai domiciliari. Più che una pandemia una maledetta 'infodemia'.
Ma, oggi, addio alle armi e a quel clima di irreggimentazione e coscrizione obbligatoria di tutti, dai sei anni in su fino ai cent'anni dei mitici 'fragili' (fragile a chi?!) e alle quarte, quinte, seste dosi che ci raccontano di vaccini incapaci di andar oltre la soglia dei sei mesi di scudo sanitario e che, però, - dicono i virologi ancora in servizio permanente in tivù, seppure ridotti al rango di menagrami e i video chiusi in faccia - 'ci salvano dagli effetti più gravi'.
Pia giaculatoria che ci ricorda tanto le cure da cavallo somministrate a chi già tirava l'anima coi denti dei 'salassi' dei 'valenti medici e sapienti' dei secoli bui. La scienza come nuova religione e fede e dottrina somministrata in tivù sei volte al dì prima e dopo i pasti.
Ma la narrativa è cambiata – e il Mattarella, ri-messo lì nella vigna a far da palo, ha un bel ricordarci 'da dove veniamo' e che il virus ancora trama nell'ombra e può tornare il tempo delle atroci sirene televisive e dei rifugi anti atomici nel chiuso delle case e niente passeggiate all'aperto oltre i duecento metri dal domicilio.
Trionfa il sole ancora estivo, Gott sei dank, e, per noi 'che abbiamo visto Genova' e le altre belle città italiche 'il nemico è passato, è vinto, è battuto'. Si levino i canti.
E sopra la collina ci sono solo gli aghi di pino e silenzio e funghi e 'abbiamo già dato' ad abundantiam, cari. Accontentatevi di un bollettino settimanale in tivù dei contagi e degli ospedali, che già è grasso che cola.
Il gregge è immune e ci siamo smascherati (perfino sui treni), finalmente.
La peste è finita, andate in pace.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Autunni, inverni, primavere.

Post n°2290 pubblicato il 28 Ottobre 2022 da fedechiara
 

Autunni, inverni, primavere. - 27 ottobre 2016
E sarà perché gli autunni 'lungamente ci dicono addio', come scriveva il poeta, che vorresti che certe immagini dell'oro vivo e antico - estremo saluto vegetale e silenzioso inno al colore della vita che muta aspetto - ti si stampassero in mente e vi restassero e non fossero sostituite da tutto il bailamme della cronaca tragica che inevitabilmente ti travolge al ritorno tra le brume e le incessanti torme lagunari.
E la natura sarà anche 'matrigna' come scrive e riafferma con foga il 'giovane favoloso' in questi giorni al cinema, ma se sai sceglierti un canto e un lembo e un luogo deputato come tua Heimat del cuore il cuore e la mente ti ringraziano e non sarà così male neanche l'avvento del colore bianco degli inverni che prelude al verde chiaro e commovente della prossima primavera.
Che certo verrà e per alcuni no, ma è poco male perché in questo nostro avvicendarci affannoso (e a volte felice) sulla crosta del pianeta sta tutto il senso e la Storia e le ere geologiche e il futuro delle 'magnifiche sorti e progressive' che ancora crediamo possibili, ad onta del'Ebola, dell'Isis colle teste mozzate e di Renzi, che il lavoro fisso vuole che, anch'esso, 'lungamente ci dica addio'.
Contiamo che l'inverno se l'inghiotta (politicamente) e la primavera rimescoli tutto il panorama politico come fa per la vegetazione nuova che rinasce dai suoi colori autunnali.

 
 
 
 
 

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