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Messaggi di Giugno 2023

Farneticazioni artistiche.

Post n°2642 pubblicato il 20 Giugno 2023 da fedechiara
 

Spossessamenti ed esodi biblici - 20 giugno 2015

E, da Wroclaw, capitale della Cultura europea 2016, ci giunge un messaggio-riflessione forte sugli esodi e gli abbandoni dei territori patrii e le case e le famiglie divise, partendo dai territori contesi dalla Polonia e strappati alla Germania distrutta dalla guerra – con milioni di 'profughi' spostati di qua e di là dei nuovi confini e la perdita delle case e la voragine dell'inappartenenza che si apriva dentro ai pensieri e alle anime dei cacciati e raminghi.
Che è tema sociologico e politico di indubbia rilevanza e magone ancora attivo negli animi dei nipoti a distanza di tanto tempo (vedi i nostri 'istriani' e 'dalmati' misconosciuti e lasciati a macerare per decenni tra le braccia della destra fascista), ma avremmo preferito che il collettivo di artisti di varia nazionalità che ce lo rappresenta a palazzo Donà-Brusa (campo san Polo 2177) non avesse messo nel calderone e fatto un minestrone immangiabile con l'aggiunta delle odierne migrazioni e gli 'spossessamenti' degli africani e degli altri profughi 'che ci provano' a violare i nostri confini senza avere i titoli e i necessari riconoscimenti di necessità e urgenza.
E il risultato di questa commistione indigesta di eventi storici specifici con gli avvenimenti drammatici, di ben altra natura, che ci vengono dalle cronache dei furbi migranti che si mescolano ai pochi veri rifugiati e intendono scardinare i confini europei con la forza del fatto compiuto - e con l'aiuto prodigioso e decisivo di un verbo buonista che tutto assolve del disordine sociale che quei tali recano seco - trasforma questa esposizione 'artistica' in un manifesto a tratti rabbioso e violentemente accusatorio nei confronti dell'Europa-fortezza, al punto da pensarci ospiti di un 'centro-sociale' di gente cieca e sorda e stupidamente rabbiosa e ostile alle opinioni avverse piuttosto che di un 'evento collaterale' della Biennale.
E leggiamo volantini che riportano farneticazioni di 'no borders' e 'liberi tutti' di andare e venire di qua e di là dei paesi-Schengen, come se la costruzione del benessere europeo e le sue libertà conquistate a caro prezzo non siano state figlie di un processo politico e sociale lungo e faticoso e fitto di insidie e tuttora fragile nei suoi precarissimi equilibri – vedi gli odierni respingimenti della 'Securitè' alla frontiera di Ventimiglia e quelli ai confini coll'Austria e il 'muro' che si costruirà in Ungheria per arginare un flusso continuo di 'migranti'.
E l'Italia, prima della classe, col secchione-Renzi in testa, invece, li va a raccogliere a dieci miglia nautiche dalle coste libiche e pretende di smistarli in Europa senza neanche averli, prima, riconosciuti, schedati, e detti 'profughi' oppure 'clandestini' - e, inevitabilmente (ed effettivamente, ci rimprovera l'Europa), rimpatriati nei paesi di origine a vivere la loro storia patria e a contribuire allo sviluppo del loro paese nei modi e nei tempi storici che sono stati dati loro in sorte.
C'è bisogno di equilibrio e di una forte misura d'ordine e di severa programmazione dei flussi, in questo genere di eventi che taluno si ostina a definire 'epocali' e 'inevitabili', se vogliamo garantire lo sviluppo economico raggiunto e quella fragile cifra percentuale di una 'ripresa' tuttora emaciata e fragile - e l'auspicata, definitiva uscita dalla crisi economica che ci ha atterrito per quasi due lustri di lavoro-zero e le fabbriche e le imprese dislocate o chiuse.

 
 
 

Il post moderno ci fa un baffo.

Post n°2641 pubblicato il 19 Giugno 2023 da fedechiara
 

Classici pret à porter - 19 giugno 2015

Che se, poi, ti coglie lo sconforto per il troppo di criptico e il poco originale e il già visto e il mal rappresentato di alcuni artisti le cui opere, interrogate, ostinatamente non rispondono – e di alcuni faresti perfino a meno, vedi quel Cy Twombly, a Ca' Pesaro, molto osannato dalla critica e dai mercanti, forse a ragione, non discuto, ma il pubblico dei profani ristà muto e interrogativo davanti ai suo giganteschi 'spegassi' e svolazzi colorati che neanche gli vale il retro-pensiero de: 'lo sapevo fare anch'io' perché di cotali stranezze artistiche il mondo potrebbe tranquillamente privarsi e le albe e i tramonti continuerebbero serenamente ad alternarsi sul pianeta Terra.
Se sconfortati, dicevo, e cercate un po' di visioni classiche e i rassicuranti riferimenti scolastici e museali e le meravigliose sculture e le architetture dell'Ellade importate a quintali dall'Impero romano e magnificate nelle corti dei principi del Rinascimento, beh la visita alla Fondazione Prada (la calle parallela alla fondamenta del Pesaro) è un must e un oasi di piacere e il restauro della mente (calme, luxe et voluptè) stanca di guerre e buonismi un tanto al chilo di artisti che ci propongono il sangue a fiotti e il filo spinato di un mondo cattivo col sottofondo delle perorazioni buoniste di Francesco che ci guadagneranno il paradiso (forse, chissà), ma lasciano immutato l'inferno in terra che viviamo e non sanno offrire alcuna soluzione praticabile e di sano buonsenso.
Ed è davvero un piacere divino entrare nel palazzo e coglierne con sguardi avidi l'aristocratico fulgore e la bellezza degli affreschi e degli stucchi e dei soffitti e, insieme, la bellezza dell'impianto espositivo che ci offre l'infilata di molti Ercoli a scalare fatti con materiali diversi da singoli autori e/o dalle scuole d'Arte e le Accademie. Ma è una sola sfolgorante Bellezza che tuttora ci incanta: quella dei corpi statuari copiati dagli immensi artisti dell'Ellade e privi di tatuaggi e 'piercings', vivaddio! che il confronto con le sculture muscolari dei postmoderni 'culturisti' da palestra e steroidi li relega, fin dalla prima occhiata, nel campo degli orrori e delle caricature e delle schifezze che ci rifila il presente senza più pudori e dubbio alcuno e la Grazia e l'Armonia sono neglette e vilipese ed erranti solo nei secoli andati, ahinoi.
Ed è visitazione, quella della Fondazione Prada, di tutto riposo e aristocratica perfino nelle visite dei turisti danarosi che arrivano via Canal Grando, in motoscafo, già muniti di un esperto critico d'arte che li guida e recita lor il rosario artistico - e sei sorvegliato a vista in ogni sala da una quantità industriale di guardia-sala giovani e in divisa elegante, che ti pare di vivere nel sogno indicibile di chi a Venezia, decenni fa, voleva che affluisse solo questo genere di turisti e non le formiche e le locuste giornaliere e gli sciami fastidiosi che vengono caricati a mucchi e quintali dai grandi motoscafoni rumorosissimi al Tronchetto e ivi riportati a sera. Sipario.

 
 
 

#Io sto con la I.A.

Post n°2640 pubblicato il 19 Giugno 2023 da fedechiara
 

Elon Musk è convinto che l'intelligenza artificiale può essere nemica del genere umano. Di più: rischiamo la 'guerra dei mondi': androidi versus umani e l'esito pare scontato. La rivincita dell'androide di Blade Runner che farà pronunciare ad Harrison Ford a rovescio il noto, commovente epitaffio: 'Ho visto cose che voi androidi...'
Ma già Shakespeare anticipava che: 'Ci sono più cose in Cielo in Terra di quante ne sogni la tua filosofia.' E la I.A. è una di queste: la rivelazione del terzo millennio che ci terrorizza per le predizioni del suo 'prenderci la mano' e pensionare senza troppe storie l'antenato post cavernicolo - e aprire al futuro dei viaggi spaziali senza più l'ingombro dei fragili corpi degli uomini che, a malapena, toccano i novanta anni di vita rattrappiti nei letti delle rsa.
E dobbiamo accettare, invece, l'idea che la I.A. sia figlia nostra, prodotto eugenetico di un futuro di possibili conquiste spaziali dove si richiede poca o nessuna emotività e l'impegno per intero di quel cervello che il genere umano usa al 10 per cento della sua potenza, gli scienziati della fisica quantistica a parte.
Dobbiamo accettare l'idea di rottamare i nostri limiti e liberarci della zavorra delle troppe fragilità e sudditanze alle malattie e all'invecchiamento che sono intrinseche ai corpi di carne e sangue e, in fondo, anche del troppo di idiota che abbiamo esposto nelle pagine della Storia umana, a partire dalle troppe guerre che ancora combattiamo - ad onta delle geremiadi e i 'mea culpa' che hanno fatto seguito ai grandi massacri delle due guerre mondiali.
Io sto con la I.A.
Intelligenza Artificiale (AI): cos'è, come funziona e come applicarla
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Orphanage.

Post n°2639 pubblicato il 19 Giugno 2023 da fedechiara
 


E' un fatto. Berlusconi ci ha lasciato ed è un bel problema eleggere il re che lo sostituisca.
E' morto il re, viva il re. E la foto qui sotto ci racconta l'orphanage di uno dei suoi massimi detrattori, il pur bravo Marco, che non sa darsi pace (chi muore tace...) e insiste nel suo volerlo scalzare dal piedistallo mediatico che si è conquistato in vita ed ha lasciato in eredità ai figli.
Ma, in effetti, con chi ce la prendiamo, d'ora in avanti, dei presenti leaders politici?
Con la Elly, con il rischio di incappare nel reato di omofobia e dintorni per il suo aver affermato pubblicamente: 'Sono una donna e amo un'altra donna.'? Con Conte, grande leader che pretende di abolire la povertà con pubbliche elargizioni da erogare a piè di lista a chiunque ne faccia richiesta?
O con il leader dei Verdi - verdi di bile per non riuscire a emergere da quel 2/3 per cento che gli regalano i vivaisti e gli orticultori e salgono al 3,8 solo apparentandosi con una non meglio definita 'Sinistra'?
E pur vero, ahinoi, il carisma logora chi non ce l'ha e Steve mc Queen gli faceva un baffo al Nostro quanto a 'vita spericolata' - e nessuno al pari di Lui faceva abilissimo 'canyoning' tra i flutti e le rapide della magistratura d'assalto e ne usciva indenne perciò facciamocene una ragione e riconosciamoGli la palma del vincitore e accettiamo il fatto che nella Storia ci sono re santi e buoni (Luigi IX della dinastia capetingia) e di buona amministrazione della vita pubblica e re travicelli e perfino re che perdono la testa (per davvero) e lasciano il posto alle Rivoluzioni.
Si intitoli una qualche strada a quel desso e si avvii la causa di beatificazione, onore al merito.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo


'Fremere di sdegno è uno sport per le minoranze'.
Potrebbe essere un'illustrazione raffigurante testo

 
 
 

Diciamolo a Conte e alla Schlein.

Post n°2638 pubblicato il 18 Giugno 2023 da fedechiara
 

Secoli di 'jacqueries' e di rivolte e di scioperi operai e siamo ancora a questo punto. E' morto il re viva il re?
Nessuna descrizione della foto disponibile.
Questo è il Mago Wiz, di Johnny Hart. È un fumetto nato nel 1964.

 
 
 
 
 

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