Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 07/02/2019
L'Oltremondo e le Nebulose Oscure (Parte terza) ….che, poi, il pregio maggiore del libro di Baricco 'The Game' è quello di avere dato nome alle cose e sapere svolgere con grande abilità e professorale perizia la tesi dell'esistenza di un 'Oltremondo' virtuale che contiene il Tutto e sconfigge l'Infinito, tanto caro al Romanticismo. E sembra proprio che su tanta questione 'caschi l'asino' del 'Game' e frani l'intero castello virtuale fluttuante nei fumi galattici degli oltre mondi del Futuro e 'l'umanità aumentata' della tesi di Baricco si riduca al solito e già visto ammasso di vecchie nebulose lontanissime dei sogni astronomici di noi vecchi esponenti dell'analogico e del reale-esperienziale: la buona e vecchia esperienza del concreto svegliarsi la mattina, fare colazione e conciliare pranzo e cena col lavoro fisso, uscendo di casa e salutando la vicina sul pianerottolo.
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Essere e tempo secondo Fedechiara (…) L'espressione "in-essere" non va intesa in senso pratico come il modo d'essere di qualcosa che è dentro qualcos'altro (come l'acqua nel bicchiere o la chiave nella toppa), cioè la semplice presenza di questo o quell'uomo in questo o quel luogo. E' anche una questione filosofica, come si evince dalla citazione qui sopra esposta che tenta di sintetizzare il corpus filosofico di Heidegger, non riuscendoci, in verità. E' una questione di sguardi, come quelli che rivolgiamo ogni mattina all'esterno delle nostre finestre e abbiamo riconoscimento di 'heimat', di 'patria' o 'casa', in senso estensivo, e se sono i 'quattro muri marc(s)i' di Venezia - come si esprimeva una mia conoscente costretta all'esodo, e la sua espressione rabbiosa nascondeva il dolore dell'espianto e della perdita - quegli sguardi si misureranno, da qui a qualche mese, con la vigna e i campi coltivati di una nuova casa che non è poi così male, tutto sommato: ultimo lembo di campagna e propaggine di una cittadina che già dà rifugio a una quantità di esuli di questa città conquistata coll'impero dei soldi e afflitta da esorbitanti numeri di turisti. Città loro, oramai, e la ri-conoscibilità hedeggheriana dei veneziani nei loro confronti è quella degli 'schei', che intascano a man bassa affittando le loro case e quelle che furono dei genitori ed è il business maggiore del tempo presente (essere e tempo, vedete come torna prepotente Heidegger) e quello dei nipoti, per i bisnipoti si vedrà. In realtà è anche una questione di lavoro, perché un trasloco di 45 anni di vita è un lavoro immenso e per l'ottantacinque per cento è fatto di libri, cultura cartacea che pesa, ahi se pesa! e ti costringe a piccoli cartoni impilati uno sull'altro e che sorreggono i 'quattro muri marsi' di questa casa che verrà rivoltata come un calzino e sarà la nicchia di un'altra storia, una storia cino-americana: in omaggio ai tempi presenti e alla multietnicità di cui questa città è l'epitome da tempi immemorati e crocevia culturale. E mi capita, nel passeggiare che faccio tra uno scatolone e l'altro lungo il nostro lungofiume che è il canale della Giudecca, di subire i segreti languori che furono di Lucia Mondella nel suo lirico pensare: « Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! ' . Mutatis mutandi, naturalmente, e sostituite i monti e i torrenti e le ville sparse con i canali immoti e lo sguardo aperto del bacino di san Marco e le cupole delle chiese e i campanili e gli angeli e i santi e le madonne eretti sulla sommità ma ormai stanchi di vigilare su un mondo che più non se ne cura e cambia nel tempo a dispetto di quel 'Essere Venezia' che ha allungato le sue radici dentro di noi malgrado il fastidio che montava per il 'troppo che stroppia' in cui sta naufragando la città a causa degli imbelli amministratori succedutisi nel tempo della sua condanna storica. |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38