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l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 23/08/2019

Riti di passaggio post moderni

Post n°964 pubblicato il 23 Agosto 2019 da fedechiara
 

Riti di iniziazione

Da Barcellona a Venezia infuria il 'caxxo che ci pare' e si vedono foto osè di maschi ignudi e danzanti fuori da un negozio (a Barcellona) e le natiche di una ragazza in foia accucciata sopra il suo partner sul ponte degli Scalzi, - per tacere degli orinatoi in pubblico cestino giusto davanti al Molo di san Marco tra il Todaro e il Leone. 
E, forse, tutto questo esibizionismo senza freni e limiti morali e di buon gusto serve a postare un video su 'you tube' che si pretende 'divertente', - e di più lo è quanto maggiore è lo scandalo che solleva sui giornali e le tivù - ma tutto ciò dà la misura di una estensione delle libertà personali ben oltre un convenuto 'limite del lecito' di cui non si ricorda più nessuno, dacché i figli rientrano la notte a casa alle cinque del mattino brilli o strafatti e le madri insonni stanno in pena per tema che un platano se li porti tutti e cinque per un frontale a centoventi all'ora e si legga la notizia, la mattina dopo, sul giornale locale.

Il fatto è che abbiamo cessato tutti, - tutti! compresi noi vecchietti a cui compete la staffetta delle regole e della buona educazione alla generazione che segue - di esercitare un giusto controllo sociale: di scuotere la testa con commiserazione di fronte a certe scene disgustose, di accigliarci e 'mostrare la faccia feroce' di fronte a quegli adolescenti aggressivi che nei luoghi pubblici si compiacciono di provocazioni idiote e linguate e toccamenti osceni alle coetanee e le parolacce dette a voce alta - e guai all'isolato che accenna un rimbrotto perché passerebbe un gran brutto quarto d'ora e 'il branco' vince e la società tutta perde, invece, e si avvia verso gli orizzonti di squallore e vergogna senza fine perché davvero 'non c'è limite al peggio' quando si abdica e si ha paura e nessuna regola più è condivisa e applicata e si lascia briglia sciolta agli adolescenti privi di quei riti di 'iniziazione' che nelle società tribali servono a dirli uomini e guerrieri valenti.

E, forse, anche quei tali rinnegati dell'Occidente e delle sue regole e 'way of life' che vanno ad arruolarsi nell'Isis del califfato di ritorno - e si mostrano più feroci assassini degli indigeni perché devono dare dimostrazione della forza della loro fede di conversi al radicalismo dalla 'sharia' - lo fanno per un vuoto di vita e una mancanza dei 'riti di iniziazione' delle società occidentali tramite i quali forgiare una identità e consolidare una appartenenza. Perché essere immigrati di 'seconda generazione' spesso non si è carne né pesce e la patria di origine sfuma nei ricordi dei genitori e la terra nuova ancora non ti integra né riconosce e premia - e la 'cittadinanza' faticosamente acquisita è astrazione e solitudine di 'banlieues' e i sogni di un futuro migliore si stingono ad ogni anno che passa e rifiuto che ricevi o pestaggio della polizia nel corso delle manifestazioni.

E' davvero un medioevo di ritorno quello che ci mostra una globalizzazione delle 'accoglienze' oltre che delle economie - che prima di rodare un 'ordine nuovo globale' e rilanciare il sogno delle 'magnifiche sorti e progressive' dell'umanità tutta producono la miseria delle presenti delocalizzazioni e le fabbriche che chiudono e l'inevitabile 'guerra di poveri' tra i senza lavoro nostrani e i moderni schiavi delle filande cinesi clandestine che hanno cambiato la fisionomia di Prato, per dirne solo una, la più clamorosa. Usque tandem?

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La vana ricerca degli uomini nuovi

Post n°963 pubblicato il 23 Agosto 2019 da fedechiara
 

L'inno alla gioia delle nostre incancellabili tristezze e i lutti

'E' l'ora di scelte nuove', scrive E. Mauro su 'la Repubblica', ma conclude - con tardivo realismo e amara constatazione di troppi fallimenti: 'E' l'ora di uomini nuovi'. Uomini nuovi, già. 
E' paradossale che quegli stessi s-governanti dalle politiche immigratorie dissennate e folli di 'accoglienza no limits' e nessun argine ed efficace azione repressiva contro i 'mercanti di schiavi' - e migliaia di arrembanti non aventi titolo di profughi dentro i nostri confini e tutte le altre frontiere europee chiuse -, siano gli stessi che farfugliano di una 'nuova Europa' – e la vecchia ci bastava ed avanzava colla sua bella identità occidentale e le sue città ricche di storia, prima che quegli imbelli e incapaci del 'vertice' di Ventotene la snaturassero e consentissero alla crescita smisurata dei ghetti urbani delle banlieues parigine e del Belgistan a prevalenza islamica – vere e proprie enclaves di serpi in seno e grembo di 'radicalizzati sul web' e assassini seriali e 'natural born killers' di ascendenza e formazione islamico-radicale.

E la sola vera e buona risposta a quegli annaspanti s-governanti delle decine di vigliacchi attentati alla vita degli inermi cittadini europei è una sola: 'A casa, andatevene a casa, dopo i guasti e i lutti delle vostre politiche sbagliate e folli.'

Che ci avete consegnato, oggi e per i faticosi decenni futuri, una Europa malata e fragile e blindata, incapace di disegnare un suo orizzonte di futuro vivibile. 
Che siate maledetti per l'infamia delle vostre pessime politiche e i lutti ormai costanti – e la facile predizione di nuovi, prossimi lutti - che ha ridotto 'l'Inno alla Gioia' di Schiller e Beethoven a una parodia delle nostre incancellabili tristezze e rabbie.

 

Inno europeo (traduzione) - Anthem of Europe
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