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l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 07/02/2022

Essere e tempo secondo Fedechiara

Post n°1945 pubblicato il 07 Febbraio 2022 da fedechiara
 

Essere e tempo secondo Ocnarf 06 febbraio 2017
(…) L'espressione "in-essere" non va intesa in senso pratico come il modo d'essere di qualcosa che è dentro qualcos'altro (come l'acqua nel bicchiere o la chiave nella toppa), cioè la semplice presenza di questo o quell'uomo in questo o quel luogo.
"In" deriva da inna-abitare, habitare (habitus) nel senso di "essere abituato", "essere familiare con", "essere solito".
"In-essere" (essere nel mondo) è dunque la condizione fondamentale dell'esistenza umana, nel senso della sua "condizione normale" (abituale, consueta). È, in altre parole, il modo in cui noi ci "sentiamo di casa nel mondo" (lo abitiamo) a prescindere da ogni ulteriore occupazione e attività (la condizione dell'intimità).
L'"in-essere" può anche essere illustrato attraverso il concetto di "incontro": Un tavolo non può "incontrare" una sedia così come un esistente umano incontra un altro esistente umano. L'incontro infatti presuppone non una condizione spaziale (siamo semplicemente qui, uno di fronte all'altro), ma un'accessibilità che ci permetta di ri-conoscere l'altro in quanto già da sempre conosciuto (appartenente al "nostro mondo"). Questo modo di essere nel mondo lo chiamiamo effettività; questo concetto indica le consuetudini, la familiarità col mondo di un essere che si percepisce (si comprende) come legato nel suo "destino" all'essere che incontra nel proprio mondo. (...) (da 'Wikipedia')

E' anche una questione filosofica, come si evince dalla citazione qui sopra esposta che tenta di sintetizzare il corpus filosofico di Heidegger, non riuscendoci, in verità.
E' una questione di sguardi, come quelli che rivolgiamo ogni mattina all'esterno delle nostre finestre e abbiamo riconoscimento di 'heimat', di 'patria' o 'casa', in senso estensivo, e se sono i 'quattro muri marc(s)i' di Venezia - come si esprimeva una mia conoscente costretta all'esodo, e la sua espressione rabbiosa nascondeva il dolore dell'espianto e della perdita - quegli sguardi si misureranno, da qui a qualche mese, con la vigna e i campi coltivati di una nuova casa che non è poi così male, tutto sommato: ultimo lembo di campagna e propaggine di una cittadina che già dà rifugio a una quantità di esuli di questa città conquistata coll'impero dei soldi e afflitta da esorbitanti numeri di turisti. Città loro, oramai, e la ri-conoscibilità hedeggheriana dei veneziani nei loro confronti è quella degli 'schei', che intascano a man bassa affittando le loro case e quelle che furono dei genitori ed è il business maggiore del tempo presente (essere e tempo, vedete come torna prepotente Heidegger) e quello dei nipoti, per i bisnipoti si vedrà.
In realtà è anche una questione di lavoro, perché un trasloco di 45 anni di vita è un lavoro immenso e per l'ottantacinque per cento è fatto di libri, cultura cartacea che pesa, ahi se pesa! e ti costringe a piccoli cartoni impilati uno sull'altro e che sorreggono i 'quattro muri marsi' di questa casa che verrà rivoltata come un calzino e sarà la nicchia di un'altra storia, una storia cino-americana: in omaggio ai tempi presenti e alla multietnicità di cui questa città è l'epitome da tempi immemorati e crocevia culturale.
E mi capita, nel passeggiare che faccio, tra uno scatolone e l'altro, lungo il nostro lungofiume che è il canale della Giudecca, di subire i segreti languori che furono di Lucia Mondella nel suo lirico pensare: « Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! ' .
Mutatis mutandi, naturalmente, e sostituite i monti e i torrenti e le ville sparse con i canali immoti e lo sguardo aperto del bacino di san Marco e le cupole delle chiese e i campanili e gli angeli e i santi e le madonne eretti sulla sommità ma ormai stanchi di vigilare su un mondo che più non se ne cura e cambia nel tempo a dispetto di quel 'Essere Venezia' che ha allungato le sue radici dentro di noi malgrado il fastidio che montava per il 'troppo che stroppia' in cui sta naufragando la città a causa degli imbelli amministratori succedutisi nel tempo della sua condanna storica.
Essere e tempo, come vedete, e difficile riconoscibilità dei tempi presenti e tuttavia 'radici' e 'nostalgia.
Il 'nostos algo' di Odisseo - e che 'la forza sia con me', ne ho un gran bisogno.

 
 
 

Oltremondi improbabili.

Post n°1944 pubblicato il 07 Febbraio 2022 da fedechiara
 

L'Oltremondo e le Nebulose Oscure (Parte terza) 07 febbraio 2019
….che, poi, il pregio maggiore del libro di Baricco 'The Game' è quello di avere dato nome alle cose e sapere svolgere con grande abilità e professorale perizia la tesi dell'esistenza di un 'Oltremondo' virtuale che contiene il Tutto e sconfigge l'Infinito, tanto caro al Romanticismo.
Ma restano dei buchi neri nel suo svolgimento, relativi al fatto che quelle 'magnifiche sorti e progressive' della civiltà nuova e nuovo Rinascimento in cui viviamo (e non ce ne eravamo accorti, mannaggia! malgrado noi si scriva da tempo sui blog e si bazzichi i 'social forum') si scontrano con le evidenze regressive della materia oscura della politica che si fa 'sovranista' ed erige muri e respinge i migranti e i navigatori (quelli veri, dei barconi, anch'essi armati di smartphone) - e non è chiaro al professor Baricco come abbia potuto una creatura nuova della politica qual'è il M5S, nato da un Blog e da una Piattaforma eterea e nebulosa (secondo alcuni), legarsi in ardito e contraddittorio governo della nazione con una bestiaccia di vecchia politica 'novecentesca' qual'è la Lega: partito tradizionale legato al territorio e riconoscibile e classificabile per le categorie sociali di appartenenza degli imprenditori e della gente 'dei schei' che minacciava le secessioni e le 'indipendenze'.
E sembra proprio che su tanta questione 'caschi l'asino' del 'Game' e frani l'intero castello virtuale fluttuante nei fumi galattici degli oltre mondi del Futuro e 'l'umanità aumentata' della tesi di Baricco si riduca al solito e già visto ammasso di vecchie nebulose lontanissime dei sogni astronomici di noi vecchi esponenti dell'analogico e del reale-esperienziale: la buona e vecchia esperienza del concreto svegliarsi la mattina, fare colazione e conciliare pranzo e cena col lavoro fisso, uscendo di casa e salutando la vicina sul pianerottolo.
E l'Oltremondo sarà anche l'orizzonte degli eventi del futuro prossimo, insieme alla Intelligenza Artificiale i cui effetti collaterali tanto ci preoccupano, ma per il momento si traccheggia e si naviga a vista sui mari nostri interni – cercando di evitare l'area S.a.r. libica dove incrociano troppi gommoni dei naufragi organizzati e le motovedette della Guardia costiera di quel paese disgraziato a cui abbiamo demandato i compiti di pattugliamento e dissuasione. Il vecchio Mondo delle cronache di sciagure sempre incombenti e delle vecchie élites politiche e militari che ancora 'dettano legge', in barba ai 'nerd' e ai 'nativi digitali' che ci illudono che tutto è cambiato nel loro Nuovo Mondo digitale. (Fine)
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