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Messaggi del 03/03/2022

Sconsigliato a cardiopatici ed ansiosi.

Post n°1980 pubblicato il 03 Marzo 2022 da fedechiara
 

Stati di allerta atomica. Istruzioni per l'uso. 'Come imparai ad amare l bomba ed a vivere felice. (Contenuto sconsigliato a cardiopatici ed ansiosi.)'
L'Avvocato dell'Atomo
How to survive an atomic bomb
Onestamente ho sempre pensato che un giorno avrei scritto questo articolo per divertimento; mai avrei potuto pensare che l'ipotesi di una guerra atomica fosse seriamente discussa da alcune delle maggiori potenze globali.
Nondimeno, mentre scrivo, Putin ha messo in allerta il sistema di deterrenza nucleare, la TV di Stato del Cremlino ha dichiarato ai cittadini che con 500 testate atomiche la Russia può distruggere gli USA e la NATO e gli USA a loro volta stanno valutando il passaggio a DEFCON 2 (un noto sito di OSINT riporta che già il livello sarebbe stato dichiarato).
Dal momento che anche molti nostri lettori ci hanno scritto preoccupati chiedendo consigli, questo è quello che sappiamo sugli effetti delle esplosioni nucleari.
Premessa: lo scenario di riferimento che descriverò in seguito è quello della detonazione di un ordigno a fissione moderno con una potenza esplosiva di alcune centinaia di kilotoni, della tipologia più comunemente montata sui missili balistici, che viene fatto detonare all'impatto. Esistono anche ordigni di potenza inferiore, pensati per obiettivi strategici, e di potenza superiore, come le bombe a fusione: in questo caso a cambiare sono comunque solo le aree interessate (più piccole o più grandi, rispettivamente), e non gli effetti. Lo stesso vale se si sceglie di far detonare la bomba a qualche km di altitudine: in questo caso si estende l'area degli effetti primari e si riduce quella del fallout.
INNESCO DELL'ORDIGNO: in una bomba atomica a fissione, il core è costituito da una sfera di Uranio arricchito oltre il 95% o, più spesso, di Plutonio, circondata da esplosivi tradizionali e da una struttura rigida chiamata "tamper". Quest'ultima ha due scopi: innanzitutto deve riflettere i neutroni e in secondo luogo deve essere estremamente rigida ed estremamente resistente al calore - il materiale che si utilizza solitamente è il Carburo di Tungsteno. Quando la bomba viene innescata, gli esplosivi detonano tutti simultaneamente, creando un'onda d'urto perfettamente sferica; a causa della rigidità del tamper, l'onda d'urto si espande verso l'interno, comprimendo il core, di modo che la massa di fissile, che prima era sotto-critica, diventi super-critica a causa della maggiore densità. Il tasso di fissioni aumenta esponenzialmente, e con esso la temperatura e la pressione del sistema. I neutroni vengono riflessi dal tamper verso l'interno, in modo da aumentare l'efficienza; lo stesso tamper evita la dilatazione termica, che diminuendo la densità farebbe tornare il fissile sotto-critico (è uno dei motivi principali per cui un reattore non può detonare). Quando il tamper arriva finalmente a cedere, quasi tutta la massa di fissile nel core è andata incontro a fissione. Tutto questo avviene in pochi millesimi di secondo.
LA PALLA DI FUOCO: una volta che il tamper cede, l'energia contenuta nel nocciolo viene liberata. Il materiale dell'ordigno si espande rapidamente, sviluppando in un milionesimo di secondo una temperatura diecimila volte più alta di quella della superficie del Sole. Questo effetto interessa un'area che può arrivare ad avere un raggio di alcune centinaia di metri.
Cosa fare? Tutto ciò che è all'interno di quest'area viene vaporizzato istantaneamente, per cui non ci sono consigli utili. L'esplosione però libera anche una grande quantità di energia sotto forma di luce, raggi X e raggi gamma, per cui se si avvista l'esplosione da lontano è consigliabile distogliere lo sguardo, altrimenti il rischio è quello di perdere la vista immediatamente o di sviluppare problemi in seguito (soprattutto cataratte).
L'ONDA D'URTO: l'espansione della palla di fuoco spinge via l'aria, creando una massiccia onda d'urto. Entro un raggio di 3 km la maggior parte degli edifici verrà distrutta, fatta eccezione per quelli rinforzati; il fronte d'onda ha la stessa potenza di un tornado, sebbene sia diretto radialmente. Il pericolo maggiore in questa circostanza è quello di venire colpiti da detriti o di venire schiacciati da edifici che crollano.
Cosa fare? Evitate di allontanarvi correndo: l'onda d'urto corre più veloce di voi. In questo momento avete pochi secondi per reagire: sfruttateli per cercare riparo dietro o dentro a edifici bassi; sdraiatevi a terra per evitare il più possibile i detriti e per evitare di essere scagliati via. Se avete la possibilità di ripararvi sottoterra (stazioni della metropolitana o simili) questa è senza dubbio l'opzione migliore.
L'ONDA DI CALORE: la palla di fuoco, espandendosi e raffreddandosi, dà origine ad un'onda di calore, che si propaga a partire dall'epicentro dell'esplosione. Rispetto all'onda d'urto questa si muove più lentamente, ma per una distanza maggiore. Tutto ciò che si trova entro 6 km dall'epicentro dell'esplosione ed è fatto di tessuto, plastica, carta o legno prenderà fuoco o sarà incenerito istantaneamente. Chi dovesse venire investito subirà ustioni di terzo grado, potenzialmente fatali.
Cosa fare? Se siete in casa, gettatevi in una vasca da bagno e copritevi con una coperta bagnata. Se siete all'aperto, cercate riparo dietro ad un edificio in cemento; se c'è dell'acqua a disposizione (fiume, lago o piscina), gettatevi in acqua. Se avete trovato rifugio sottoterra, restateci.
LE RADIAZIONI: negli ordigni moderni, l'effetto delle radiazioni è in realtà limitato. Entro un raggio di 2 km dall'esplosione, la dose equivalente è superiore a 0,5 Sv in pochi secondi. Se siete sopravvissuti all'onda d'urto e all'onda di calore, c'è una concreta possibilità che inizino a manifestarsi gli effetti di un avvelenamento da radiazioni.
Cosa fare? Se avete trovato rifugio dentro o dietro un edificio di cemento armato, è possibile che questo abbia funzionato da schermo. In questo caso, appena potete, lasciate immediatamente la zona ed evitate di mangiare e bere alcunché o toccare niente di più dello stretto necessario: molti materiali saranno stati attivati dai neutroni o saranno ricoperti di polveri contenenti elementi radioattivi. Se avete trovato rifugio gettandovi in acqua, cercate di allontanarvi a nuoto, tenendo la testa sott’acqua il più possibile e nuotando sotto la superficie: l'acqua è un ottimo assorbitore di radiazioni e già solo il mettere un metro d'acqua tra voi e l'esplosione riduce la dose assorbita di oltre il 90%. Ancora una volta rimanere sottoterra è la cosa più sicura, almeno per qualche ora.
LE RADIAZIONI - PARTE DUE: oltre i 6 km dal luogo della detonazione, gli effetti non sono più tali da causare un immediato rischio per la vita delle persone. Vi è però da gestire il fallout radioattivo. Qui la cosa fondamentale è non farsi prendere dal panico: anche in presenza di dosi pari a qualche mSv/ora il margine di tempo prima di iniziare ad avere effetti misurabili sulla salute è di un giorno o più, e anche in quel caso si tratterebbe di un aumento della probabilità di contrarre un tumore da qui a diversi anni o decenni. Evitate di correre disperatamente, affollare le autostrade e intasare i bancomat e i distributori di benzina.
Cosa fare? Fate immediatamente scorta d'acqua - va bene anche quella del rubinetto se la prelevate immediatamente - e chiudete tutte le porte e le finestre. Restare chiusi in casa per tutte le ore necessarie a far si che passi l’ondata di panico generalizzato. Poi uscite e allontanatevi dalla zona coi mezzi che potete. Se avete un dosimetro considerate che 100 mSv è il valore oltre il quale si manifestano effetti sulla salute: sotto quella soglia (e anche un po' sopra, per la verità), è più probabile che ad uccidervi sia il panico che le radiazioni. Evitate di mangiare o bere prodotti non confezionati.
Se avete a disposizione delle pastiglie di Iodio, queste possono aiutarvi a prevenire il tumore alla tiroide in caso veniate in contatto con lo iodio 131. Tuttavia quest'ultimo causa problemi alla tiroide soprattutto quando questa è ancora in fase di sviluppo, per cui le pastiglie di iodio vanno date ai bambini con precedenza assoluta.
Se abitate oltre i 30 km dalla detonazione, non c'è bisogno che facciate nulla, se non evitare di mangiare prodotti provenienti dalla zona interessata. EVITATE IL PANICO. Il governo in una situazione del genere dovrebbe gestire un'emergenza umanitaria mai vista fino ad ora: non peggiorate la situazione.
Ripeto: oltre i 30 km dalla detonazione il rischio è zero. Una bomba contiene molto meno materiale fissile di un reattore, e viene disperso tutto nella detonazione iniziale, quindi il fallout è marginale e oltre i 30 km potete stare tranquilli.
Questo è quanto. Sperando che questi consigli vi servano solo nei videogiochi.
- Luca
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p.s. Il consiglio spassionato che mi sento di offrire è di aprire subito una trattativa di pace allargata ai paesi Nato. Il vostro affezionatissimo Fedechiara.


 
 
 

Isterie di s-governo.

Post n°1979 pubblicato il 03 Marzo 2022 da fedechiara
 

Isterie di s-governo. Una classe politica delegittimata e' alla testa di un paese allo sbando.
No alla censura sulla cultura russa. Cancellare Dostoevskij è grottesco

E' presto per porselo, ma il problema di un distacco siderale tra la presente classe politica di imbelli e scriteriati che votano all'unanimita' lo stato di emergenza fino a fine anno e la fornitura di armamenti agli ucraini - in barba a quanto detta la Costituzione sul rifiuto della guerra quale risoluzione dei conflitti- il problema si porra' di quale deriva democratica vivremo, se e' vero che una sempre piu' larga fetta di italiani si dice contraria ad ogni provvedimento di emergenzialita' relativo a guerra vaccinale e guerra ucraina/mondiale.
Son facile profeta se prevedo una partecipazione al 30 per cento di elettori votanti alle elezioni del 2023 (si terranno?)e lo scandalo di un 70 per cento di cittadini senza rappresentanza politica? Sempreche' si sia vivi.😞

 
 
 

Cronache ed altre cronache.

Post n°1978 pubblicato il 03 Marzo 2022 da fedechiara
 

Cronache dalla nuova peste 9 - 03 marzo 2020
Ho maturato, nel corso di una attenta osservazione dei fatti e degli eventi dei miei biblici settanta, la convinzione che la società dei liberi ed uguali del mio prossimo è una società malata, spesso preda di venti di follia e demenza e alzheimer violenti che ne scuotono le fondamenta e poco spazio si dà, da sempre, alle voci di ragione e molto, di contro, a quelle del sentimento.
La piaga aperta dal Romanticismo malato dei 'Dolori del giovane Werther' fa tuttora patologico aggio sulle pacate esposizioni e trame utilitaristiche del noiosetto 'Ragione e sentimento' della Austen.
E se è vero che le scarse e afone voci di ragione, racchiuse in un romanzo futuro, pochissime copie venderebbero perché ci piacciono di più gli strazi e i picchi amorosi di derelitti amanti piuttosto che la linea continua delle sperimentate convivenze dei 'vecchi amanti' - che se ne vanno a decine in rianimazione -, pure crediamo che un maggior tasso di ragionevolezza nei nostri e altrui comportamenti sociali e 'social' aiuterebbe a vivere – specie in momenti calamitosi come gli odierni allarmi del corona virus.
Allarmi che ci mostrano, impietosi, la scarsa dimestichezza che abbiamo con gli strumenti della scienza e come sia difficile, se non impossibile, maneggiarli in una società di massa mediaticamente impazzita nei suoi echi di follia collettiva che rimbalzano di telegiornale in telegiornale e foglio di stampa e 'social', e ricondurre a ragione chi non vuole rinunciare a 'vivere cosìiii, col sole in fronte' pur nell'evidenza ed impellenza del caos sanitario e del dilagare del contagio.
Vedi, esempio estremo, ma non l'unico, quei cento tàngheri di Ferrara che non hanno voluto 'sentir ragione' degli allarmi e degli inviti perentori della autorità a 'stare a casa' e hanno dato vita alla strepitosa e adrenalinica milonga del contagio – con le autorità costrette, nei giorni successivi, a inseguire e chiedere nomi e cognomi dei futuri untori e 'portatori sani' per arginare l'inevitabile espansione.
E non meno folle ci pare il ricorrere nelle bocche dei troppi pazzi che si mostrano fieri e arroganti in primo piano nei talk show televisivi del romanticissimo 'stay human' - 'restiamo umani' per chi poco mastica di inglese – che suona bene, benissimo, in verità, e ci fa sentire bene e tanto buoni e misericordiosi, ma, commisurato con le cifre di un milione di profughi arrembanti sui confini di Europa che ci promette Erdogan, il maledetto satrapo, sembra a molti di noi geremiade un filo cretina di poveri cristi ostinatamente rannicchiati nel loro angoletto neuronico di un buonismo asfittico e incapace di governo dei maledetti eventi catastrofici del nostro vivere associati.
Manca un Erasmo, di questi tempi, che ci riproponga, riveduto e corretto il suo 'Elogio della follia' – che magari una risata amara ci esce di bocca e chissà che non seppellisca il troppo di stupido che dilaga nelle presenti cronache della nuova peste. (Fine)
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Coraggio e conta(eg)gio. (Cronache dalla nuova peste 6)
Beh, come va? Stiamo tutti bene? Il mio sesto report dalle 'cronache dalla nuova peste' nell'isolamento della mia casa interamente sanificata subisce un improvviso stop.
Non ho capito bene se i contagiati sono 650 o 282, voi avete notizie diverse in proposito?
710? 343? Prossimamente 806, dite, subito ridotte a 307/8?
Chi gestisce i tragici numeratori della crisi epidemiologica in questo paese di s-governo cronicizzato e drammaticissimo? L'Istituto Superiore di sanità, che diminuisce drasticamente le cifre fornite dalle Regioni perché non contro certificate da lui - e rispondenti ai suoi diversi parametri contabili molto più rassicuranti nei confronti di quei paesi che ci hanno chiuso le porte in faccia (e continueranno a farlo in barba a queste meschine lotte di campanile e di sacre istituzioni)?
Che il virus coronato ci abbia mandato un po' tutti fuori di testa è chiaro a ognuno e 'c'è del metodo in questa follia' di lanciare al vento delle cronache gli allarmi massimi, ma poi nascondere la mano e gridare il contro coro che l'economia è più forte del virus: riapriamo i bar, i musei, le scuole, gli uffici; non tamponiamo più nessuno e nascondiamo le cifre dei contagiati effettivi e quelle dei certificati alla stampa estera.
Che però non ci casca, perché ogni nuovo contagiato da loro ha provenienza dal nord Italia, mannaggia, e si cancellano i voli e si invitano gli italiani tutti a starsene a casa fino a che non abbiano il governo effettivo del virus (senza taroccare le cifre, vedere cammello).
E da giorni stiamo tutti discutendo sui temibili social forum – accusati di essere il crogiolo di ogni nefandezza post moderna – se sia più nobile affrontare a viso aperto i venti malati dell'oltraggioso virus coronato o chiudersi da notte e aspettare che 'passi la nuttata' e la primavera faccia il suo corso – e che fortuna che il virus non muta in malattia vegetale e saranno salve le nuove gemme che tanto impatto psicologico positivo hanno sui nostri pensieri depressi e colorano le nostre passeggiate in campagna e ci danno respiro di vita nuova.
Coraggio, amici e compagni di viaggio! La lotta è dura, ma senza paura e chi più ne ha (di coraggio) lo trasmetta e ne contagi gli altri. Ooops!
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