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Messaggi del 04/03/2022

Se vuoi la pace...

Post n°1982 pubblicato il 04 Marzo 2022 da fedechiara
 

https://it.wikipedia.org/wiki/Si_vis_pacem,_para_bellum

Si vis pacem, para bellum - Wikipedia


Dunque, se vogliamo la pace dobbiamo preparare la guerra, scriveva Vegezio, scrittore latino della seconda metà del quarto secolo. Che sembra dare ragione al presente Putin Wladimir, che tanta parte dell'ultimo orizzonte mediatico occupa - e ci preoccupa la sua guerra per i risvolti 'atomici' che sconvolgerebbero l'intero pianeta Terra e lo ridurrebbero a un deserto di micidiali polveri di 'fall out' radioattivo.


Ma è pur vero che vale anche il suo contrario 'si non vis bellum para pacem' – ed è quello che avrebbero dovuto fare i paesi Nato, accogliendo e facendo proprie le preoccupazioni della Russia molto prima che l'Ucraina diventasse il 'casus belli' dell'odierna invasione ed occupazione militare – e, dopo la caduta di Yanukovich, è stato un correre forsennato verso l'abisso dell'adesione dei nuovi s-governanti, con a capo un noto comico (la comicità non porta bene alla politica, l'Italia docet),alla cintura militare della Nato e la ricostruzione pervicace dell'immagine di un nemico storico russo, malgrado l'occidentalizzazione progressiva e l'integrazione dell'economia russa con il capitalismo imperante da noi.


Ci sarebbe anche una terza coniugazione, recentemente suggerita da un valente giornalista nostrano 'si vis bellum para culum' – che evidenzia la necessità di corazzare le terga di fronte all'ipotesi di un coinvolgimento totale dell'isterico fronte occidentale che spedisce armi all'Ucraina provvisoriamente resistente in una devastante guerra atomica di reciproche rivalse ed esplosioni fatali.

Ai posteri l'ardua sentenza –sempreché alcuni sopravvivano per scriverla e tramandarla.

 
 
 

Grandi ritorni.

Post n°1981 pubblicato il 04 Marzo 2022 da fedechiara
 

Il ritorno del cretino. 04 marzo 2021

...che, poi, non bastassero i virus che più aggressivi non si può e ci consegnano, ogni mattina che Dio manda in terra, gli avvilenti reports dei morti, feriti, dispersi nelle trincee ospedaliere e nelle case, c'è da elaborare quel dolore sordo di noi indigeni europei che si riacutizza di anno in anno: dei deficienti 'radicalizzati sul web' o nelle carceri o nelle moschee di paese che se ne vanno un bel mattino di sole saltellanti per le vie e le piazze con gli occhi di fuori e un coltellaccio o un'ascia in mano a menare fendenti sugli incolpevoli passanti, con in testa il tormentone del terzo millennio de 'allah u akbar' che gli pulsa sulle tempie.
Che, se fosse vero che Allah vuole che accadano cose così malvagie e consente dall'Alto al pulsare omicida dei tormentoni nelle teste degli idioti, rinnegati cittadini europei che ospitiamo generosamente, meglio è levare i pugni al Cielo, come faceva Giuliano l'Apostata - che rinfacciava al Dio inconoscibile e malvagio tutto il male che si manifesta sulla Terra e i dintorni.
E poco ci garba e ci convince l'obiezione dei teologi e dei fedeli del Verbo che ci rimandano al libero arbitrio quale ragione ultima e nostra colpa dell'uscita a testa bassa dal Paradiso Terrestre degli avi.
E, come se non bastassero gli assassini seriali delle maledette banlieues dove la polizia teme di mettere mano e piede se non ad omicidi avvenuti e corpi ancora caldi sul terreno, ecco il machete delle mattanze tribali apparire d'incanto nelle cronache dalla Brianza, dove giovani imbecilli radicalizzati a causa delle troppe didattiche a distanza e l'impossibilità a dare sfogo alcolico serale nelle movide si danno appuntamenti guerreschi via web nel tal posto dove si menano e si accoltellano di santa ragione.
E' 'il ritorno del guerriero', così come dicevamo anni fa del 'cretino' la cui madre è sempre incinta, ma qui la cosa si fa preoccupante perché suggerisce che le compressioni sociali a scopi sanitari e le consegne agli odiati domiciliari risveglino ataviche pulsioni di mattanze tipo 'hutu e tutsi' nel cuore delle città italiane ed europee - e Giuliano l'Apostata imputerebbe ad Allah perfino questo genere di riemersioni dal cuore di tenebra degli scimmioni che siamo stati e fatichiamo a dimenticare.
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