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Messaggi del 19/03/2022

Il cavallo che campa a stento.

Post n°2006 pubblicato il 19 Marzo 2022 da fedechiara
 

Il cavallo che campa a stento e l'erba nuova che non cresce.
E, a dimostrazione dell'assunto cinico di von Clausewitz, che la guerra è la 'continuazione della politica con altri mezzi' ecco Putin telefonare a Scholtz, il cancelliere tedesco, e lamentarsi che l'Ucraina pone condizioni inaccettabili al tavolo delle trattative di pace, facendosi forte degli osanna universali dei sedicenti paesi democratici e degli armamenti che gli arrivano in gran copia dai paesi filo Nato.
E davvero è difficile distinguere il grano dal loglio in tanta questione che origina dall'indifferenza colpevole dei filo Nato - che, sulla guerra del Donbass dei 14mila morti, hanno taciuto e si sono girati dall'altra parte e oggi pretendono che tutte le luminose ragioni della pace auspicata siano dalla parte dell'Ucraina.
Ucraina che si macchiò, invece, di crimini altrettanto atroci in quella guerra dimenticata grazie al 'battaglione Azov' dei nazisti dichiarati e 'natural born killers'.
E non se ne va fuori dal reciproco contendere e pretendere a suon di bombe se non con una proposta forte da parte dei filo Nato che metta sul piatto della pace futura la garanzia di una neutralità estesa ai paesi della ex cintura sovietica e un 'nuovo inizio' post ideologico che bandisca l'idea stessa di 'nemico' relativo alla Russia e ripristini i commerci e le relazioni internazionali reciprocamente vantaggiose.
Capite bene, tutto ciò esposto, che 'campa cavallo' in attesa di un'erba nuova.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante cavallo e erba

 
 
 

Retoriche di guerra e confezioni televisive.

Post n°2005 pubblicato il 19 Marzo 2022 da fedechiara
 

Retoriche di guerra e confezioni televisive.

E, a conferma delle retoriche sapienti ed avvilentissime di questa guerra per procura Nato, - organizzazione militare interessata solo a stringere l'assedio allo storico nemico russo, ma 'andate avanti voi...' - ecco la notizia che ci conferma quanto viene bene in tivù il comico Zelensky, che affida la redazione dei suoi discorsi ai collaboratori televisivi di quando rivestiva solo un ruolo, il suo precipuo (che era meglio se non lo lasciavano uscire dalla magica scatola televisiva).
E sempre la dannatissima televisione, stamane alle otto, ci rimandava il discorso lacrimosetto di un altro attore passato in politica (ma allora è un vizio!) il muscolosissimo Schwarzenegger, l'invincibile Hulk di tanti films tutti da dimenticare, che usa dei toni cinematografici ad effetto e la barba incolta comme il faut per dire agli eroi russi dimenticati del pacifismo russo interno che sono nel suo cuore. The end e sciogliete le lacrime di gioia.
Scegliete voi la colonna sonora, folks, che a noi ci vien da sorridere.
REPUBBLICA.IT
La guerra dei media: creativi e vecchi amici sono le armi di Zelensky

 
 
 
 
 

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