Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 07/06/2022
L'Arte spiegata ai profani (da un profano). 07 giugno 2018 E, se si visita la mostra di Palazzo Grassi di Albert Oehlen, il consiglio è di farlo tra l'una e le due – e avrete il privilegio di essere il solo ospite di quel prestigioso palazzo e i guardiasala in nero tutti per voi, rilassati e partecipi di quell'atmosfera rarefatta di una mostra che è un ritorno alla tela e al figurativo stretto (dopo le perle archeologiche strappate agli abissi dall'incredibile Hirst/Hulk) – e non si può fare a meno di notare l'eleganza dell'insieme: le grandi tele dai colori straordinariamente accattivanti che danno lustro alle sale e il palazzo meravigliosamente restaurato che ricambia e presta l'incanto specialissimo della luce e il panorama del Canal Grando dalle finestre a stupire e deliziare il visitatore. E ci si sente a proprio agio davanti alle grandi tele – per quanto, interrogate, non rispondano ai quesiti interpretativi che sempre ci poniamo – anche grazie alle didascalie che, nella quasi totalità dicono: 'ohne Titel' – niente titolo; pensate quello che volete, immergetevi nelle nuances dei colori, distesi a larghe campiture e volute e che si compenetrano sapientemente; e se certe linee e colature ci sembrano 'spegassi' artistici sono problemi nostri – iscrivetevi/amoci a un corso di storia dell'arte o prenotate una visita guidata e vi sarà svelato l'arcano. E tuttavia la voglia di immersione dentro le nuances dei colori viene davvero, di fronte a certe tele i cui colori sono 'i nostri': quelli che vorremmo illuminassero un salone del nostro palazzo (ne abbiamo uno?!) o della sala principale della grande casa di campagna che abbiamo sempre sognato, ma non abbiamo mai osato chiedere. E non sappiamo se Oelhen sia un grande, ma che abbia metabolizzato per intero le lezioni e il 'combinato disposto' degli astrattisti filtrati dagli impressionisti salta agli occhi – e non mancano i rimandi ai 'Dada', con certe piccole provocazioni d'antan di tazza e copritazza a margine di una grande campitura e volute; e la materia relativa e gli schizzi di colore conseguenti che oggi sembrano ingenui divertissements 'di scuola' e datatissimi, ma passi, se l'eleganza torna ad essere la cifra dell'insieme di queste pitture 'palaziali' - e ne esci in pace con l'arte moderna che sempre 'stupisce i borghesi' e qualche volta stimola i neuroni e le sinapsi e ci fa sentire un poco – solo un poco – intelligenti. Non si poteva dir meglio se si voleva dir niente? |
La guerra stimolante. Ha cominciato Norberto Bobbio su 'La Stampa' a ri-dirci che la guerra è necessaria e stimolantissima (citando Nietsche in finale). Stimolante per le economie e perfino per le psicologie. Una 'botta di vita' e di adrenalina, insomma. Una cosa che 's'ha da fare', di quando in quando, magari in Ucraina – ultima frontiera dell'americano 'enforcing democracy', anche a botte di eroici nazistoni Azov e relativi massacri nel Donbass e Lugansk e di colpi di stato Maidan, se necessario. E ne segue il sostegno e le armi e gli aiuti a miliardi ai resistenti ad oltranza, naturalmente, al fine di contrastare lo storico nemico russo redivivo, incuranti del rischio di far scivolare il dito sul pulsante rosso nucleare dell'olocausto atomico. Little Boy cede il posto a Big Boy e ai potenti cugini multitestata inintercettabili. Il dottor Stranamore non è morto, bensì sta congelato in una cella frigorifera insieme ai mitici omini verdi e la sua anima sonnolenta si è reincarnata in Biden, per intanto, e nel suo stato maggiore al Pentagono. Ma, se uno scafato politico di retrovia oggi ci viene a dire: 'Affrettiamoci a far la pace con Putin, magari con qualche concessione (sic) perché il rischio che aumenti il divario tra Usa ed Europa è alto (immagino per il costo della sanzioni che ci penalizzano gravemente e uccidono le economie), non sarà che il dubbio di aver seguito indicazioni sbagliate sul sentiero in salita ed esserci persi in un mugheto di alta quota si sta insinuando nelle 'teste d'uovo' che ci s-governano e siamo prossimi ad una pace per estenuazione di mezzi, soldi e consensi politici alle prossime elezioni? Forza, cittadini, alle prossime elezioni votate chi di dovere. Le sorti della pace dipendono dal vostro voto. Ma se tanto compito è fuori dalla vostra portata anche una colossale astensione andrà bene. Andate al mare. Una democrazia estenuata è sicuramente migliore di una democrazia bellicista acriticamente al seguito dei soliti guerrafondai planetari.
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Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38