Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 08/10/2022

Pensieri primi e retro pensieri.

Post n°2263 pubblicato il 08 Ottobre 2022 da fedechiara
 

Pensieri primi e retro pensieri.

E' difficile sapere qual'è il secondo (o retro) pensiero di Biden quando afferma che 'rischiamo la fine del mondo' causa atomiche sdoganate in Ucraina. Non solo perché lui di pensieri ne infila sempre uno alla volta e poi una lunga pausa di riflessione, guardandosi intorno circospetto (che è un buon metodo perché può evitare figuracce in pubblico 'briefing').
Bensì perché il sospetto che i suoi generali del Pentagono, riuniti nel conclave-Stranamore dei momenti topici per la razza umana, gli abbiano offerto l'imbeccata di uno stop cautelativo nella corsa dissennata che il presidente aveva intrapreso insieme al fido Stoltenberg (nome omen) verso l'opzione ultima per l'umanità, - capace di intelligenza distruttiva ben maggiore di quella che l'avrebbe condotta a vagare negli spazi siderali alla conquista del Cosmo.
'Troppa corazza poco cervello.', si diceva a proposito dei dinosauri.
E' una considerazione ottimistica la mia, ca va sans dire. La prudenza regna sovrana sopra questo genere di argomenti e di scelte sciagurate e/o di improvvise, salutari resipiscenze.
Quindi non mi sento di sciogliere la riserva e gridare 'Evviva!' per questa sua presa di coscienza (del Biden) che ci salva tutti quanti siamo sul pianeta dall'esplodere di cento/mille bombe termonucleari con potenze variabili da 10 chilotoni e fino a 200.
Dei gran funghetti trullalà di fuoco atomico che si alza fino alla stratosfera che configura un gigantesco forno crematorio per tutti i viventi - e ci trasferiremo tutti nel mitico 'di sopra' a guardare il disastro con le mani sui capelli, e san Pietro che passa di anima in anima a fare dei pat-pat consolatorii sulle spalle di ognuno.
Ma non è detto che si tratti di un segreto avvio di trattativa e dimostrazione preventiva di buonsenso degli americani, come sostengono alcuni - e si mormora che Zelensky si sia preso un bello cazziatone dai suoi alleati più fedeli per aver voluto strafare col decreto da lui voluto che vieta per legge qualsiasi cedimento bellico e conseguente trattativa con l'odiatissimo nemico.
Forse siamo ancora alla pre tattica, all'esorcismo fellone che addita la folle scelta del nemico Putin per aumentare l'odio del mondo verso di lui – e non vi è dubbio che questa tattica mediatica abbia funzionato alla grandissima, considerato che gli s-governanti dei paesi europei si sono consegnati mani e piedi all'alleato Nato iper bellicista e hanno accettato di buon grado il tracollo delle economie e che una larga fetta delle popolazioni degli stati membri vada in rovina e alla fame causa bollette stratosferiche e carenza delle materie prime dell'energia.
Stay tuned e scrutate l'orizzonte. L'esplosione eventuale sarà visibile a centinaia di chilometri di distanza, se di 200 chilotoni e raccomandatevi l'anima a Chi di leggenda religiosa.
Appuntamento a Giosafatte, se non ci si vede per giorni e giorni. Vestitevi leggeri, farà caldo.
p.s. Le pillole di ioduro di potassio vi faranno fresco, evitate di farne scorta compulsiva. Sono come i vaccini che, tutt'al più e nel migliore dei casi, evitano la polmonite, ma solo per chi non è 'fragile'. Morir si deve. Fatevene una ragione.

 
 
 

Tamagochi e invenzioni geniali.

Post n°2262 pubblicato il 08 Ottobre 2022 da fedechiara
 

08/10/2011
Ho seguito anch'io, con moderata attenzione e una sottile commozione, la vicenda umana e l'avventura ultima, (il suo magnifico modo di affrontare la morte annunciata) di 'Steve', il geniale e fortunato inventore della Apple e di tutte le piccole diavolerie che quell'azienda ha prodotto.
Mi ha commosso il sapere che in gioventù ha fatto le cose che molti di noi suoi coetanei hanno fatto, seguendo le suggestioni dell'epoca nostra: il viaggio in India, l'esperienza tutta intellettuale di testare alcune droghe come curiosità di altri 'viaggi'; la curiosità di sapere quanto possa aprirsi la mente umana in direzione del futuro dei sogni.
Ma, poi, la sua vita ha preso quel corso concreto e positivo della curiosità per la tecnica e l'invenzione ed è divenuto il beniamino di tutti coloro che amano i postmoderni tamagochi sui quali esercitano compulsivamente le dita e riversano tutta l'attenzione che, prima, riservavano al loro prossimo per la strada, sui tram e dovunque si sia in contatto e in relazione con il nostro prossimo.
Già, perché, per le strade e sulle scale della metro e sui tram e vaporetti, si incontra uno sterminato numero di mutanti che sono proiettati negli altrove futuristici dei loro tamagochi -e i loro occhi sono vuoti e lontani, come se non ti vedessero e riconoscessero e tocca fare 'ciao ciao' con la mano o toccargli la spalla per risvegliarli e riportarli a terra, al 'qui e ora' dei loro corpi fisici e della loro presenza sulla scena concreta dei giorni che viviamo.
Ed è uscito un libro, di recente: 'Facebook in the rain' che viene pubblicizzato col sottotitolo 'l'amore ai tempi di facebook' e, anche se non l'ho letto, sono certo che dà conto e dice che gli amori scritti e astratti che nascono e si consumano sui 'social networks' e sulla 'Rete' sanno già di stantio virtuale e dovremmo tornare al qui e ora dei corpi fisici e del tenersi la mano e guardarsi negli occhi e tuffarsi in mare e correre sulla spiaggia e farci l'amore perché non se ne può già più di tutta questa tecnologia virtuale che ci cambia le vite e le rinsecchisce dentro ai video e nei troppi 'altrove' della tecnologie informatiche.
Non ho mai posseduto uno di quegli strumenti partoriti dalla fantasia creatrice di Steve Jobs e da quella dei suoi collaboratori, ma alcuni amici me ne decantano le straordinarie capacità di 'fare' e 'comunicare'.
A me basta il computer di casa e quel poco di telefonia mobile che uso solo in casi di vera necessità e urgenza, ma non ho dubbi che le invenzioni di Jobs appartengano al futuro della comunicazione globale e che i posteri ne faranno un uso meno malaccorto e più equilibrato di quello che che ne facciamo noi -preistorici fruitori di aggeggi formidabili che attirano la nostra attenzione ilare e stupita come fossimo i 'buoni selvaggi' di Rousseau o quelli incontrati da Colombo sulle spiagge americane e bastavano le perline colorate e gli specchi a indurli a scambi dispari.

 
 
 
 
 

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