Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 15/10/2022

Limoni e cartelloni.

Post n°2273 pubblicato il 15 Ottobre 2022 da fedechiara
 

E adesso che il vento di passioni politiche è scemato, in questo scampolo di estate ottobrina che ci risparmia un trancio di bolletta stellare mi capita di passare per la via dove hanno relegato i cartelloni delle affissioni riservate ai candidati e ai partiti di riferimento e di sorridere all'effige di quello stanco personaggio, il magro Fassino, che ha riempito le cronache paciose (rispetto alle presenti tregende di pandemie e guerre nucleari annunciate) di un quindicennio indietro e che tuttora viene candidato nel Veneto e chissà se è stato eletto di bel nuovo; quelli il seggio parlamentare lo portano attaccato dove di ruolo.
E passo davanti ad una sorridente Bonino, con il cappellino che somiglia a quello dei Pashtun, che ci raccomanda di votare per 'restare liberi'. Liberi da cosa e da chi non è detto, forse dai fascisti sulla Luna che spaventano i suoi sogni, i neri per caso dei film di fantapolitica che quei tali si proiettano nelle chiuse stanze dei neuroni impoveriti dai troppi anni di militanza 'contro'.
E Calenda non teme di sfidare il ridicolo affermando il suo un voto 'di serietà'. Che neanche una gag di Totò riuscirebbe a farci sbellicare uguale. Draghiano di ferro, corresponsabile, insieme al pd di s-governo, di ogni e tutte le vigliaccate filo Nato che ci hanno impoverito d'emblé, da un mese per l'altro, sanzionata la povera gente al posto dei Russi e con l'inverno alle porte delle tute da sci indossate per casa e le coperte di lana delle nonne indossate come tabarri per non accendere la caldaia dalle bollette stellari. E la guerra termo nucleare sull'orizzonte degli eventi a dirci tutti prossimi morituri.
Serietà? Ci facesse il piacere di togliersi di torno e restituirci il sorriso e i colori dell'autunno, la sola 'nostra parte di ricchezza' della poesia sui limoni di Montale.
(...) Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità. (...)

 
 
 

Luna, sole, affanni, vite mortali.

Post n°2272 pubblicato il 15 Ottobre 2022 da fedechiara
 

Luna, Sole, pioggia e le altre catastrofi quotidiane. 13 ottobre 2013

Or sono trent'anni fa, traversavo a bordo di un autobus diretto a Patna, India, il 'teraj' nepalese: una conca tettonica colmata dalle millenarie sedimentazioni fluviali, e una zona sismica di faglia che, quella sera, scuoteva, invece, con violentissime scosse sussultorie, la mia povera pancia - e imploravo, di mezz'ora in mezz'ora, l'autista di fermarsi e consentire le obbligate evacuazioni a bordo strada nell'ilarità generale.
Pioveva che Dio la mandava e piovve l'intera notte fino ad oltre il confine. E la prima luce dell'alba illuminò di una luce livida la pianura indiana e i villaggi allagati dei contadini vestiti del solo dhoti della tradizione. E quella povera gente, vecchi donne e bambini, stavano fuori delle capanne e l'acqua gli arrivava alle ginocchia e alla pancia dei piccoli; e guardavano sfilare gli autobus dei nomadi viaggiatori e li salutavano con le mani levate e i mesti sorrisi di chi vive altro destino dal loro.
A quei contadini, rassegnati alle ricorrenti alluvioni e che venerano gli dei delle loro disgrazie e delle ricorrenti distruzioni, mi è capitato di pensare, ascoltando alla radio gli alti lai e le invettive e gli scoppi di rabbia dei semidei occidentali che siamo o pretendiamo di essere - e pensiamo che tutto della Natura matrigna possa controllarsi e ordinarsi al nostro vivere civile di cittadini di storiche città e metropoli.
E paghiamo fior di euroni agli esperti geologi e ai direttori della protezione civile, semidei maggiori, perché ci salvino dalle catastrofi a diano inizio alle grandi opere della mitica 'sistemazione del territorio urbano'.
Che è geremiade e invettive conseguenti destinate a ripetersi da qui a qualche giorno o mese o anno perché la tropicalizzazione del clima continuerà a dettare l'agenda-meteo dei prossimi anni e davvero non c'è semidio che tenga né grande opera che ci salvi dalla Natura matrigna contro la quale inveiva Giacomo, il 'giovane favoloso' del film a giorni nelle sale. Che fa la vergine Luna in ciel, ditemi, che fa? E il Sole e la Pioggia e i tornadi e i terremoti?
Vecchierel bianco, infermo,
mezzo vestito e scalzo,
con gravissimo fascio in su le spalle,
per montagna e per valle,
per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, 25
al vento, alla tempesta, e quando avvampa
l’ora, e quando poi gela,
corre via, corre, anela,
varca torrenti e stagni,
cade, risorge, e più e più s’affretta, 30
senza posa o ristoro,
lacero, sanguinoso; infin ch’arriva
colà dove la via
e dove il tanto affaticar fu volto:
abisso orrido, immenso, 35
ov’ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
è la vita mortale.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

A che punto e' la notte.

Post n°2271 pubblicato il 15 Ottobre 2022 da fedechiara
 

A che punto e' la notte.

Mi ero rimproverato, in segreto, di aver disperso il voto, votando Italexit di Paragone. I fatti di ieri mi dicono che era un voto giusto, un voto di testimonianza che segnala come l'uscita dalla emergenza economica e dalla poverta' impostaci da Draghi e dagli sciagurati filo Nato atlantisti sia garantita solo dalla preventiva uscita dalla Nato e da una Europa prona ai diktat americani.
E chi ha votato il centrodestra a guida Meloni, pensando di premiare una idea di nuovo governo forte e unitario, si ritrova come quei poveretti che abboccano al gioco delle tre carte e vengono spennati. Credevano nel mistero della trinita' di una destra una e trina e si ritrovano nelle nebbie della Dualita'. Che e' concetto politico filosofico altrettanto arduo e nient'affatto riconducibile all'Uno del Buongoverno che ci portera' fuori dalla crisi.
Che succedera' nelle prossime ore?
Forza italia e il suo leader, dimezzato come il visconte di Calvino, andranno in ordine sparso al Quirinale con l'ombra di un rimando alle Camere per un pragmatico s-governo di 'chi ci sta' sul programma?
La vedo dura.
Lo scorno e l'offesa subita da colui che si riteneva il vero leader della coalizione, il garante internazionale contro la lamentata 'deriva fascista' (sic), e' talmente atroce che pensarlo con la coda tra le gambe e ridotto a piu' miti ministeri (senza la fida infermiera in lista) e' lunare.
Lui, caro lei, e' piu' uomo da tavoli sparigliati e colonne del tempio fate crollare - come non si sa perche' non e' piu' un Sansone politico e neanche un Davide, perche' ha poca dimestichezza con la fionda e non ci vede piu' bene. Troppo sesso fa male agli occhi, si diceva un tempo e lui non si e' risparmiato neanche in tarda eta'.
E vien da chiedersi quale specialissimo legame sia quello che lo vincola alla Ronzulli per giocarsi cosi' vilmente la carriera politica nell'aula del Senato - ridotto all'insignificanza piu' tragica e al rischio di veder naufragare la legislatura e andare in ordine sparso a nuove elezioni.
Che gran pasticcio, cari i miei elettori di centro destra - un pasticciaccio brutto assai di via tutti da Montecitorio. Tutti assieme, inseguiti dagli elettori infuriati senza piu' passioni in comune.
Le Comiche. Il nuovo che arretra.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, da seduti e in piedi
BERLUSCONI, CHE BRUTTA FINE
Che brutta fine, indecorosa, ha fatto Berlusconi. Che fosse un egoarca che riduce il mondo a un gigantesco Fatto Personale, lo sapevamo. Ma anni fa, insieme a questo suo pessimo vizio, c’era anche la sua straordinaria capacità di imprenditore e di monarca politico, la sua generosità e il suo intuito. Ora gli è rimasto solo il peggio. Quella maschera ridente, quell’ologramma grottesco, non pensa ad altro che a sé e ai suoi assistenti. Ha chiesto tre ministeri per la sua persona: la giustizia, perché lui ha ancora i conti aperti, la comunicazione, perché tocca le sue tv, e la Ronzulli sua infermiera politico-ludica elevata al rango di ministro. E non avendo avuto la promessa che la suddetta statista avrebbe avuto il ministero che pretendeva, ha sporcato il primo atto politico di questa legislatura, non facendo votare La Russa. E dire che lo avevano assecondato anche nel suo ridicolo delirio di fare il Capo dello Stato. Ora, chissà cosa succederà al prossimo governo. Di La Russa, del mistero dei suoi soccorritori dalle opposizioni e delle incognite sul governo ne riparleremo presto. Ma una cosa possiamo già dire: Berlusconi ha finito in bruttezza la sua parabola. Gli sopravvive malamente solo la sua torva controfigura. Amen.
LASTAMPA.IT
La tentazione del Cavaliere: non indicare Meloni premier

 
 
 
 
 

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