Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 14/11/2022
Misteriosi accadimenti - 13 novembre 2021 Deve essere successo qualcosa di misterioso nelle mie cellule neuronali. Che sviluppano sinapsi vegetali maggiormente attive nel corso dell'autunno – e quando passo accanto a giardini e parchi e ai filari degli alberi diversi e coloratissimi è come se fossi trasportato in un incantevole carnevale funebre, un funerale di New Orleans con gente che balla e strani cappelli e risa e il morto nella bara che se la ride contento. E le foglie cadute formano un tappeto soffice che il vento sommuove e le folate formano vortici di colore e io sono foglia, sono albero che cova il suo letargo, sono vento sono concrezione di materia vegetal-animale sono vita che muta e muore ma proietta la sua rinascita di là del Tempo e delle stagioni. E mi si allacciano i malleoli con le radici sepolte che salgono su per i polpacci ed eccomi mutato in fremente statua vegetale come Dafne concupita dal dio e il respiro mi si sospende e si fa silenzioso come quello delle ultime foglie sui rami – ostinatamente sospese sui piccioli fragili che un vento maggiore e il battere della pioggia vincerà. Non sono morte sono vita e materia che è stata e che sarà, girandola di mutazioni, ed ha riempito di ossigeno i nostri polmoni e ci ha fornito l'ombra dell'estate appena scorsa e, grati, dovremmo inserire nella bandiera nazionale l'immagine di un albero, come ha fatto il Canada. E' indetto pubblico concorso per il miglior design e un referendum per scegliere tra frassino, olmo tiglio, pioppo, platano, robinia e quercia. (La quercia no, l'hanno inflazionata quelli del pd al tempo di Occhetto e della sua 'gioiosa macchina da guerra (sic). A voi la scelta. |
Finchè la barca (e la nave) va... ...e la nave delle nostre vite mortali va, traversando le molte tempeste e ristando beata a galleggiare nel sole riflesso dal mare delle isole tropicali. Fuor di metafora, cari voi, un po' ce la siamo cercata questa tempesta ultima e 'perfetta'. Definizione, quest'ultima, che piace tanto ai giornalisti 'mainstream' - per quanto l'adagio popolare ricordi loro che 'nessuno (e niente) è perfetto', men che meno le tempeste, che sono lo scatenamento distruttivo delle forze della natura e un vortice impazzito di aria ed acqua. Ce la siamo cercata perché nessun metaforico dottore ci aveva ordinato di schierarci come un sol uomo a lato di Stoltenberg (nome omen), personificazione dell'arroganza bellicista della Nato, o di votare la Meloni forzatamente atlantista e attenta, troppo attenta agli equilibri internazionali, quando avevamo a disposizione, nelle urne, una rivoluzionaria Italexit di Gianluigi Paragone decisa a tirarci fuori dal manicomio Europa che ha votato le sanzioni contro la Russia con la stessa devozione di quel tale che, sull'incudine (metaforica) si martellava gli zedebei - e godeva come un riccio quando sbagliava il colpo. Perché, vedete, questo nostro essere prudenti e rispettosi del negozio di cristalli in cui ci hanno rinchiuso è la causa prima del malessere che ci vede prudenti e spaventati nel regolare il termostato di casa a 18 gradi piuttosto che 19/20 per tema delle bollette stratosferiche – e fortuna vuole che il clima del pianeta, così sregolato e impazzito, a detta della Greta e dei suoi gretini, ce li mantenga in miracoloso equilibrio, quei pochi gradi, e ci basti un maglione, un pile e/o una coperta sulle spalle per sopravvivere in questa stagione all'inferno di una guerra internazionale per procura che stiamo eroicamente combattendo. Della serie: 'Andate avanti voi, mitici combattenti delle cause perse, che a me mi vien da ridere.' Chi vivrà vedrà e saprà se 'andavano per lottare, ma eran morti', come si recita nell'Orlando furioso. E ci sarebbe anche l'esempio politico virtuoso di un Orban, leader ungherese, che si barcamena (torna le metafora 'nave' come vedete, e la nota canzoncina scema della Orietta Berti) a dirci che si può contrastare questa Europa di dementi politici con qualche deciso distinguo e il chiamarsi fuori dalle stringenti sanzioni che ci penalizzano e i troppi 'migranti' dell'affanno europeo pluridecennale fatti convinti – con i muri alle frontiere e la polizia che vigila severa – che 'tornare a casa' è verbo di pura sensatezza che accomuna Kamala Harris in visita (semi)presidenziale in Messico con il summenzionato Orban e con i leaders australiani che applicano in casa loro una severissima ed efficace politica di respingimenti e restano parte dell'Occidente ciò malgrado. Exempla ed altri exempla. Il distinguo è sul 'volere' (che è potere) di una diversa politica. Con il che si conclude che restare a galla timorosi, come fa il presente s-governo della Meloni Giorgia (che il Cielo ce la conservi), non ci mette al riparo dalle tempeste che verranno e che il moderatismo in politica non paga, non sempre, e che un'altra, più efficace, politica è possibile per questo paese di storica infamia politica e servaggi indebiti e non petiti. Correva l'anno... |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38