Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 04/07/2023

Dicono di lei.

Post n°2661 pubblicato il 04 Luglio 2023 da fedechiara
 

Nata il 4 luglio. 04 luglio 2022

Gli anticorpi sociali dell'America non funzionano a dovere. Dice di sé (dicono di lei) che è la più grande democrazia liberale del pianeta, ma non è andata esente da brogli ripetuti nel corso della sua storia e il 'maccartismo' costituisce un vulnus profondo tuttora non abbastanza metabolizzato e analizzato. E il suo tanto vantato 'melting pot 'è nato nel sangue della terribile guerra di Secessione e si macchiato delle ricorrenti guerre per bande intestine di nuovi affluenti con centinaia di morti ad ogni ricorrere dei moti violenti di una difficilissima coabitazione.
'Gangs of New York' è narrazione cinematografica storicamente documentata e perfino indulgente nel mostrare 'di che lacrime grondi e di che sangue' la difficile coesistenza di popoli e culture malamente affratellati e le dominanze 'wasp' e le corruzioni.
Purtuttavia alla frontiera con il Messico si danno ostinato convegno orde di miserabili provenienti dai paesi della Mesoamerica intenzionati a partecipare al banchetto delle accoglienti metropoli.
E l'America, ossessionata dalla lotta dura ai comunismi, si è misurata con la più tremenda guerra per procura della sua storia in Vietnam ed ha pagato pegno di migliaia di morti suoi e dei 'maledetti vietcong' - che la vinsero e la costrinsero alla vergognosa ritirata - con gli elicotteri che prendevano il volo dal tetto dell'ambasciata a Saigon e il regime fantoccio che collassava in parallelo.
Di questo ci parla, con rara efficacia, il bel film 'Nato il 4 luglio' di O. Stone. Ma la lezione di quella storica, spaventosa sconfitta non è bastata a far funzionare gli anticorpi di altre sue guerre disastrose. L'Irak, per dirne una, e la più recente dell'Afganistan, dove hanno lasciato tonnellate di armamenti al nemico talebano - e la popolazione femminile di una azzardata democrazia fragilmente imposta in gramaglie e tristo ritorno al monachesimo islamico dei burqa.
L'America ama la guerra, si direbbe, è nel suo dna malato di potenza geo strategica arrogante e impunita - che non si è peritata di brigare, alle soglie del terzo millennio, con i vituperati mezzi di sempre (i golpe ispirati dalla C.i.a. per sintetizzare) nell'Ucraina a vocazione nazionalista nazistoide per cingere d'assedio Nato lo storico nemico russo - e oggi combatte l'ennesima guerra per procura con il supporto cieco e stupido dei paesi satelliti di Europa, che approvano sanzioni-boomerang nei confronti della Russia e costringono i loro cittadini, già stremati da una lunghissima pandemia, a subire e a pagare in bolletta energetica l'ennesima crisi economica di importazione americana.
E lo slogan suggestivo, smentito dal teatro di guerra e dalle operazioni sul terreno, è 'La Russia non deve vincere', ma è facile profezia che questa guerra non la vincerà (nuovamente) l'America con i suoi stolidi alleati perché lo sfondo della terza guerra mondiale in corso è il film del dottor Stranamore di S. Kubrik - con finale in Hiroshima e Nagasaki due (e centinaia di megatoni di bombe più potenti e distruttive).
Una guerra con sbocco di esplosioni termonucleari sulle principali metropoli europee e americane, oltrechè russe, e la Cina in prudente attesa di supervisionare i cimiteri dell'Occidente e del suo vicino per affermarsi quale sola potenza sopravvissuta dopo l'Olocausto nucleare.
Nata il 4 luglio, ma mal vissuta fino ad oggi e gravemente ammalata di una incurabile malattia bellica. Lo storico cancro alle ossa dell'America che la porterà alla tomba nucleare.
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I censori di Zuckenberg e la fame nel mondo.

Post n°2660 pubblicato il 04 Luglio 2023 da fedechiara
 

I censori di Zuckenberg e la fame nel mondo. 04 luglio 2021

Abbiamo mandato in tilt l'algoritmo censore di Zuckenberg e della sua creatura.
Nella giornata di ieri centinaia e centinaia di segnalazioni sono rimbalzate di profilo in profilo: di innocui posts musicali e di altra soavissima natura (gastronomia, famiglia) bloccati dai severissimi censori nascosti dietro ai video di casa con la penna rossa tra i denti aguzzi, che si fanno schermo dietro ad un 'algoritmo' censorio che quei tali pretendono neutro e conforme ad un astratto 'spirito della Community'.
E sospetto che quei censori occulti siano in 'idem sentire' politico con certa pretesa 'intellighenzia' sinistra (sinistra davvero) che definisce internet e 'i social' 'una fogna'. La fogna di internet.
Ma su internet e su facebook si specchia, in realtà, una somma di uomini e donne dialoganti tra loro (talora con toni accesi e giustamente indignati) nell'ambito di una libertà che riconosciamo ad ognuno e a tutti. La libertà che avochiamo a noi stessi di parteggiare per l'una o l'altra parte politica e avere pensieri di destra, sinistra o di centro e guai a chi ce la tocca.
Di questo i censori di Zuckenberg (che il diavolo se li porti) dovrebbero avere contezza e lasciare briglia sciolta al dire di ognuno e farsi da parte – e bannare solo ed esclusivamente gli insulti gratuiti, gli stalkers e le bestemmie, se proprio si vuole 'dar lavoro ai giovani'.
Perché di censura si può morire e chi è censurato cerca altre comunità meno codine e fitte di 'vergini cucce'; e di Verbi, oggi, ne abbiamo molti più di sette (sette volte sette) - e mi viene in mente un forum di orfani del tango (orfani causa chiusure pandemiche) gestito da tangheri nordici in cui alcuni affiliati del black lives matter volevano imporre i loro posts dal sentire politico, ma gli fu indicata la porta e altro forum e altra comunità dove esporre le loro ragioni.
C'è posto per tutti nelle nicchie opportunamente create (le ben note 'camere dell'eco') - e per le santificazioni delle vite dei neri contrapposte alle vite di tutti (ogni vita conta) creeremo delle apposite commissioni che dibatteranno sull'opportunità e sul senso delle genuflessioni urbi et orbi e in ogni luogo.
Perchè la 'Community' di Zuckenberg, è oggi un popolo a sette/otto cifre, e non è una sola fazione dall'univoco sentire politico e religioso dove circolano solo posts che si pretendono politicamente corretti e 'chi non è con noi è contro di noi'.
Come un tempo si affermava il principio socialistico: 'La terra a chi la lavora.' così oggi affermiamo con uguale forza politica : 'La Community è di chi la fa.' - e vedete di non rompere, e i censori nascosti dietro ai video impiegateli più proficuamente nella coltivazione biologica delle patate al fine di arginare 'la fame nel mondo'. Amen e così sia.
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Doppio pacco e contro paccotto.

Post n°2659 pubblicato il 04 Luglio 2023 da fedechiara
 

Pacco, doppio pacco e contropaccotto. 04 luglio 2014

Destava viva impressione nell'emiciclo europeo il discorso del nostro beneamato pres.del cons.dei min. mentre srotolava a braccio le sue sapienti metafore e dotte citazioni letterarie. E dalla sua lingua veloce uscivano le figure retoriche della 'generazione-telemaco' contrapposta alla generazione-erasmus' perché quella 'deve andare': intraprendere il viaggio alla ricerca del Padre Perduto e per aprire l'Orizzonte del Futuro.
E, mentre il nostro più abile venditore porta a porta cercava di vendere ai rappresentanti dell'Europa il Colosseo figlio del Partenone e la nobiltà di 'una faccia, una razza' perché siamo figli di Anchise e della Magna Grecia mischiati coi Fenici e gli Arabi, nelle facce dei presenti si leggeva ammirazione per quell'eloquio elegante mista alla perplessità di chi si chiede, per antica usanza e diffidenza verso i Danai e i loro 'dona ferentes': 'Dove sta il trucco?'
Perché bene sanno, a nord delle Alpi, quanto siamo abili nel gioco delle tre carte e nel 'tirare un pacco' col controcanto del contropaccotto - e ancora brucia nei veterani di quell'emiciclo il ricordo di quel bauscia osceno a vedersi e udirsi che, poggiato il gomito sul pulpito, sciorinava le idiozie spaventose su: 'La vedrei bene nel ruolo di 'kapò' in un film che stiamo per girare in Italia'. E quell'altra, ancora peggiore: 'Voi non sapete che cosa sia democrazia.' Che, detto da un populista d'accatto come lui e uno che si è comprato la politica per contrastare e punire i giudici dei suoi cento processi, fa tremare le vene ai polsi.
E, alla fine del discorso, molto applaudito, in verità, del nostro bravo Telemaco con delega ad affittare a prezzi modici il Partenone e il Colosseo, ecco il Weber, teutonico e tetragono, alzarsi a dire che: 'Non ce la raccontate giusta, cari i miei italioti. La ripresa non si fa coi debiti.'
Eh, ma che scarsa diplomazia, caro Weber! Ci abbiamo provato, è vero, è nel nostro dna di seduttori impenitenti, ma mai una volta che riempiate il cappello che, così elegantemente, tenevamo in mano per darci quell' 'aiutino' di cui abbiamo disperatamente bisogno. E' un'ingiustizia, però!!
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