Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 05/09/2023
Il mondo in fa diesis. Che succederebbe se il generale del 'Mondo al contrario' scendesse in politica e fondasse un suo 'Movimento' per raddrizzare le cose e volgerle nel giusto senso? E' una pura ipotesi, ca va sans dire. Raddrizzare il mondo-Italia è cosa da far tremar le vene ai polsi. Siamo il paese dei Masaniello e dei Grillo e sapete bene che fine barbara fece il primo e il secondo scomparso in un suo cono d'ombra. E la cocente delusione di chi auspica che le cose cambino per via rivoluzionaria dura tuttora e ricordiamo i 'Trecento giovani e forti' generosi mazziniani che sbarcarono nel sud dei Borboni, ma furono feriti e uccisi da quello stesso popolo che andavano a liberare dalle supposte catene ('Allonsanfan'). E il paragone con i 'gilets jaunes' francesi che misero a ferro e fuoco la capitale ci mostra popolo afflitto e rassegnato all'andazzo corrente e sappiamo dai sondaggisti che siamo contrari in maggioranza all'invio di armi a Kiev e contro la 'risoluzione dei conflitti per via militare e di guerra', ma tolleriamo una premier nuova che rinsalda la nostra affiliazione allo stolido mondo degli Stranamore di Oltreatlantico e stringe le mani di leaders europei più realisti del re assonnato americano (Sleeping Joe). No, credo proprio che il generale non attizzerà nessuna speranza di diversa politica e di raddrizzare il mondo. Troppo lavoro e, al fondo, troppa solitudine di numeri primi. Mi sa che anch'io mi limiterò a scrivere un mio 'Mondo in fa diesis', dove elencherò tutte le note stonate del dissonante concerto della nostra vita pubblica. Compratemelo, che ho bisogno di soldi. Prossimamente su Amazon.
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(...) Questo viver terreno, Il patir nostro, il sospirar, che sia; Che sia questo morir, questo supremo Scolorar del sembiante, E perir dalla terra, e venir meno Ad ogni usata, amante compagnia. E tu certo comprendi Il perchè delle cose, e vedi il frutto Del mattin, della sera, Del tacito, infinito andar del tempo. Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore Rida la primavera, A chi giovi l’ardore, e che procacci Il verno co’ suoi ghiacci. (G.Leopardi 'Canto di un pastore errante dell'Asia) Mi ha impressionato quella frase di Oppenheimer, nel film omonimo, in cui il valente fisico protagonista delle nostre tregende termonucleari prossime venture dice ad una sua amante che siamo corpi vuoti – se consideriamo l'infinitamente piccolo delle particelle-onde che in noi si aggregano e ci danno figura. Non solo il 'cenere alla cenere' delle giaculatorie medioevali, quindi, bensì 'onde alle onde' e/o particelle alle particelle sarà il nostro morire e 'scolorar del sembiante' e 'venir meno ad ogni usata, amante compagnia'. E il poeta di Recanati nel suo raccontarci il viaggio del 'pastore errante dell'Asia' cita anche il 'perir della Terra' nelle iatture che infittiscono il nostro vivere associati (e un filo dissociati) e ci disegnano le quotidiane cronache tragiche di una guerra stupida che combattiamo per procura in Ucraina con i più sofisticati armamenti (e la Bomba Atomica incombente) e sulla quale ci stiamo giocando il futuro dell'umanità tutta. Onda su onda, si cantava in una nota canzonetta d'antan. Le onde-particelle che siamo e non vogliamo tornare ad essere dopo l'esplosione fatale. Estote parati. YOUTUBE.COM Oppenheimer | Official Trailer | Shot With IMAX® Film Cameras |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
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il 23/06/2024 alle 16:38