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Messaggi del 09/02/2024

Telellyschlein versus telemeloni.

Post n°3002 pubblicato il 09 Febbraio 2024 da fedechiara
 

Telellyschlein versus telemeloni.

Il 'telegiornale' rainewspd24 non è la mitica Bbc che dà le notizie in modo asciutto ed esaustivo e non indulge e non si appecora con fastidiosi, sempiterni peana di vittoria finale a favore degli eroi ucraini – e sulla guerra di Gaza e dintorni non ci racconta con dovizia di particolari lacrimevoli della nostra nave Vulcano che raccoglie i bambini feriti e li destina e trova posto nei migliori ospedali (e, per puro riflesso condizionato, ci chiediamo che ne è delle notizie dell'altro ieri della Sanità allo sbando e delle liste d'attesa secolari riservate ai normali pazienti).
No, rainewspd24 non indulge nella vituperata obbiettività dei fatti nelle sue notizie – non sia mai.
E' tivù apologia, perenne cachinno buonista che ognora ci legge i fogli e gli scritti lacrimosi delle 'mie prigioni' della Salis - martellatrice seriale dei suoi opposti di fede politica in giro per l'Europa, per stare alle gravi imputazioni che la accusano.
E, naturalmente, i cattivi sono i carcerieri ungheresi che la sbeffeggiano e Orban – il truce capo-in-testa che si oppone all'ipocrita buonismo di stampo europeo (che è all'origine delle immense enclaves islamiche nemiche nel cuore delle nostre metropoli e la mancata risoluzione degli annosi problemi della immigrazione clandestina).
Mettetevi all'ascolto, non ne sarete delusi. Telellyschlein contrapposta a telemeloni. In attesa del confronto epocale annunciato tra le due leaders.
ILMANIFESTO.IT
Ilaria Salis: due attacchi a tre neonazi, ma soltanto ferite leggere | il manifesto
Ilaria Salis mentre parla con i suoi avvocati in aula a Budapest foto di Mario Di Vito

 
 
 

L'Oltremondo e le Nebulose Oscure .

Post n°3001 pubblicato il 09 Febbraio 2024 da fedechiara
 

L'Oltremondo e le Nebulose Oscure (Parte terza) 09 febbraio 2019

….che, poi, il pregio maggiore del libro di Baricco 'The Game' è quello di avere dato nome alle cose e sapere svolgere con grande abilità e professorale perizia la tesi dell'esistenza di un 'Oltremondo' virtuale che contiene il Tutto e sconfigge l'Infinito, tanto caro al Romanticismo.
Ma restano dei buchi neri nel suo svolgimento, relativi al fatto che quelle 'magnifiche sorti e progressive' della civiltà nuova e nuovo Rinascimento in cui viviamo (e non ce ne eravamo accorti, mannaggia! malgrado noi si scriva da tempo sui blog e si bazzichi i 'social forum') si scontrano con le evidenze regressive della materia oscura della politica che si fa 'sovranista' ed erige muri e respinge i migranti e i navigatori (quelli veri, dei barconi, anch'essi armati di smartphone) - e non è chiaro al professor Baricco come abbia potuto una creatura nuova della politica qual'è il M5S, nato da un Blog e da una Piattaforma eterea e nebulosa (secondo alcuni), legarsi in ardito e contraddittorio governo della nazione con una bestiaccia di vecchia politica 'novecentesca' qual'è la Lega: partito tradizionale legato al territorio e riconoscibile e classificabile per le categorie sociali di appartenenza degli imprenditori e della gente 'dei schei' che minacciava le secessioni e le 'indipendenze'.
E sembra proprio che su tanta questione 'caschi l'asino' del 'Game' e frani l'intero castello virtuale fluttuante nei fumi galattici degli oltre mondi del Futuro e 'l'umanità aumentata' della tesi di Baricco si riduca al solito e già visto ammasso di vecchie nebulose lontanissime dei sogni astronomici di noi vecchi esponenti dell'analogico e del reale-esperienziale: la buona e vecchia esperienza del concreto svegliarsi la mattina, fare colazione e conciliare pranzo e cena col lavoro fisso, uscendo di casa e salutando la vicina sul pianerottolo.
E l'Oltremondo sarà anche l'orizzonte degli eventi del futuro prossimo, insieme alla Intelligenza Artificiale i cui effetti collaterali tanto ci preoccupano, ma per il momento si traccheggia e si naviga a vista sui mari nostri interni – cercando di evitare l'area S.a.r. libica dove incrociano troppi gommoni dei naufragi organizzati e le motovedette della Guardia costiera di quel paese disgraziato a cui abbiamo demandato i compiti di pattugliamento e dissuasione. Il vecchio Mondo delle cronache di sciagure sempre incombenti e delle vecchie élites politiche e militari che ancora 'dettano legge', in barba ai 'nerd' e ai 'nativi digitali' che ci illudono che tutto è cambiato nel loro Nuovo Mondo digitale. (Fine)

Nessuna descrizione della foto disponibile.
Il commento: Paola Comandini
Il Baricco può navigare quanto più gli aggrada nel suo Oltremondo siderale/surreale, io e non immagino quanti altri restiamo coi piedi ben piantati in terra a contemplare.l'Infinito leopardiano ed a dilettarci con i versi rasserenanti del Magnifico Lorenzo. 

 
 
 

Nessuno tocchi Caino?

Post n°3000 pubblicato il 09 Febbraio 2024 da fedechiara
 

Nessuno tocchi Caino? 09 febbraio 2015

Conosco gente rispettabile e di gran cuore e cervello fino che mai toccherebbe Caino, ci mancherebbe! e chissà che cosa gli avrebbero detto, al rude assassino, capostipite di una foltissima dinastia di macellai e orchi, se l'avessero colto sul fatto con le mani ancora insanguinate - e l'analisi delle impronte sul sasso lordo di sangue compiute dagli angeli celesti avessero confermato la sua colpevolezza, (comprovata dal fatto - un puro 'indizio', per carità! - che non c'erano altri esseri umani vaganti sulla Terra in quel frangente preistorico).
Forse avrebbero pronunciato un bonario: 'Pentiti, fratello!', chissà, e, facendogli l'occhiolino, gli avrebbero mostrato il loro testo basico, trascritto in aramaico dal Beccaria in un suo 'ritorno al futuro', che gli avrebbe garantito una sommaria rieducazione, larghi 'sconti di pena' e la scarcerazione in tre-quattro anni grazie alla buona condotta. E, una volta fuori, affidato ai 'servizi sociali', un lavoro da macellaio - di sicuro successo in quei tempi biblici di barbari sacrifici di capri, montoni e vitelli sugli altari.
Sospetto che la vocazione 'buonista' di quei dessi che non vogliono 'toccare Caino' si fondi su basi neurologiche a tutt'oggi misteriose - e una ricerca scientifica ci dirà, più avanti, che, fin dal ventre della madre, è la chimica neuronica che determina la vocazione ad assolvere e quella, invece, a usare il pugno di ferro e punire e carcerare tipica delle genti 'di destra'.
Perché è 'di destra', naturalmente, impugnare un fucile e fare fuoco contro un rapinatore munito di mitra che sta per spararti addosso, sfidando la spada di Damocle della cosiddetta 'giustizia' che ti imputerà 'l'eccesso colposo di legittima difesa'. E, forse, chissà, se dovessimo essere spettatori di un crimine efferato e dagli esiti letali, dovremmo graziosamente girare il capo dall'altra parte, - pur se osserviamo che una povera commessa trema come un' agnella sacrificale dietro i vetri del negozio di oreficeria e attende il colpo fatale che la abbatterà – se sbaglierà a contrastare i malviventi e tenterà con mano tremante di premere il pulsante dell'allarme sotto al bancone.
E ci piacerebbe vedere quelli di 'Nessuno tocchi Caino' in quella stessa situazione di allarme e terrore (della povera commessa e dell'uomo che le ha salvato la vita), protagonisti inconsapevoli di un reality girato per l'occasione, e, forse, chissà, ci accadrebbe di osservare, sorridendo compiaciuti, che reagirebbero come ha reagito un mio amico d'infanzia, - un buonista duro e puro e presidente di una associazione che aiutava i cosiddetti 'marginali' e gli immigrati e i rom ad 'inserirsi' - che, vittima di un pestaggio notturno di rapinatori serbi (a detta degli inquirenti), il giorno seguente rilasciava dichiarazioni di fuoco al Gazzettino che neanche il più depravato 'leghista' si sarebbe sognato di pronunciare con quella foga e rabbia.
L'esperienza diretta è la miglior scuola di vita, credo. Provare per credere.

 
 
 

Furia e rumore...

Post n°2999 pubblicato il 09 Febbraio 2024 da fedechiara
 

Furia e rumore. 09 febbraio 2018

Il documentario sulla vita di Berlinguer di Walter Veltroni comincia con una comica (e un po' avvilente) citazione dell'Ecclesiaste: 'Cè un tempo per vivere e un tempo per morire, un tempo per ricordare e un tempo per dimenticare.'
E, ad ascoltare le risposte che danno in apertura di documentario quei giovani immemori di 'Chi era Berlinguer?', ti cadono le braccia e ti coglie l'affanno sul tempo della Storia che così repentinamente muta e 'volge al disio' e non resta che la cenere al vento delle nostre esistenze e delle nostre azioni sulla faccia del pianeta Terra.
Perché non è come chiedersi:' Carneade chi era costui?', come faceva don Abbondio prima di avvistare i bravi che lo minacciarono di morte. Da Carneade ci dividono i millenni mentre Berlinguer è (dovrebbe essere) parte delle nostre storie di ideologie troppo presto appassite e tramontate, di passioni civili per le quali abbiamo combattuto e di un tempo in cui il lavoro era il totem e il Moloch sul quale si misuravano i comportamenti a lungo termine delle famiglie e della società intera.
E, se non aveva ragione su tutto l'ambaradan della terza internazionale e su 'il socialismo in un solo paese' o da esportare in altri paesi, armi alla mano, come fece Guevara lasciandoci la vita e la 'cabeza', Berlinguer è stato il polo attrattore di una lunghissima serie di tensioni politiche e collettore di eventi tragicissimi: di stragi e assassini politici su commissione e veleni nelle tazzine del caffè propinati a banchieri ormai scomodi e di golpe annunciati o striscianti - e il partito comunista al trenta per cento dei consensi sempre proposto quale 'forza tranquilla' e sedatrice di rivoluzioni sociali delle quali non rimanevano che gli echi sotto forma di litanie antifasciste sempre riproposte ad ogni convegno e comizio, come fa la Chiesa con le pretese 'resurrezioni' e l'ebraismo con la memoria dell'olocausto: 'Vietato dimenticare.' La base di ogni propaganda fide.
E, invece, ecco quei giovani, in apertura di documentario, sorridere e ridere della loro smemoratezza e proporre le figure più improbabili e ridicole in risposta a 'Chi era Berlinguer.', - segno che non è affatto vero che: 'A egregie cose il forte animo accendono le urne dei forti'.
Perché nessuno più, in verità, si affanna a visitare le urne e i cimiteri, il 2 di novembre a parte, di questi tempi e forse non esistono più gli 'animi dei forti' e dei lavoratori appassionati di politica sostituiti da un folla di bisnipoti troppo presi dai loro sms e dagli ammennicoli stupidi degli i-pad e degli 'smartphone', cambiati ogni due mesi, su cui ficcano la loro vanesia testa da struzzi che non ricordano alcunchè delle lotte per il lavoro e gli scioperi ai cancelli della Fiat e l'onore dei lavoratori travolti da una misera 'marcia degli impiegati'. Nè gli importa più nulla della democrazia che si difende contro il terrorismo, come faceva Berlinguer-il gigante col fisico di un Davide e armato solo della fionda delle parole che con-vincono. Ma solo per un certo tempo e breve.
Il resto è cenere e vento della Storia che cancella perfino i cimiteri e rende illeggibili le scritte sulle urne. Dei forti e dei deboli, che su questa dolorosa crosta terrestre sono trascorsi senza ben sapere il senso del loro aver vissuto. Furia e rumore che non significano nulla.
Nessuna descrizione della foto disponibile.
 
 
 
 
 

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